Quinoa, dalla semina al raccolto
Non sono pochi gli utenti che mi hanno contattata sui social network per avere informazioni circa la semina della Quinoa, quindi eccomi qui con un nuovo articolo dedicato alla coltivazione del cereale sacro degli Incas.
Mi sono avvicinata alla coltivazione della quinoa solo pochi anni fa, quando, durante un viaggio in America latina ho scoperto questo incredibile alimento della stessa famiglia degli spinaci: la quinoa non è un cereale!
La quinoa è molto coltivata dai popoli andini, infatti la pianta è indigena ed è descritta come la chisaya mama, la madre di tutti i cereali.
In Venezuela, in Perù e negli altri Paesi dell’America Latina, la semina della Quinoa è a spaglio. I braccianti agricoli locali seminano a spaglio ettari ed ettari di terreno e rastrellano superficialmente senza rispettare alcuna distanza, ne praticano una diradazione postuma.
La quantità di semi da impiegare dipende dalla resa, diciamo dalle 3 alle 5 tonnellate per acro. Il rendimento di una coltivazione di quinoa arriva a toccare i 170 – 200 kg per ettaro. Prima della semina, per ottimizzare il rendimento, si aggiunge fosforo al terreno. La Quinoa preferisce un terreno ben drenato, poco fertile e cresce meglio in terreni leggermente sabbiosi. Il pH ideale del suolo è compreso tra 6 e 8,5. Il letto di semina deve essere ben preparato e drenato.
Solo raramente i braccianti agricoli andini decidono di seminare la quinoa in contenitori e trapiantare nel suolo le piantine già sviluppate. In questo caso le distanze da rispettare sono di 30 cm tra una piantina e l’altra e circa 35 cm tra una fila e l’altra. Per la semina meccanica si interrano 5-10 semi a 5 mm di profondità rispettando le distanze appena descritte.
Personalmente non ho mai provato ma… Stando ai contadini peruviani, la quinoa ha tempi di germinazione molto ristretti: basterebbe mettere i semi in un bicchiere d’acqua per 2-4 ore per vedere spuntare i primi germogli.
Per la semina della quinoa non vi è un periodo ideale ne’ un tempo di raccolta prestabilito: la crescita della pianta è molto variabile a causa della forte complessità delle diverse sottospecie, varietà e razze locali. In genere si può affermare che la quinoa cresce meglio dove le temperature diurne non superano i 32 ° e quelle notturne non scendono mai sotto i 4 °C; la germinazione è facilitata con temperature comprese tra 18 – 24 °. Tuttavia, come premesso, ci sono dei cultivar più resistenti al freddo e altri che non tollerano temperature inferiori ai 10 °C.
Per il periodo della semina e altre indicazioni, ti invito a leggere l’articolo Come coltivare la quinoa, più utile per chi intende coltivare la quinoa nell’orto domestico ma meno pratico per chi vuole avviare una coltivazione di quinoa in pieno campo.
In America latina nessuno raccoglie la quinoa con le macchine perché la meccanizzazione rovina i semi e così i braccianti non riescono più a commercializzare il prodotto. Il raccolto si fa manualmente anche perché i semi possono maturare con tempi differenti; molti agricoltori riescono a eseguire produzioni di quinoa a scaglioni adottando differenti cultivar.
Per altre informazioni sulla coltivazione, la semina e le proprietà della quinoa ti consiglio la lettura dell’articolo: Quinoa, proprietà e coltivazione.
Nella foto in alto, la trebbiatura della quinoa in Perù.
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Pubblicato da Anna De Simone il 3 Luglio 2015