Le razze di Scimmie più note in Europa, Asia, Africa e America
Sarebbe bello parlare di tutte le razze di scimmie esistenti al mondo per cercare le nostre origini ma sono ad oggi state censite e siamo già a 260, sarebbe quindi una impresa ostica. Meglio concentrarci e partire con le scimmie più famose presenti nel nostro continente come anche in Asia, America e Africa per iniziare a familiarizzare con questi animali.
La curiosità è tante rispetto a questo animale perché effettivamente ci sentiamo un po’ parenti e scatta una sorta di meccanismo di immedesimazione. A tratti si attribuiscono alle scimmie degli atteggiamenti umani e delle reazioni da persona che ci fanno deragliare. Sono e restano degli animali anche se spesso mostrano una intelligenza davvero spiccata. Seguono una dieta vegetariana, vivono soprattutto di giorno e hanno un grande senso della famiglia, sono socievoli, affettuose e molto sensibili.
Scimmie, razze: Atele
Iniziamo in ordine alfabetico partendo subito con una scimmia delle meno note tra le note, l’Atele. E’ tra gli scienziati una animale noto per la mancanza del pollice ma ha saputo guadagnarsi anche il soprannome di scimmia ragno, per la disinvoltura con cui si muove tra i diversi alberi nelle foreste tropicali dal Brasile al Messico. E’ una scimmietta piccola, massimo 90 cm di lunghezza senza coda mentre con la coda il numero raddoppia, ha una pelliccia che può avere colori dal nero al marrone. Di solito mangia corteccia, frutti e foglie, ma anche semi quindi è vegetariana e manca di un dito, ne ha solo quattro
Scimmie, razze: Aluatta
Vive in Sud America, nelle foreste della Colombia, ma anche di Brasile, Perù, Paraguay, Bolivia e Argentina e viene chiamata anche Carayá. Ha un primato, è la specie più meridionale di scimmie tutt’ora esistenti, e vive pacificamente nella foresta. Se la stiamo cercando la troveremo in zone umide vicino a paludi o ad un corso d’acqua.
Dal punto di vista dell’aspetto, è molto importante imparare a distinguere tra maschi e femmine. I primi sono di colore nero, le femmine in camoscio. Entrambi ululano, non ci resta che registrarli per conoscere ciò che possono volerci dire. Si tratta per lo più di urla molto forti -. segno di una gola molto profonda – quasi sempre al fine di marcare il territorio, quasi sempre all’alba e al tramonto.
Scimmie, razze: babbuino
Continuando rigorosamente in ordine alfabetico incontriamo finalmente una scimmia di una razza universalmente conosciuta che è il babbuino. Il suo nome scientifico che pochi conoscono è Papio e appartiene al genere di primati medio grandi, mangia non solo frutta e foglie ma anche piccoli animali e non li si vede quasi mai scalare degli alberi. Vive principalmente nella savana africana, il suo habitat principale e prevalente, ma oggi possiamo incontrare degli esemplari anche in Medio Oriente e perfino in Europa. Il loro aspetto fisico è piuttosto facile da riconoscere, mostrano una notevole mascella con canini molto lunghi, hanno l’immancabile pollice opponibile e peli di lunghezza non uniforme, concentrati lunghi solo sul viso.
Scimmie, razze: Macaco giapponese
Passiamo ad un’altra razza di scimmia molto nota che è il Macaco di cui analizziamo la tipologia giapponese perché è quello con la faccia rossa dovute all’abbondanza di vasi sanguigni funzionali al mantenimento del calore nella sola parte del corpo non coperta dalla pelliccia. Questo elemento lo rende riconoscibile in tutta la numerosa famiglia dei macachi. Tra le altre caratteristiche fisiche che lo contraddistinguono ci sono la coda corta, una pelliccia marrone o grigia e un peso di circa 14-15 Kg.
Se vogliamo incontrarlo dobbiamo cercarlo tra le montagne e foreste del Giappone dove riesce a sopravvivere fino a 15 gradi sottozero, vive in gruppo perché è molto socievole, vive di giorno e può vivere anche 33 anni.
Scimmie, razze: Mandrillo
Nelle zone tropicali del continente africano, poste tra il Congo e la Guinea Equatoriale, possiamo incontrare una razza di scimmia che si chiama mandrillo ed è noto soprattutto per via delle sue dimensioni che lo rendono distinguibile. Perché sono grandi, visto che pesa fino a 55 Kg. Per sfamarsi mangia ciò che produce la terra e deve stare molto attento nel non farsi mangiare, soprattutto dal leopardo che è un suo pericolosissimo predatore. Una particolarità di questa scimmia che ci aiuta a riconoscerla a parte la mole, è il colore della pelliccia che è di color oliva brunastra mentre la faccia presenta dei caratteristici segni blu e rossi. Troviamo il Mandrillo in gruppi anche da 250 individui, è quindi una scimmia molto socievole e che ama la logica di gruppo anche se i maschi quando diventano adulti tendono a isolarsi.
Scimmie, razze: Nasica
Nella remota – per noi – isola del Borneo, situata nel sud-est asiatico, troviamo una scimmia erbivora che mostra delle ottime capacità acrobatiche muovendosi sugli alberi, ma anche natatorie gettandosi spesso in acqua. Anche in questo caso abbiamo una scimmia che con la faccia rosa/rossa caratterizzata da un naso lungo, piatto e sporgente. Proprio l’aspetto del naso della Nasica è legato alla selezione sessuale perché è proprio ciò che le femmine di Nasica guardano per scegliere il proprio compagno, cercando i proprietari di nasi il più pronunciati possibile.
Scimmia, razze: Saimiri
Spostiamoci in Sud America per incontrare una razza di scimmie che non è facile da conoscere anche se ha abitudini diurne e vive soprattutto sugli alberi in gruppi piuttosto consistenti, anche da 50 individui. Si nutre principalmente di frutta ma anche di uova, di rane e di insetti. Li cattura muovendosi con massima agilità aiutandosi con una coda molto lunga, una caratteristica che la rende riconoscibile come anche la pelliccia che al contrario di quelle già viste è di colore giallo nella parte inferiore, grigia al centro e nera su testa e viso.
Simmia: razze: Uistitì dai pennacchi bianchi
Terminiamo la nostra rassegna di scimmie del mondo con una specie endemica che vive nelle foreste del Brasile, vicino ai fiumi Paranaíba e San Francisco. Non è una razza di scimmia particolarmente grande, misura massimo 25 cm, che diventano 35 cm con la coda. Pesa quindi circa mezzo chilo. Per riconoscere l’Uistitì conviene cercare se sfoggia due ciocche di peli bianchi ai lati del viso. Il resto del mantello è rigorosamente grigio e nero.
Nel suo habitat naturale lo troviamo in gruppi da 20 individui, organizzato in un modo rigido, con una forte gerarchia interna. Per nutrirsi cerca piccoli vertebrati, uova di uccelli, aracnidi, insetti ma mangia anche frutti, nettare e linfa.
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Pubblicato da Marta Abbà il 5 Marzo 2021