Ricarica veicoli elettrici: cose da sapere
La ricarica dei veicoli elettrici è uno dei punti deboli della e-mobility. In attesa di vedere un distributore di corrente elettrica a ogni angolo di strada, come ne esistono di benzina e gasolio e un po’ meno di gpl e metano, chi possiede un veicolo elettrico (auto, scooter o bici a pedalata assistita) deve mettere in conto l’impegno della ricarica domestica delle batterie. Prima però è bene sapere alcune cose.
In effetti la ricarica dei veicoli elettrici ha un limite che, nel caso delle auto, è quello di non essere per tutti. Vero che esistono utili motori di ricerca come quello di Go Electric Station che aiutano nella ricerca di colonnine ricarica auto elettrica, ma chi non abita nei centri urbani, soprattutto delle grandi città come Roma, Milano, Firenze e Bologna − e non ha un garage o un posto auto con presa di corrente − può pensare solo una bicicletta a pedalata assistita o a uno scooter elettrico con batteria estraibile.
E anche una volta superato il limite di cui sopra, resta lo svantaggio (parliamo di biciclette e scooter elettrici) di dover ogni giorno estrarre le valigette-batteria, che possono pesare anche 10-20 kg ciascuna, e portarle a ricaricare alla presa di corrente più vicina, per poi doverle reinserire nello scooter al momento della partenza.
Tanta ‘fatica’ nella ricarica dei veicoli elettrici potrebbe far venir meno la convenienza economica di un veicolo di questo tipo, senza contare che l’usura meccanica del metti-togli rischia di deteriorare le batterie prima ancora che sia la chimica a farlo. Bene che chi dovere rifletta su questi punti, ma da parte mia – parlo a titolo personale – sono abbastanza convinto che la mobilità elettrica è nel futuro più che nel presente e che l’offerta si correderà di servizi.
Oltre che della ricarica dei veicoli elettrici, è bene preoccuparsi della qualità della batteria al momento dell’acquisto. A cominciare dalla garanzia. Può infatti capitare di sentirsi proporre una batteria ‘garantita per 2 anni’ oppure ‘garantita per X cicli di ricarica, ma in entrambi i casi devono nascere dei sospetti.
Impossibile che una batteria sia sotto garanzia per 2 anni, per il semplice motivo che la durata di una batteria non dipende dall’invecchiamento ma dai cicli di ricarica. Nel caso invece delle batterie gaarantite per X cicli di ricarica, come fa il venditore a sapere quanti ne abbiamo fatti? Tutto rischia di essere un po’ troppo aleatorio e al momento dell’acquisto è bene chiedere tutte le informazioni possibili.
Altro capitolo delicato della ricarica dei veicoli elettrici è la gestione ‘domestica’ delle batterie, nel senso di precauzioni e sicurezza. Le batterie sono contenitori di energia (a volte tanta energia) da non scambiare con innocui oggetti d’arredamento, soprattutto se ce le portiamo in casa per la ricarica come fanno spesso i possessori di scooter e bici a pedalata assistita.
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Pubblicato da Michele Ciceri il 21 Maggio 2014