Padova, la raccolta tappi che paga
Il riciclo paga. La plastica raccolta è ripagata a peso ai partecipanti cosicché questi possono auto sostenersi economicamente e finanziare progetti e iniziative avviando un circolo virtuoso di attività sostenibili. Il progetto che propone la raccolta di tappi si chiama “Amico dell’Ambiente” ed è stato ideato da Gruppo icat con la collaborazione dell’imprenditore padovano Giovanni Giantin. La partnership ha unito le forze per impegnarsi nel recupero e riutilizzo di materiale plastico.
Amico dell’Ambiente è un progetto che pone le sue radici nel lontano 2007. Solo nei primi otto mesi del 2012, grazie a questa iniziativa sono stati raccolti 1090 quintali di tappi, una media di 450.000 tappi al giorno. L’anno precedente, nel 2011, la raccolta tappi ha raggiunto 94 milioni di unità per un totale di 1.470 quintinali di plastica, tradotto in termini economici, il progetto ha prodotto una disponibilità finanziaria di circa 30.000 euro, destinate alle scuole e alle associazioni che hanno contribuito a raccogliere i tappi.
Con lo scorso anno, il progetto “Amico dell’Ambiente” ha deciso di allungare la sua filiera occupandosi di restituire una nuova vita ai tappi raccolti. Una volta recuperati, i tappi sono portati in un centro di lavorazione, macinati e rilavorati. Il risultato è un prodotto finito “nuovo”, cassette di plastica riciclata destinate al trasporto di frutta everdura. Le cassette prodotte sono perfettamente adatta come imballaggio per il settore ortofrutticolo. La ri-lavorazione dei tappi raccolti avviene presso le aziende Plastic Nord e Imball Nord, qui, con il progetto Amico dell’Ambiente, si organizzano visite guidate per assistere alla fasi del processo produttivo così da sensibilizzare il pubblico sull’importanza del riciclo e del rispetto ambientale.
Chi l’avrebbe mai detto che la vita di un tappo può essere così ricca e movimentata?!
Esce dalla fabbrica per sigillare una bottiglia. Arriva nella casa dei consumatori. Viene raccolto e selezionato accuratamente. Raggiunge l’azienda in cui sarà ri-lavorato e la sua metamorfosi lo vede trasformato in una cassetta destinata al settere ortofrutticolo. Tutto questo con la produzione di mezzi finanziari destinati ai protagonisti della raccolta. In questo modo si produce guadagno, si evita la produzione di plastica nuova, si riducono le emissioni nocive e i consumi energetici.
Pubblicato da Anna De Simone il 26 Marzo 2013