Quercia americana all’Università Erasmus
Il legno, non ci stanchiamo di dirlo, è uno dei più antichi materiali da costruzione. Se certificato e proveniente da tagli programmati (esistono rigide norma internazionali in questo senso) è anche ecologico. Non stupisce quindi che del legno si faccia largo uso in edilizia e in architettura, anche nei restauri, oggi più di prima vista la riscoperta dei materiali naturali.
Nel restauro dell’edificio A dell’Università Erasmus di Rotterdam, un polo di ricerca riconosciuto a livello internazionale per l’alto livello dell’insegnamento, sono stati installati circa 3500 metri quadri di soffitti in quercia rossa americana, inclusi i soffitti esterni sotto ai portici principali.
I listelli di quercia rossa massiccia, di 15 mm. di spessore per 70 mm. di larghezza, sono montati in un sistema tecnologico di strutture metalliche che può essere facilmente smantellato per accedere all’impianto tecnico sottostante. Le estremità dei listelli sono collegate l’una all’altra tramite scanalature maschiate pre-lavorate e le scanalature sul retro dei pannelli hanno chiodi di fissaggio, un metodo di collegamento garantisce giunture durevoli e invisibili.
Nell’edificio C della stessa università, che può ospitare fino a 2300 studenti che frequentano contemporaneamente seminari e conferenze diversi, restaurato a dicembre 2012, più di 3000 metri quadri di soffitti in quercia rossa americana massiccia sono stati installati sia all’interno, nel grande atrio, sia all’esterno sotto le sporgenze degli edifici e delle sale conferenze.
L’Università Erasmus di Rotterdam è stata costruita negli anni ’70 con lo stile dell’architettura ‘brutalista’ e massiccio uso del cemento. Dopo questo programma di restauro commissionato all’architetto Gerard Frishert, in cui si è fatto ampio uso del legno di quercia rossa americana, il campus appare fresco e moderno. Un nuovo padiglione per gli studenti è attualmente in costruzione e fungerà da punto focale al centro del campus. L’intero piano di restauro e nuova costruzione dovrebbe essere completato nel 2016.
Pubblicato da Michele Ciceri il 31 Marzo 2013