Riciclaggio plastica, tutte le info
Riciclaggio plastica: come funziona, possibilità di guadagno, simboli da conoscere, impianto e fasi del riciclo della plastica.
Una volta raccolta, la plastica viene pressata per agevolarne il trasporto presso gli stabilimenti che si occupano di selezione e riciclaggio della plastica per il suo riutilizzo come “materia prima seconda“, ovvero come materia prima non vergine. Dalla raccolta della plastica, questa viene destinata o ai centri di selezione e riciclo oppure ai centri di compattazione.
La vita della plastica negli impianti di riciclo
La plastica, una volta raggiunto lo stabilimento di riciclaggio, viene inserita in un apposito impianto che provvede alla lacerazione degli eventuali sacchetti di raccolta. La prima selezione della plastica di tipi meccanico avviene in un vaglio rotante che separa le varie famiglie di plastiche in base alla loro dimensione.
A seguito di questa prima separazione meccanica che è effettuata dal vaglio rotante (una sorta di enorme centrifuga), avvengono delle ulteriori separazione a opera di lettori ottici che separano la plastica in base ai polimeri di composizione e a eventuali colorazioni, in questo caso la separazione non avviene con un movimento rotatorio (centrifuga) ma con dei soffi d’aria. A questo punto avviene una seconda compressione con stoccaggio dove si vanno a formare degli imballi omogenei dati dalle stesse tipologie di plastiche.
Oltre alle divisioni meccaniche vi sono anche quelle manuali dove la plastica passa su un nastro trasportatore e gli addetti ai lavori rimuovono eventuali materiali plastici non idonei al riciclaggio come giocattoli in plastica erroneamente smaltiti nella raccolta differenziata della plastica. Se avete dubbi su come differenziare la plastica, vi invitiamo a leggere la nostra guida come fare la raccolta differenziata.
La manodopera umana va a correggere gli eventuali errori delle macchine, per esempio quelli effettuati dal lettore ottico circa i pigmenti di colorazione delle bottiglie, solo in questo modo si potrà avere un controllo di qualità atto a ottenere una selezione di plastica adatta al riciclaggio.
Solo dopo la plastica sarà convogliata in una pressa che darà varie balle di materiale plastico: PET (data principalmente da bottiglie) in tre diverse colorazioni, cioè colorato, azzurrato e trasparente, polietilene ad alta densità (dato principalmente dai fustini dei detersivi e flaconi vari) e polietilene a bassa densità (dato principalmente da buste, shopper e altro estensibile industriale).
A fine delle lavorazione vi è sempre una parte di materiale plastico non recuperabile, il cosiddetto rifiuto. Il rifiuto è dato da materiale erroneamente inserito nella raccolta della plastica o materiale plastico che non è stato scompattato. Il rifiuto andrà a costituire la base per il recupero energetico (termovalorizzatore).
Le fasi del riciclo della plastica
Il limite del riciclaggio della palstica sta nella prima fase, quella che riguarda la raccolta. In Italia, a fronte di 450 mila tonnellate di plastica disponibili, ogni anno, solo 180 mila vanno restituite al ciclo di riciclo. In più, i macchinari disponibili su territorio italiano (circa 40 impianti) possono processare, ogni anno, solo 2
-Raccolta differenziata
-Stoccaggio e compattazione
-Trasferimento presso i centri di selezione
-Lacerazione di eventuali sacchetti contenitori
-Prima selezione meccanica dove il fattore discriminante è la dimensione delle plastiche
-Seconda selezione data dai lettori ottici, il fattore discriminante è la tipologia di plastica
-Compattazione e stoccaggio di balle date da materiale plastico omogeneo: PET, polietilene ad alta densità e polietilene a bassa densità
-Riutilizzo della plastica come materia prima seconda.
Riciclo plastica: simboli
I principali simboli da individuare per il riciclaggio della plastica sono:
- PET
Polietilentereftalato. E’ indicato con la sigla PET o il numero 1. - PE
Polietilene. Quello ad alta densità è indicato con le sigle HDPE, PE-HD, quello a bassa densità con LDPE, PE-LD. Il simbolo de riciclo può racchiudere il numero 2 (o 02) per quello ad alta densità oppure il numero 4 (o 04) per il polietilene a bassa densità. - PVC
Il Polivinilcloruro è indicato con il numero 3 o 03 racchiuso nel simbolo del riciclo. - PP
E’ il simbolo del Polipropilene. Può essere segnalato con il numero 5 o 05. - PS
Si tratta del comune Polistirolo. Segnalato con il numero 6 o 06. - Il simbolo O o il numero 7 (07) può indicare, in modo generico, altre plastiche riciclabili. Questo simbolo si può trovare su plastiche come Fibra di vetro, Nylon, Acido polilattico, polimetilmetacrilato e policarbonato.
Riciclaggio plastica, possibilità di guadagno
Il riciclo dei materiali apre nuovi business. I guadagni più floridi (se si escludono le terre rare estratte dai RAEE) si ottengono con il riciclo dei metalli, in particolare alluminio e acciaio. Non mancano prospettive di guadagno per la plastica riciclata.
Il riciclo della plastica in Italia muove un business di 700 milioni di euro, con 2 mila addetti ai lavori e oltre 300 imprese coinvolte.
Ogni anno, nel nostro paese, si raccolgono e riutilizzano 750 mila tonnellate di plastica. Il riciclo riguarda il 61% del materiale plastico immesso sul mercato, quindi queste cifre possono ancora aumentare.
Il punto di riferimento per l riciclo della Plastica in Italia è il COREPLA, Consorzio Nazionale Raccolta, Recupero e Riciclo di Rifiuti in Plastica.
Comuni ed enti organizzano la raccolta differenziata della plastica stringendo convenzioni con il Consorzio COREPLA per ricevere un corrispettivo a fronte del materiale raccolto.
In Italia sono presenti circa 40 impianti di selezione della plastica da riciclare. Le prospettive di guadagno, a lungo termine, non mancano, tuttavia, per avviare un’attività di riciclo della palstica in proprio, sono necessari grossi investimenti.
Solo per i macchinari necessari per portare a termine le fasi descritte in precedenza, sono necessari almeno cinque milioni di euro.
Altro punto di riferimento per il riciclo della plastica in Italia è l’Assorimap, Associazione riciclatori e rigeneratori materie plastiche.
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Pubblicato da Anna De Simone il 25 Gennaio 2017