Ricarica EV in casa, colonnina o presa domestica?
La ricarica dell’auto elettrica può essere effettuata presso le varie stazioni pubbliche o a casa. Quando si ricarica un’auto elettrica in casa sarebbe meglio avvalersi delle colonnine domestiche piuttosto che ricaricare mediante le classiche prese elettriche.
Ricarica dell’auto elettrica in casa, perché sono sconsigliate le prese elettriche domestiche?
Di solito, chi ricarica l’auto elettrica in casa mediante la classica presa Schuko non possiede un piano tariffario energetico ad hoc per l’erogazione dell’energia. Con un piano adeguato, l’utente potrebbe effettuare le medesime ricariche pagando di meno.
Il fattore economico è solo l’ultima ragione per la quale sconsigliamo di ricaricare l’auto elettrica con la presa domestica. In primis vi è il fattore sicurezza: è vero, la presa elettrica Schuko è compatibile con la spina dell’auto ma la ricarica, con un contatore standard da 3 kW impiegherebbe fino a 12 ore per una ricarica. Inoltre, nella peggiore delle ipotesi, l’intero impianto elettrico potrebbe surriscaldarsi fino a provocare un incendio, se i fili sono molto vecchi.
L’Analisi arriva dal Touring Club Svizzero che ha voluto analizzare la possibilità di ricaricare tre auto elettriche usando la presa di rete da 230 V. Per una Citroen C-Zero, con la sua batteria da 16 kWh, i costi stimati per una percorrenza di 100 km ammontano a 1,9 euro. Con la Nissan Leaf, con la sua autonomia di 160 km, ogni ricarica viene a costare 2,88 euro. La stima del Tourin Club Svizzero ha calcolato una tariffa media di 15 centesimi per ogni kWh impiegato. In Italia i prezzi per la ricarica dell’auto elettrica in casa aumentano perché il prezzo a kWh è superiore. Anche ricaricando l’auto elettrica solo con la tariffa notturna, i costi sembrerebbero più convenienti con la stipula di un contratto ad hoc.
Ricarica dell’Auto elettrica in casa, la colonnina conviene
Che sia un “wall box” o una colonnina di ricarica sempre meglio della presa da 230 V, sia per motivi di sicurezza, sia di convenienza economica, inoltre tenere 12 ore sotto carica un accumulatore elettrico di certo non gioverà al suo ciclo di vita!
Installare una colonnina accorcerà di gran lunga i tempi di ricarica, inoltre l’utente potrà prendere la colonnina elettrica in comodato d’uso e pagare un canone mensile fisso così da non avere limiti di ricarica. Tale opzione è conveniente soprattutto se il veicolo acquistato ha un’autonomia elevata e se l’utente prevede di ricaricare la vettura principalmente in casa. Altre soluzioni prevedono il pagamento dell’energia a consumo con apposita colonnina e l’utilizzo di una smart card universale, sia per la colonnina che si installa in casa sia per quelle pubbliche. Le soluzioni offerte dagli erogatori energetici non mancano.
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Pubblicato da Anna De Simone il 1 Giugno 2013