Rachitismo: che cos’è, quali sono i suoi sintomi e come si tratta
Il rachitismo è una rara malattia che colpisce le ossa, rendendole più “morbide” e inclini a rompersi facilmente. Si tratta di una condizione molto più comune nei bambini, rispetto agli adulti, che si manifesta con una serie di sintomi piuttosto tipici. Cerchiamo di vedere insieme i principali tratti distintivi di tale malattia, e i suoi trattamenti.
Quali sono i sintomi del rachitismo?
Il rachitismo si manifesta attraverso alcuni sintomi principali, come:
- crescita ritardata,
- debolezza muscolare,
- dolore alle ossa della colonna vertebrale, del bacino e delle gambe,
- gambe curve o deformate.
Si noti altresì che il rachitismo può altresì avere altri sintomi, come quelli legati all’insorgenza di problemi dentali, come la carie e pregiudizi di struttura dentale.
Cosa causa il rachitismo?
La mancanza di vitamina D sembra essere la determinante della maggior parte dei casi di rachitismo. La vitamina D aiuta infatti le ossa ad assorbire il calcio e il fosforo, due elementi fondamentali per la loro crescita. Se il tuo bambino non riceve abbastanza vitamina D nel proprio organismo, allora il suo corpo potrebbe non avere i nutrienti di cui ha bisogno per rendere le ossa forti.
Anche per questo motivo il rachitismo è più comune nei bambini dai 6 ai 24 mesi di età: le loro ossa crescono rapidamente durante questo periodo, richiedendo un elevato apporto di fosforo e calcio.
Si tenga comunque conto che ci sono alcuni fattori di maggiore rischio nei bambini, come, ad esempio:
- avere la pelle scura,
- non esporsi alla luce solare a sufficienza,
- non mangiare abbastanza alimenti contenenti vitamina D, calcio o fosforo,
- allattare al seno senza assumere un integratore di vitamina D,
- avere una malattia che impedisce al loro corpo di produrre o assorbire la vitamina D. Un esempio è la celiachia.
Ricordiamo altresì che il rachitismo può anche “tramandarsi” in famiglia, e i bambini possono ereditarlo.
Come viene diagnosticato il rachitismo?
Il proprio medico domanderà alcune specifiche informazioni sull’anamnesi familiare e sulla salute e la dieta di tuo figlio. Il tuo bambino verrà altresì sottoposto a un esame fisico completo. Gli esami del sangue e le radiografie ossee aiutano anche il medico a determinare se il bambino ha o meno il rachitismo, indirizzandolo così verso il trattamento che sarà ritenuto maggiormente utile.
È possibile prevenire o evitare il rachitismo?
Nella maggior parte dei casi, è possibile aiutare tuo figlio a prevenire il rachitismo attraverso alcuni accorgimenti. Per esempio, è molto importante assicurarsi che riceva abbastanza vitamina D e abbastanza calcio, rispetto ai suoi abbisogni.
Inoltre, se il tuo bambino è allattato al seno o consuma più latte materno, ha bisogno di un integratore di vitamina D. Questo perché il latte materno non contiene abbastanza vitamina D da soddisfare totalmente le esigenze del piccolo. Naturalmente, è bene evitare di somministrare al bambino integratori vitaminici, a meno che il medico non li raccomandi. Chiedi dunque al tuo medico maggiori informazioni e, in particolar modo, indicazioni per l’individuazione del giusto metodo di apporto ella vitamina D, e il corretto dosaggio.
Se il bambino mangia già dei cibi solidi, allora si dovrebbe gestire meglio la loro dieta alimentare. In particolar modo, è buona abitudine offrirgli ei cibi ad alto contenuto di vitamina D, come i cereali da colazione e il succo d’arancia, e calcio, come il latte, il formaggio e le verdure da insalata.
Chiedi comunque sempre al tuo medico per quanto tempo al sole il tuo bambino dovrebbe esporti, e ricorda che i neonati hanno bisogno di protezione dai raggi diretti del sole.
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Il trattamento per il rachitismo: come si può curare?
Il trattamento dipende dal tipo di rachitismo di tuo figlio. Per i bambini che non hanno abbastanza nutrienti, ad esempio, il medico prescriverà integratori per la vitamina D e il calcio. Il dolore e la debolezza muscolare del tuo bambino dovrebbero dunque migliorare nel giro di poche settimane. Se il tuo bambino ha invece dei difetti ossei causati dal rachitismo, potrebbe aver bisogno di apparecchi ortodontici o di un intervento chirurgico per correggere il problema.
Per i bambini che ereditano il rachitismo o hanno una malattia di base che ha causato il rachitismo, potrebbe invece essere necessario consultare uno specialista.
Vivere con il rachitismo si può?
La maggior parte dei casi di rachitismo spariscono una volta che il bambino ha ricevuto abbastanza vitamina D. Ci possono però essere alcuni effetti duraturi, o dei difetti che richiedono ulteriori trattamenti, come l’apparecchio ortodontico o la chirurgia. Di conseguenza, il bambino potrebbe aver bisogno di una terapia specifica, ed è anche possibile che il bambino possa aver necessità di una dieta specifica per rimanere in buona salute.
Che cosa chiedere al proprio medico
In sede di contatto e di condivisione con il proprio medico è opportuno porre alcune domande che miglioreranno il livello di conoscenza della malattia e, di conseguenza, anche la possibilità di supportare il ritrovamento del giusto benessere da parte del proprio figlio.
Per esempio, è bene domandare quale sia la probabile causa del rachitismo, così come se il proprio bambino ha bisogno di un integratore di vitamina D o di calcio (e, in caso affermativo, per quanto tempo deve prenderlo). Ulteriormente, si può domandare che cosa si può fare a casa per assicurarsi che il proprio bambino riceva abbastanza dosi di vitamina D, e se sia o meno sicuro lasciare il figlio al sole senza crema solare, o quali sono le possibili complicazioni del rachitismo.
Pubblicato da Anna De Simone il 5 Dicembre 2019