Le buone leggi aiutano la green economy, le pastoie burocratiche no. L’inspiegabile ritardo nell’entrata in vigore dei disciplinari sui requisiti dei Sistemi multifiliera e dei Consorzi interessati al recupero e riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita sta generando confusione e penalizzando il mercato.
Cui bono? direbbe Cicerone, a chi giova? Certamente non ai consumatori e alla buona economia: a trarne vantaggi sono come al solito i furbi, leggi consorzi e importatori/produttori che ancora non si sono adeguati ai requisiti, i quali potrebbero usufruire di un ulteriore prolungamento dei termini di moratoria, inizialmente fissati al 31 dicembre 2012, al primo trimestre 2013.
A denunciare questa situazione di palese difficoltà per gli operatori del settore è Michele Zilla, Direttore generale di Cobat-Consorzio Nazianale Raccolta e Riciclo, che ha approfittato del V Forum QualEnergia organizzato da Legambiente e Kyoto Club per annunciare una lettera di rimostranze ai ministeri competenti.
“Il ritardo nell’approvazione del disciplinare – ha affermato Zilla – crea problemi per l’impossibilità da parte dei Sistemi e dei Consorzi di vedere riconosciuti i propri requisiti di fronte a produttori e importatori che richiedano l’adesione. Essendo, inoltre, prevista la validità retroattiva al 1 luglio 2012 dell’iscrizione, le difficoltà sono legate anche alla predisposizione del bilancio d’esercizio”.
I disciplinari di cui si attende l’approvazione sono quelli che definiscono e verificano i requisiti dei Sistemi e dei Consorzi interessati al recupero e al riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita. Si tratta in pratica dei testi definitivi per l’adeguamento ai requisiti previsti dal D.M. 5 luglio 2012 e dalle relative Regole Applicative al V Conto Energia, emesse dal Gestore Servizi Energetici (GSE) il 17 settembre. Il ritardo è inspiegabile alla luce del sostanziale accordo raggiunto nei mesi di luglio-ottobre tra RSE-Ricerca Sistema Energetico e GSE.