Che cos’è un regolatore di acidità e quali sono i correttori di acidità più usati dall’industria alimentare. Impatto sulla salute e nozioni da sapere.
Regolatore di acidità, cos’è e a cosa serve
Un regolatore di acidità o correttore di acidità è un additivo alimentare aggiunto per regolare la reazione di pH di un determinato alimento. A cosa serve? Tra le altre cose, a prolungare la durata dei cibi.
Il regolatore di acidità è una sostanza aggiunta allo scopo di mantenere il pH di quell’alimento in un intervallo prestabilito.
I regolatori di acidità, nell’etichetta di un alimento, sono contrassegnati con la lettera E. Attenzione! Anche i conservanti, gli acidi e gli antiossidanti sono segnati in etichetta con la lettera E, quindi meglio documentarsi cercando singolarmente la sigla trovata tra l’elenco degli ingredienti.
E260 è l’acido acetico (aceto) che insieme all’acido citrico e all’acido lattico sono i regolatori più usati. Vediamo insieme quali sono i regolatori di acidità che più spesso leggiamo in etichetta.
E330 – Citrati di sodio
I citrati di sodio non fanno male e sono ritenuti sicuri per la salute. In particolare possiamo trovare la sigla E330 nei suoi sottogruppi i, ii e iii che rispettivamente indicano: citrato monosodico, citrato disodico e citrato trisodico. Li troviamo nella marmellata, nello yogurt, nelle carni e in tantissimi prodotti alimentari.
L’acido citrico non è utile solo all’industria alimentare ma anche in casa. Il limone è ricco di acido citrico ed è per questo che spesso lo consideriamo un buon rimedio naturale per pulire casa. L’acido citrico è facile da trovare in commercio. Una confezione da mezzo chilogrammo di acido citrico, su Amazon, si compra con 5,95 euro con spedizione gratuita.
Per tutte le informazioni: acido citrico da 500 g.
Basta mescolarlo all’acqua in diverse proporzione per ottenere un ammorbidente (con dosi più basse) o un disincrostante per lavatrice (più concentrato). Può essere utile per pulire la piastra del ferro da stiro o come anticalcare. Perfetto per eliminare i cattivi odori dalla lavatrice, dall’asciugatrice, dal frigorifero o dalla lavastoviglie.
Lo si può usare anche per allungare i tempi di conservazione della marmellata fatta in casa.
L’acido citrico ovviamente non contiene glutine.
E270 – Acido lattico
In questo caso non parliamo solo di un regolatore di acidità ma anche di un conservante. Nelle etichette degli alimenti troviamo l’acido lattico con la sigla E270 mentre i suoi sali sono segnalati con le sigle:
- E325, lattato di sodio
- E326, lattato di potassio
- E327, lattato di calcio
- E585, lattato di ferro
Rientra nella categoria dei conservanti, acidificanti, aromi e correttori di acidità (tampone di pH). Viene usato anche come antibatterico nella produzione di dolci, pane e pasticceria.
L’acido lattico non è considerato pericoloso per la salute tanto che non vi è alcun limite massimo d’impiego.
E 503 – Carbonato di ammonio
Non è considerato pericoloso per la salute. E’ usato anche in ambito domestico per la preparazione di dolci e prodotti da forno lievitati.
In ambito domestico, il carbonato di ammonio mescolato alla pasta per alimenti (da cuocere in forno), reagisce durante la lavorazione dell’impasto e sviluppa bollicine di anidride carbonica; è in questo modo che il bicarbonato di ammonio riesce a lievitare la massa (l’impasto) rendendo il prodotto leggero e soffice, agendo anche da regolatore di acidità. Per tutte le informazioni: ammoniaca alimentare.
Quali additivi fanno male alla salute?
Sono molti gli additivi che presentano rischi per la salute. Tra questi segnaliamo un conservante usato in molte bevande, l’acido benzoico, segnalato con la sigla E210.
Altri additivi alimentari da evitare:
- E310, propile gallato
- E211, ottile gallato
- E312, dodecile gallato
Si tratta di additivi usati nei cibi preconfezionati come salatini, minestre pronte, margarine ma anche in alcune gomme da masticare.
Da evitare sono anche gli stabilizzanti E320 e E321 (dutildrossianisolo e butildrossietoluene) queste sostante si trovano nei surgelati, nelle patatine ma anche nei dadi per brodo. L’agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha incluso il butildrossianisolo (E320) nella lista delle sostanze carcinogeniche. In Giappone è vietato il suo impiego.
Da evitare anche l’additivo E951, meglio conosciuto come aspartame.