Prima di rottamare la tua auto per comprarne una elettrica hai pensato al retrofit elettrico? Rottamate a favore delle elettriche inevitabilmente comporta un problema rifiuti non trascurabile, tra l’altro le auto elettriche costano ancora tanto. A partire dal gennaio 2013 il governo italiano avviarà un piano di incentivi che prevede un bonus di 5.000 euro sull’acquisto di un auto elettrico. La strategia del governo è stata fortemente criticata perché non incentiva la conversione di auto convenzionali in veicoli elettrici, pratica che gioverebbe molto alle auto-officine nostrane e restituirebbe un po’ di vigore al settore meccanico d’Italia.
Oggi parliamo di Retrofit elettrico, il metodo tecnologico per convertire l’auto a combustibile in un auto elettrica. Il retrofit è un’operazione semplice e ha un costo variabile tra i 5-10mila euro. In che consiste il Retrofit elettrico?
Si rimuovono il motore, il serbatoio, i tubi di scappamento e il sistema di raffreddamento per sostituirli con un motore elettrico a corrente continua e una serie di batterie ricaricabili. Lo smantellamento del precedente impianto e della parte meccanica costa circa 1.000 euro. L’ installazione del nuovo motore comporta una spesa che va dai 1.000 fino a 4.000 euro. C’è poi la parte elettronica da installare con una spesa fino a 4.000 euro e la manodopera che si aggira sui 1.000 euro. Infine, le batterie da montare con un costo di circa 4.000 euro. Con una spesa di 10 mila euro si può trasformare la vecchia auto in un mezzo ecologico, efficiente ed economico il cui costo sarà ripagato nel tempo. Vale la pena convertire la propria auto in un’auto elettrica? Se le vecchie componenti meccaniche possono essere vendute come un “buon usato” la spesa in parte potrebbe essere recuperata.
Il retrofit elettrico, vantaggi e svantaggi
Anche se la conversione in elettrica si rivela costosa ma l’investimento è quasi rapidamente recuperabile, oltre alla rivendita delle componenti meccaniche si può contare su alcune certezze come l’esenzione del bollo per 5 anni, assicurazione ridotta al 50% e azzeramento dei costi di manutenzione per tagliando, candele, olio e filtri. Gli unici svantaggi consistono nella limitata autonomia di percorrenza (circa 100 km con un pieno) e nella scarsa distribuzione di colonnine per il rifornimento sul territorio nazionale.
E’ bene ricordare che un pieno in una vettura elettrica costa circa 2 euro, con un pieno di elettrico si compra appena un litro di benzina!
Retrofit Elettrico e burocrazia italiana
Al momento, in Italia, non è ancora possibile omologare il mezzo convertito da termico a elettrico. Per omologare un’auto ricavata da un retrofit in Italia ci sono molte problematiche di natura burocratica. Problematiche risolvibile grazie all’apertura tedesca! Attualmente si deve passare tramite il TUV, ovvero l’ente di certificazione tedesco, per poi riportare il tutto in Italia.
Quando cambierà la situazione?
All’interno del decreto sviluppo, che a breve dovrebbe essere approvato in via definitiva dal Parlamento, sono contenuti due emendamenti che renderanno legale e più semplice l’omologazione delle auto retrofit.
Ci sono molti pareri discordanti: da un lato le case automobilistiche non approvano, ma poi c’è chi sottolinea i pregi di questa pratica. In questa prospettiva sarà possibile il recupero del parco circolante, con la conseguente riduzione dei rifiuti prodotti e delle emissioni generate dallo smaltimento e recupero delle loro componenti.