Riflessologia del piede: cos’è e come funziona
Hai sentito parlare di riflessologia del piede ma non sai esattamente cos’è e come funziona?
Ebbene, la riflessologia del piede non è nient’altro che un tipo di massaggio che comporta l’applicazione di una specifica pressione ai piedi, basandosi sul pensiero che queste parti del corpo sono collegate a determinati organi.
Insomma, i riflessologi – ovvero, gli esperti che effettuano questo trattamento – ritengono che l’applicazione di una particolare pressione ai piedi possa offrire una serie di benefici per la salute.
Ma come funziona?
Come funziona la riflessologia?
Ci sono diverse teoria su come funziona la riflessologia.
Per esempio, la riflessologia si basa sull’antica credenza cinese nel qi, o “energia vitale“. Secondo questa credenza, il qi scorre attraverso ogni persona. Quando una persona si sente stressata, il suo corpo blocca il qi, causando squilibri che possono condurre alla malattia. La riflessologia mira a mantenere il qi che scorre attraverso il corpo, mantenendolo equilibrato e libero da malattie.
Nella medicina cinese, diverse parti del corpo corrispondono a diversi punti di pressione sul corpo. I riflessologi usano mappe di questi punti nei piedi, nelle mani e nelle orecchie per determinare dove applicare la pressione, poiché si ritiene che il loro tocco possa inviare energia fino a raggiungere la zona che ha bisogno di guarigione.
Non è questa, però, l’unica filosofia di pensiero che accompagna la riflessologia. Per esempio, nel 1890 gli scienziati britannici hanno scoperto che i nervi collegano la pelle e gli organi interni, e hanno scoperto anche che l’intero sistema nervoso del corpo tende ad adattarsi a fattori esterni, compreso il tatto.
Insomma, il tocco di un riflessologo può aiutare a calmare il sistema nervoso centrale, promuovere il rilassamento e altri benefici.
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Quali sono i potenziali benefici della riflessologia?
La riflessologia è legata a molti potenziali benefici, ma solo alcuni di essi sono stati valutati in studi scientifici.
Insomma, in questo contesto bisogna pertanto muoversi con particolare cautela. Ci sono infatti prove limitate che la riflessologia possa aiutare a ridurre lo stress e l’ansia, ridurre il dolore, migliorare l’umore e il benessere generale.
Alcune persone riferiscono inoltre che la riflessologia li abbia aiutati a:
- rafforzare il loro sistema immunitario,
- combattere le malattie,
- superare raffreddori e infezioni batteriche,
- contenere i problemi di sinusite,
- recuperare da problemi alla schiena,
- correggere gli squilibri ormonali,
- aumentare la fertilità,
- migliorare la digestione,
- alleviare il dolore di artrite,
- trattare i problemi nervosi e l’intorpidimento da farmaci oncologici.
Cosa dice la ricerca?
In realtà, come abbiamo già avuto modo di sottolineare nelle scorse righe, non ci sono molti studi sulla riflessologia. E molti esperti considerano quelli che esistono di bassa qualità. Dunque, è bene non illudersi che la riflessologia possa essere risolutiva di diverse condizioni patologiche, mentre è più possibile che possa avere un certo valore come terapia complementare per aiutare a ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita di alcune persone.
Per quanto ad esempio riguarda gli studi scientifici sulla riflessologia contro il dolore, in uno studio del 2011 finanziato dal National Cancer Institute, gli esperti hanno studiato come i trattamenti di riflessologia su 240 donne con cancro al seno avanzato abbiano effettivamente ottenuto un miglioramento della qualità della vita ma senza alcun beneficio sul dolore.
Gli esperti hanno anche esaminato gli effetti della riflessologia sul dolore nelle donne con sindrome premestruale, scoprendo che coloro che hanno ricevuto due mesi di trattamento di riflessologia hanno riportato significativamente meno sintomi della sindrome premestruale, rispetto alle donne che non lo hanno fatto.
Evidentemente, studi più ampi, approfonditi e a lungo termine sono necessari per capire appieno se la riflessologia aiuta o meno a ridurre il dolore.
Più positivi sono gli effetti della riflessologia nei confronti dell’ansia. In un piccolo studio del 2000, i ricercatori hanno esaminato gli effetti di un trattamento di riflessologia plantare di 30 minuti sulle persone già curate per il cancro al seno o ai polmoni. Coloro che hanno ricevuto un trattamento di riflessologia hanno riportato livelli inferiori di ansia rispetto a coloro che non hanno ricevuto alcun trattamento di riflessologia.
In uno studio del 2014 leggermente più grande, i ricercatori hanno dato alle persone sottoposte a chirurgia cardiaca un trattamento di riflessologia plantare di 20 minuti una volta al giorno per quattro giorni. Anche in questo caso i ricercatori hanno scoperto che coloro che hanno ricevuto il trattamento di riflessologia segnalavano livelli significativamente più bassi di ansia rispetto a quelli che non ha fatto.
La riflessologia è sicura da provare?
In generale, la riflessologia è molto sicura, anche per le persone che vivono in gravi condizioni di salute. Non è invasiva ed è confortevole da ricevere quindi… se ti interessa potrebbe valere la pena provare!
Naturalmente, il nostro suggerimento è pur sempre quello di parlarne prima con il tuo medico, soprattutto se hai problemi di salute come quelli circolatori ai piedi, coaguli di sangue o infiammazione delle vene delle gambe, gotta, ulcere del piede, infezioni fungine, problemi alla tiroide, epilessia, basso numero di piastrine o altri problemi di sangue, che possono rendere più facile la formazione di lividi e sanguinamento.
Infine, se sei incinta, assicurati di informare il tuo riflessologo prima della seduta, poiché alcuni punti di pressione nei piedi possono indurre contrazioni. Se si sta cercando di utilizzare la riflessologia per indurre il travaglio, bene farlo solo con l’approvazione del medico.
Concludiamo sottolineando come alcune persone riferiscano anche di avere lievi effetti collaterali dopo il trattamento di riflessologia, tra cui stordimento e sensibilità. Questi sono effetti collaterali a breve termine che tendono ad andare via poco dopo il trattamento.
Pubblicato da Anna De Simone il 25 Novembre 2019