Sintomi dell’esantema virale anche noto come eritema infettivo o quinta malattia, nei bambini e negli adulti.
La quinta malattia è una malattia tipica dell’età pediatrica ma può insorgere anche negli adulti, particolarmente critica può essere in gravidanza.
Sintomi: quinta malattia
Prurito, febbre bassa, mal di gola, stanchezza… sono questi i sintomi che precedono l’eruzione cutanea tipica della quinta malattia. La linfoadenopatia è assente. In medicina, la linfoadenopatia è l’ingrossamento dei linfonodi, in gergo domestico, probabilmente è indicato come “ghiandole gonfie della gola… o ghiandole gonfie dietro le orecchie…”. Questo ingrossamento dei linfonodi è assente nell’esantema virale, tuttavia è un sintomo tipico, invece, della quarta malattia o scalattinetta.
Negli adulti, tra i vari sintomi, possono essere marcati dolori a carico delle articolazioni.
Nella quinta malattia ci sono tre fasi di esantema, cioè tre fasi di eruzione cutanee che, seppur distinte, possono sovrapporsi. Si parla di:
Eritema facciale, che colpisce solo le guance, mentre è assente nella zona peri-orale, sul mento e sulla fronte. Nel giro di qualche ora, compaiono placche rosse fitte, leggermente edematose, calde e simmetricamente su entrambe le guance. Questo effetto si attenua in 2 giorni, quando ha inizio l’eritema a reticella, e al quarto giorno il bambino sarà pieno di macchie che si estendono dalla faccia fino al tronco e ai glutei. L’esantema virale è destinato a sbiadirsi in 6 – 14 giorni, in base alle circostanze.
In caso di analisi del sangue, in questa fase si osserva una leggera linfocitosi o eosinofilia.
Quinta malattia: ricaduta
Può esserci “una ricaduta” in quando, durante le 2 – 3 settimane in seguito alla scomparsa dell’eritema, le eruzioni possono riapparire nelle stesse zone colpite.
La recidiva (la ricaduta) sembrerebbe essere collegata a particolari eventi. In caso di stress emotivo, sbalzi di temperatura o forte esposizione alla luce solare, il rischio di ricaduta aumenta.
Contagio
La quinta malattia è una manifestazione dell’infezione da Parvovirus B19. Al contrario della rosolia e della sesta malattia che è molto più contagiosa, il contagio del Parvovirus B19 sembrerebbe essere relativamente più moderato.
Complice del contagio possono essere gli stessi fattori che causano la ricaduta. Non è un caso che la quinta malattia sia più frequente in primavera, quando i cambiamenti repentini della temperatura creano terreno fertile per il contagio tra i bambini. In ogni caso il contagio è frequente, anche se la malattia è meno contagiosa della scarlattinetta o della rosolia… il rischio di contagio è alto.
Come si contagia? Attraverso starnuti, tosse, muchi, saliva… Nella maggior parte dei casi, la malattia lascia uno stato di immunità permanente e, fatta eccezione per la ricaduta (entro le 2 – 3 settimane) se hai avuto la quinta malattia da bambino, da adulto non la contrarrai una seconda volta.
L’esantema virale o eritema infettivo, è chiamato comunemente quinta malattia perché, in ordine cronologico, è la quinta malattia esantemica che compare in età pediatrica. L’esantema virale arriva dopo il morbillo, la scarlattina, la rosolia e il morbo di dukes (Scarlattinetta o quarta malattia). E’ poi seguita dalla sesta malattia.
Quinta malattia adulti
Ne’ in età pediatrica, ne’ da adulti, la quinta malattia è pericolosa. Durante l’infanzia è opportuno consultare il pediatra anche se generalmente non prescrive cure particolari. Da adulti, la malattia fa il suo decorso spontaneamente e, proprio come la sua forma pediatrica, solo raramente necessita di cure.
Quando è indispensabile una cura per la quinta malattia adulti?
- In gravidanza
- Se vi sono anemie pre-esistenti
- In caso di malattie immunodepressive come HIV, leucemia e altre forme tumorali
- Pazienti con organi trapiantati
Il 60% della popolazione adulta ha già sperimentato, in età pediatrica, la quinta malattia e, avendo già contratto un’infezione da B19 ne risulta poi immune.
Particolari test di laboratorio possono indicare se hai già contratto un’infezione da parovirus B19.
Quinta malattia gravidanza
Come premesso, più della metà delle gestanti risulta immune al parovirus B19, quindi la malattia non dovrebbe rappresentare un problema in gravidanza, ne’ per le donne, ne’ per i bambini in grembo.
Negli adulti, possono essere marcati dolori articolari ma, in genere, l’eruzione cutanea è molto lieve e anche l’entità della malattia è meno marcata. Se i bambini piccoli, infatti, subiscono una vera e propria esplosione cutanea, già dopo i 10 anni la quinta malattia non causa sintomi così eclatanti.
Rischio aborto
Nella donna in gravidanza, la quinta malattia diventa un problema solo se il feto ha già delle carenze. In caso di anemia fetale, infatti, la donna potrebbe andare in contro ad aborto spontaneo. E’ importante, tuttavia, non allarmarsi, questa evenienza si verifica in meno del 5% delle gestanti contagiate e ha una maggior frequenza nelle donne incinte entro la prima metà della gravidanza.
Nella foto in alto, un bambino con la classica eruzione cutanea da quinta malattia.