Quanto vale il riciclo dei materiali?
Riciclare, riciclare, riciclare: ma quanto vale il riciclo, inteso come azione e il risultato del riciclaggio? Cioè, quanto ci fa risparmiare in termini di impatto positivo sull’ambiente? Tantissimo in verità, probabilmente più di quanto pensiamo. Riciclare infatti non significa solo risparmio di materie prime, ma anche risparmio di energia e minore inquinamento perché le lavorazioni necessarie per ridare vita a un materiale sono in genere meno energivore di quelle che servono per produrre il materiale vergine.
Qualche esempio. Per riciclare l’alluminio è sufficiente solo il 5% dell’energia che sarebbe necessaria per produrlo dalla bauxite (la principale materia prima originaria. Per l’acciaio ricavato interamente dai rottami il risparmio di energia ammonta a circa due terzi. Il vetro riciclato fa risparmiare fino a un terzo dell’energia occorrente per il processo originario di produzione.
Il riciclaggio dei materiali è anche un mezzo per ridurre l’inquinamento di terra, aria e acqua a livelli accettabili. Tornando all’acciaio, produrlo dai rottami anziché dall’acciaio vergine riduce l’inquinamento atmosferico dell’85%, dell’acqua del 76% ed elimina del tutto le scorie estrattive.
Riciclare la carta (che può costituire anche il materiale di base per produrre isolanti usabili in edilizia) può ridurre sia la mole dei rifiuti che preme sulle discariche sia l’impatto sulle foreste in proporzione diretta alla quantità riciclata. Inoltre il riciclo della carta riduce le sostanze inquinanti emesse nell’atmosfera (74%) e nell’acqua (35%), soprattutto se non sono stati fatti eccessivi trattamenti sbiancanti.
Pubblicato da Michele Ciceri il 14 Aprile 2013