Quanti sono i petali dei fiori
Gli innamorati si preoccupano di quelli della margherita ma chi ama i fiori e ne coltiva nel proprio giardino si sarà certamente chiesto un giorno quanti sono i petali dei fiori e se ci sia una regola che lo stabilisce. Mettersi a contarli è scomodo, ma la curiosità resta e in nostro aiuto arriva un recente studio che ci svela il segreto. Un secondo spunto ha invece origini molto più antiche e ci chiede di ripassare nozioni che forse abbiamo sfiorato nei libri di scuola tanti anni fa, quando si citava la successione di Fibonacci, a dimostrare che dietro a tanta bellezza c’è anche la matematica, il rigore, regole da rispettare per avere armonia.
Quanti sono i petali dei fiori
Andando ad osservare non la bellezza ma la struttura dei fiori, come anche di molte piante, riusciamo a riconoscere delle geometrie ricorrenti che possiamo tradurre in numeri trovando una logica nella meraviglia che ci lascia a bocca aperta. Partendo dai casi più semplici possiamo contare quanti sono i petali dei fiori. La maggior parte ne ha 3, come i gigli e gli iris, molti sono anche quelli che ne hanno 5 come la rosa canina, e poi via via i petali aumentano, diventa difficile contarli “a mano” ma qualcuno lo ha fatto per noi e ha notato che le cifre che seguono sono 8, 13, 21, 34, 55 o 89.
Vi ricorda qualcosa questa fila di numeri? E’ la celebre successione di Fibonacci che per nostra fortuna non dobbiamo imparare a memoria perché può essere costruita ogni volta con un facile meccanismo. Ogni suo numero equivale alla somma dei due precedenti: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, 233…
Se siete sorpresi di trovare così tanta matematica nella natura che ci circonda, in apparenza così selvaggia e creativa, vi stupirete ancora di più nel sapere che questa stessa successione appare anche quando si va a studiare la disposizione dei singoli fiori nelle infiorescenze composte di margherite, girasoli, cavolfiori e broccoli. Seppur piccoli, si dispongono in ordine lungo linee curve che ruotano in senso orario e antiorario e che formano un numero ben preciso di spirali che seguono una logica legata alla sequenza di Fibonacci.
Numero di petali dei fiori: la ricerca
Un gruppo variegato di ricercatori si è interrogato su quale fosse il criterio con cui i fiori si vedessero moltiplicare i propri petali. Ne fanno parte l’Università Statale di Milano, l’Istituto di biologia e biotecnologia agraria del CNR e il Parco tecnologico padano di Lodi.
Quei fiori che oggi guardiamo con ammirazione, ricchi di petali che li rendono così voluminosi e generosi, capaci di rendere un mazzo di fiori un capolavoro, devono la loro abbondanza a mutazioni genetiche naturali molto simili tra loro. Questa non è una semplice osservazione che soddisfa una curiosità ma apre nuovi orizzonti per chi si occupa di fiori, li coltiva e li vende, perché si sa che quelli con più petali sono più colorati ed esplosivi, più graditi a chi li regala e a chi li riceve.
Le ricerche sono state effettuate in laboratorio con molte analisi al computer focalizzate sulla sequenza genomica del DNA di diverse piante come ad esempio il garofano che dovrebbe avere 5 petali ma che grazie a delle particolari mutazioni in un gene chiave dello sviluppo del fiore stimolano la crescita di molti altri. Un simile risultato è ancora più utile se vale per più tipologie di fiore. I ricercatori hanno infatti appurato che la mutazione responsabile di questo carattere si ritrova in altri fiori come quelli del pesco, nelle rose, delle Petunie e così via. si può serenamente andare a definire una categoria di fiori, una famiglia “Petalosa”, a cui appartengono piante che hanno mostrato mutazioni genetiche che portano alla moltiplicazione del numero di petali.
Quanti sono i petali dei fiori doppi
Una particolare attenzione per il numero di petali dei fiori lo si ha quando ci parla di fiori doppi. Con questo termine si vanno ad indicare tutte quelle varietà che mostrano una corolla con più petali del normale e, a volte, addirittura un “fiore nel fiore”. Questa caratteristica è stata studiata subito come un’anomalia ma apprezzata poiché rende nella maggior parte dei casi i fiori più gradevoli alla vista. In commercio spopolano varietà a fiore doppio di rosa, camelia e garofano e non è sempre così facile ottenerne perché raramente si riproducono con la stessa caratteristica e a volte sono sterili perché mancano degli organi riproduttivi.
Il primo a parlare di fiori doppi è stato Teofrasto nel 286 a.C. seguito da Plinio il Vecchio nel primo secolo a.C. e negli anni successivi in varie parti del mondo si iniziò anche a coltivare fiori con queste caratteristiche. In pieno Rinascimento molti erano gli erboristi che si dedicavano alla coltivazione di fiori-doppi nei loro giardini e ancora oggi sono i più richiesti e i più studiate perché la voglia di moltiplicare con la genetica il numero di petali dei fiori resta.
Pubblicato da Marta Abbà il 7 Marzo 2020