Rana domestica, un animale che se a qualcuno può fare senso, ad altri può apparire simpatica. Ha origini antiche, molto, tanto che i suoi antenati sono stati tra i primi anfibi colonizzatori della Terra. Una delle caratteristiche che certo li ha aiutati a vivere e resistere tanti millenni, seppur evolvendosi, è la conformazione fisica adatta a trascorrere molto tempo in acqua ma allo stesso tempo di sopravvivere per ore e ore all’aria aperta. Nei secoli, la Rana domestica si è riprodotta con uova ma non quelle a cui siamo abituati a pensare: le sue sono uova prive di guscio e avvolte da una specie di gelatina.
Rana domestica: caratteristiche
Di rane ce ne sono tante, e anche molto diverse l’una dall’altra, che possono assomigliare ad altri animali appartenenti allo stesso gruppo, come ad esempio i rospi e le raganelle. Molte varietà abitano in America del Sud e in Australia, in totale esistono al mondo 48 specie della stessa famiglia a la Rana domestica in Italia può essere una Rana latastei, oppure Temporaria, Arvalis, Dalmatina, Italica, ovviamente, e anche Graeca.
La rana, anche se domestica, è a tutti gli effetti autosufficiente e ci tiene molto alla propria autonomia. E’ un animale libero e che vuole restare tale, anche se ci sono esemplari allevati e poi commercializzati. Quando si ha a che fare con una Rana domestica, è necessario informarsi sulla specie a cui appartiene per trattarla al meglio.
Per quanto riguarda le dimensioni, possono variare dai 10 ai 300 millimetri, in generale quelle che vivono in casa non sono microscopiche, fanno poi un corpo compatto e tendenzialmente tozzo, senza però sembrare dei rospi. Le zampe, totalmente controtendenza, sono lunghe e agili, gli occhi, poi, sono i classici occhi da rana che spesso attribuiamo a persone con occhi sporgenti.
La pelle della Rana domestica non è propriamente piacevole da accarezzare anche se dipende dai gusti: al tatto è liscia, morbida ma un po’ viscida, serve per permettere all’animale di respirare. Un’altra rana non accarezzabile, ma perché difficile da scovare e avvicinare, è la Rana freccia dell’Amazzonia. La conoscete?
Rana domestica: come allevarla
Non ci si improvvisa allevatori di Rana domestica, è necessario prima di acquistare animale e accessori, rivolgersi a strutture autorizzate e certificate. E’ possibile scegliere tra alcune specie ma se siamo alla prima esperienza, meglio la rana nana africana, non enorme e soprattutto gestibile.
Altre specie possono essere domestiche solo se riproponiamo il loro habitat identico nella nostra casa, cosa non semplice, a meno che non siamo dei cultori, disposti ad arredare il soggiorno secondo il gusto di questo animaletto verde.
Rana domestica: cosa mangia
Uno dei fattori che spesso scoraggia le persone a prendere con sé una Rana domestica è la loro dieta. Non hanno gusti particolarmente condivisibili, per quel che mi riguarda, infatti si cibano soprattutto di insetti, vermi, grilli, mosche carnarie, moscerini dell’aceto e larve di tarme della farina. Se si ambientano bene, alcuni esemplari potranno anche imparare ad apprezzare alimenti meno improponibili, come dei pezzetti di carne, i girini, inoltre, apprezzano molto insalata, alghe e ortiche.
Per quanto riguarda le dosi, dipende molto dal tipo di rana e dalle sue dimensioni, la cosa migliore è procedere per tentativi: trattandosi di un animale autonomo, saprà autoregolarsi senza morire di fame e neanche tendere all’obesità come invece fanno spesso certe razze di cani ingordi.
Rana domestica: terrario
Una Rana domestica necessita di un terrario, scegliamolo ampio e ben strutturato, in modo che la nostra amica abbia spazio sia per rilassarsi sia per nuotare un po’, come ama fare. Non posizioniamola sotto il sole, neppure vicino alla cucina e a qualsiasi sorgente di polvere o odori o “spruzzi”, e facciamo in modo che nello stesso terrario non abitino troppi esemplari: la Rana domestica tiene molto alla sua privacy.
Proprio come un cane o un gatto, anche lei ha bisogno di due visite annuali dal veterinario, nel frattempo documentiamoci in modo da poter essere attenti osservatori, accorgendoci se qualcosa non va. In casa la temperatura deve essere tarata sulla rana perché da sola non è in grado di gestire la propria termoregolazione.
Nel terrario, possiamo prevedere la presenza di muschio, lecci, palma nana, licheni, tronchetti, piante galleggianti e piccole rocce dove riposare. Essenziale il filtro per l’acqua che deve avere un ricambio giornaliero.
Se, dopo aver letto tutto ciò, non ce la sentiamo di adottare una Rana domestica viva e vegeta, possiamo acquistare un simpatico accessorio che la ritrae: uno zerbino in cocco 40 x 60 cm, ovviamente verde oppure optare per una rana di vetro che, però,,, è viva!
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