Conosciamo i ribosomi, o per lo meno la loro esistenza, dal 1953 quando sono stati “avvistati” grazie al microscopio elettronico dal biologo rumeno George Emil Palade che ha vinto per questo perfino il Premio Nobel.
Questo ci deve far già intuire quanto siano importanti questi ribosomi che hanno assunto questo nome qualche anno dopo, nel 1958, non per via dello stesso Palade ma del suo collega Richard B. Roberts.
Ribosomi: cosa sono
Sintetizzati nel nucleolo, sono complessi macromolecolari responsabili della sintesi proteica. Possono essere immersi nel citoplasma oppure ancorati al reticolo endoplasmatico ruvido, oppure ancora contenuti in altri organuli: i mitocondri e i cloroplasti.
Se guardiamo a come sono formati, troviamo al loro interno 4 molecole di RNA ribosomiale e proteine varie che vanno a formare due subunità di dimensioni differenti. Al variare della tipologia di ribosomi, variano anche struttura e sequenze di RNA in oggetto, basta osservarle nei ribosomi dei batteri, poi in quelli degli archea e in quelli degli eucarioti per notarlo.
Ribosomi mitocondriali
Detti anche mitoribosomi, sono le particelle responsabili della traduzione del genoma mitocondriale e hanno una enorme importanza nel processo di sintesi delle proteine coinvolte nella produzione di ATP all’interno dei mitocondri.
Ad oggi oltre al ribosoma del lievito, è stato studiato anche quello mitocondriale umano che è risultato composto da 80 proteine e da tre molecole di RNA.
Ribosoma: funzione
Visto che aspetto possono avere queste particelle, andiamo a capire meglio a cosa servono in concreto. Esse leggono le informazioni contenute nella catena di RNA messaggero (m-RNA). Sono quindi molto importanti e spesso si dispongono in modo diverso di volta in volta a seconda del tipo di cellula in cui si trovano. Se la cellula ha una certa funzione, i ribosomi hanno una determinata disposizione al suo interno.
Nel caso che la cellula secernesse le proteine prodotte, troveremmo ribosomi attaccati al reticolo endoplasmatico e alla membrana nucleare, ad esempio, invece se la cellula immagazzinasse queste proteine, ci sarebbero anche ribosomi liberi nel citoplasma.
Ribosomi liberi
Sono liberi perché lo sono davvero, nel citoplasma, oppure sono inseriti nei mitocondri o nei cloroplasti. Non tutti i ribosomi sono liberi, quando lo sono, servono alla sintesi di proteine rilasciate ed utilizzate nel citoplasma o nella parte interna della membrana degli organuli. Assieme, unendosi grazie ad una molecola di RNA messaggero, formano poliribosoma (o polisoma).
Oltre ai liberi, ci sono anche quelli legati che sono legati alle membrane che costituiscono il nucleo cellulare o quello endoplasmatico ruvido. In questo caso la funzione di ogni ribosoma è quella di sintetizzare e rilasciare proteine all’interno delle membrane di queste strutture.
Ribosoma spiegato ai bambini
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