Riciclo plastica: CARPI se ne occupa

Riciclo plastica

Il valore della filiera del riciclo della plastica è CARPI che lo rappresenta e lo difende. Si tratta del maggior consorzio nel settore imballaggi terziari, ha 33 aziende associate e Gianfranco Picinali, il presidente, già anticipa che ci saranno new entries interessanti. E avvisa l’Italia: “Se vogliamo raggiungere gli obiettivi comunitari le cose dovranno gradualmente cambiare. Ci vuole una liberalizzazione nel nostro settore”.

1) Quando è nato il vostro consorzio? Qual è la vostra mission?

Siamo nati alla fine del 2007 come scommessa di 9 riciclatori italiani. Ora siamo 33 aziende e nei prossimi mesi sono previste nuovi ingressi. Siamo l’unico consorzio in Italia a rappresentare in modo unitario la maggior parte degli attori della filiera del riciclo degli imballaggi terziari di plastica verso le istituzioni locali e nazionali. La nostra attività di rappresentanza si traduce nel far conoscere le dinamiche e il valore della filiera del riciclo della plastica alle autorità politiche e amministrative italiane con l’obiettivo di facilitare e incentivare l’operato quotidiano dei nostri consorziati.

2) Qual è la zona del Paese più “attiva” e interessata al riciclo della plastica?

Per il riciclo degli imballaggi industriali o comunque di derivazione privata e non urbana non esistono differenze tra le regioni italiane. Trattiamo rifiuti da aziende sia industriali, sia agricole, tutte molto interessate a veder valorizzati i propri rifiuti.

3) Quali differenti tipologie di soci avete? 

Ad oggi tra le 33 aziende consorziate a CARPI ci sono 11 riciclatori, 8 raccoglitori, 7 produttori e 7 sostenitori. I nostri soci variano da aziende di piccole dimensioni a società per azioni strutturate e con una presenza trentennale nel settore del riciclo del materiale plastico. Tra i principali riciclatori si possono citare, Poliplast, Plastipol, Ilap e Nuova Gandiplast Srl.

4) Come funziona il gruppo d’acquisto di energia elettrica promosso dal 2012? Come sta procedendo?

Il gruppo d’acquisto dell’energia elettrica da noi promosso punta a far ottenere a tutti gli aderenti il miglior prezzo d’acquisto disponibile sul mercato della componente elettrica. L’idea nasce dal concetto che “fare squadra è sempre conveniente”: un gruppo industriale diventa economicamente più appetibile nei confronti dei vari fornitori di energia rispetto alla semplice azienda. Il gruppo d’acquisto è partito nel 2012 sostenuto da 10 aziende del Consorzio CARPI passate a 12 nel 2013. Sempre nell’ambito del gruppo d’acquisto, come consorzio offriamo anche un servizio di monitoraggio mensile sulle fatture e il controllo dell’andamento generale del mercato elettrico.

5) Cos’è il marchio PEV? Che garanzie da?

PEV sta per Plastic Eco Village ed è un marchio di proprietà del Consorzio CARPI che vuole valorizzare l’operato degli attori della filiera del riciclo della plastica ossia raccoglitori e riciclatori di rifiuti di plastica e produttori di nuovi manufatti in plastica riciclata. L’aspetto più importante del marchio è il calcolo delle emissioni climalteranti dell’azienda attraverso uno studio LCA. Le procedure operative e le metodologie di acquisizione dei dati vengono verificate da TUV Italia mentre la corretta esecuzione dello studio LCA ed i rispettivi risultati sono supervisionati da BIOS, due realtà che garantiscono la correttezza e la veridicità di quanto espresso nel marchio.

6) Che cos’è il sistema PARI? Come funziona?

Il Sistema PARI (Piano per la gestione Autonoma dei Rifiuti di Imballaggio) è un sistema di gestione autonoma dei “propri” rifiuti di imballaggio messo in essere da Aliplast Spa (società di raccolta, riciclo e produzione di imballaggi in plastica) e previsto dall’articolo 221 del Testo Unico Ambientale. Esso prevede che Aliplast renda tracciabili i propri imballaggi, e ne gestisca la raccolta ed il recupero, raggiungendo in proprio gli obiettivi previsti dalla norma.

7) Cosa chiedereste dal punto di vista normativo rispetto al riciclo della plastica? 

Una maggiore liberalizzazione del sistema imballaggi. Attualmente viene previsto per legge un solo soggetto che ne detiene il monopolio. Se vogliamo raggiungere gli obiettivi comunitari di recupero dei rifiuti di plastica questo stato delle cose dovrà gradualmente cambiare