Il nome renella suggerisce che si tratti di qualcosa che riguarda i reni, andiamo a vedere se è vero premettendo che si tratta di un disturbo non grave delle vie urinarie. Molto spesso si risolve correggendo il proprio regime alimentare e con qualche ritocco si può evitare molta sofferenza. Ha a che fare anche con l’idratazione che da un importante contributo nell’eliminare o nel prevenire la formazione della fastidiosa sabbiolina nei reni che causa la renella.
Renella: di cosa si tratta
Si parla spesso di sabbia renale per definire la renella ed è una frase che rende bene l’idea, direi. Non è un disturbo grave o preoccupante ma crea dei problemi alle vie urinarie in cui si forma una sorta di sabbiolina costituita da un insieme di piccoli calcoli sabbiosi o granulari. Durante la minzione vengono emessi e non senza causare fastidi e dolori, come è prevedibile.
Tutti possono soffrire di renella ma i soggetti più probabilmente coinvolti sono quelli che sono già presupposti alla comparsa di calcolosi delle vie urinarie. La sabbia renale può assumere diverse sembianze, più che altro cambia nel colore che può essere tendenzialmente di due tipologie: tendente al rossiccio o al biancastro.
Se la sabbia è rossiccia si parla di sedimento laterizio, è formato da cristalli di acido urico e relativi sali. Se la sabbia invece tende al colore bianco si tratta di un accumulo di fosfati nelle urine. In entrambi in casi i granuli hanno dimensioni molto più ridotte dei sedimenti di altro tipo tanto che la presenza di questa sabbia può anche essere asintomatica. Non è un motivo per non prendersi cura della cosa perché potrebbe portare alla lunga alla formazione di veri e propri calcoli, molto dolorosi.
Per questo ciò che si raccomanda è di sistemare subito la propria dieta e di fare attenzione a quanto ci idratiamo per evitare di dover intervenire quando la renella non è più asintomatica e può già essersi trasformata in qualcosa di peggio.
Renella: sintomi
In alcuni casi, date le ridotte dimensioni della sabbia renale, i granuli vengono in modo del tutto asintomatico ma non sempre accade così. A volte questi aggregati cristallini che compongono la sabbia renale e si formano nei reni, vanno a inserirsi e incanalarsi nelle vie escretrici provocando dolore durante la minzione oppure coliche renali.
Quando non è asintomatica la renella ha sintomi del tutto simili a quelli dei calcoli renali: dolori addominali o lombari spesso associati a nausea e vomito. Nei casi peggiori il dolore può irradiarsi verso la zona inguinale o genitale.
Il dolore non è che la conseguenza del fatto che i granelli di sabbia, di qualsiasi colore essi siano, passano attraverso i canali renali, possono provocare anche bruciore durante la minzione, oltre al dolore. E’ importante bere in modo costante oltre che abbondante perché in tal modo si va a facilitarne l’espulsione.
Dove si trovano i reni e l’apparato urinario
I reni sono organi a forma di fagiolo situati ai lati della colonna vertebrale e quindi ai lati della nostra schiena, nella zona bassa (lombare). E’ questa quindi la prima zona in cui possiamo avvertire il fastidio causato dalla renella.
La seconda zona è invece quella del nostro apparato urinario e in particolare la zona della vescica, situata nell’area pubica.
In queste due aree può quindi “transitare con fatica” la renella, causandoci fastidio o dolore.
Qui di seguito un’immagine che mostra la posizione dei reni, l’ingrandimento di un rene e, in posizione anteriore, la vescica.
Renella: quanto dura
Non esiste un iter di decorso classico della renella che è un disturbo di durata variabile, non definita. Di norma quando i sintomi sono dolori molto acuti, essi tendono ad essere solo temporanei ma se tardano a passare possono essere alleviati gradualmente con l’ausilio di farmaci. Una corretta dieta resta però il migliore e più duraturo rimedio.
Renella: dieta e rimedi naturali
All’inizio può sembrare che non sia sufficiente avere un’alimentazione corretta ed equilibrata ma una volta che la si inizia a seguire sarà il corpo via via a sistemarsi con i suoi tempi, in modo che avvenga l’espulsione. Certo dipende da persona a persona e anche dalla quantità di sabbia già accumulata all’interno dei reni. Cerchiamo di bere almeno due litri di acqua al giorno se vogliamo che non ci siano ritardi.
Quando si parla di dieta per la renella non si parla di una dieta univoca e sempre valida, le indicazioni sono “personalizzate” e possono variare anche in base al tipo di sedimenti accumulati nei reni. Ad esempio se la sabbia è formata soprattutto da ossalati di calcio, occorre ridurre o eliminare i cibi ricchi di calcio. Cosa significa? Che dobbiamo mangiare meno latte e latticini, cacao, uova, tè e spinaci. Diversamente se i granuli che si sono accumulati sono calcoli di urato, serve ridurre l’assunzione di carne e bevande alcoliche, evitando anche le bevande contenenti caffeina.
In entrambe le diete è necessario bere molto regolarmente e durante tutta la giornata, anche aiutandosi con tisane, decotti o infusi che favoriscono l’emissione dei sedimenti attraverso le urine.
L’eliminazione della renella attraverso le urine può essere “leggermente fastidiosa” ma non dolorosa in quanto le dimensioni dei granuli sono molto contenute diversamente da quanto accade per i calcoli renali.
Predisposizione alla Renella
Una dieta squilibrata è il fattore di rischio principale della renella anche se questo disturbo si verifica in soggetti predisposti geneticamente. In modo analogo soggetti predisposti saranno più soggetti alla calcolosi renali.
Il ruolo della tipologia di acqua nella manifestazione della Renella
Mentre numerosi studi scientifici dimostrano che un adeguato apporto di acqua previene la manifestazione della renella, anche in soggetti predisposti, è del tutto priva di conferme scientifiche la tesi per cui le acque servite dagli acquedotti cittadini del nostro paese possano essere un fattore di causa della renella.
Anzi, l’assunzione di acque “dure” e quindi con una maggior concentrazione di carbonato di calcio (come quella che possiamo bere dal nostro lavandino) sembrerebbe prevenire la renella e la calcolosi in modo più efficace rispetto alle acque “morbide” (come quelle acquistabili in bottiglia).
Renella: farmaci ed esami
Ci sono casi in cui l’alimentazione aiuta ma non basta, allora ci si deve rivolgere a una terapia farmacologica ovviamente sentendo il medico che ci sta curando per una diagnosi che avverrà dopo aver effettuato gli opportuni approfondimenti diagnostici. Gli esami prescritti sono solitamente l’ecografia e gli esami del sangue e delle urine.
I farmaci previsti quando i dolori sono acuti sono gli stessi normalmente somministrati per i calcoli renali. Si tratta quindi di antidolorifici e antispastici che vanno a ridurre la sensazione dolorosa in attesa che la dieta abbia fatto effetto.
Frequenza di casi di Renella in Italia
La renella è un disturbo che in Italia colpisce il 6-9% della popolazione, con frequenti recidive. I nuovi casi rilevati ogni anno sono circa 100.000. (fonte: Manuale di Urologia, Francesco Porpiglia, Torino, Minerva Medica, 2015)
La renella si presenta in percentuale significativamente superiore (dal 150 al 300%) negli individui di sesso maschile.
Oltre alla già citata predisposizione genetica e al sesso, i fattori correlati alla renella sono:
- età
- dieta
- indice di massa corporea (IMC)
- luogo di nascita (la renella si manifesta con una maggior incidenza nei paesi più industrializzati rispetto ai paesi in via di sviluppo)