Quando si diventa anziani? A 65 anni, età ad oggi ufficialmente adottata. O forse a 67 anni, data di decorrenza della pensione in Italia? O ancora a 60 anni, quando Trenitalia offre la CartaFreccia che da diritto al 30% di sconto su tutti i treni? :-)
O forse molto più avanti, a 70 o 75 anni come propone la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria.
In questo articolo potrete leggere alcune considerazioni e i risultati di alcuni interessanti studi…
Quando si diventa anziani
In realtà, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista cognitivo, l’età in cui inizia il declino tipico dell’anzianità si sta spostando in avanti.
E’ un dato di fatto e basta guardarci attorno per rendercene conto, la situazione psicofisica e anche mentale di moltissimi di noi, in salute, è diversa dai nostri coetanei di anche solo qualche decennio fa. Verrebbe da dire “Non ci sono più gli anziani di una volta!” o meglio, ci sono, ma non hanno più la stessa età.
Secondo la SIGG (Società Italiana di Gerontologia e Geriatria), è necessario adeguare la definizione di anzianità e far slittare l’età di riferimento fino a quella di 75 anni, età che ora coincide con l’inizio del decadimento delle performance fisiche e mentali tanto da considerare un soggetto come “anziano”.
Un domani chissà … magari tra una trentina di anni dovremo rivedere ancora e spostare “il paletto” di altri 10 o addirittura 20 anni. Addio quindi al numero deciso da Otto Von Bismarck: dopo due secoli siamo tutti un po’ più giovani o più lontani dalla soglia che ci trasforma in “agé”.
Aspettativa di vita media
Finora abbiamo parlato di condizioni fisiche e psichiche migliorate, ma non è solo questo che è accaduto. Un altro dato, forse ancora più concreto ed inattaccabile, registrato in questi anni, è stato l’allungamento medio della aspettativa di vita media alla nascita. Nello specifico in Italia si è arrivati a 85 anni per le donne e 82 per gli uomini. E’ la media nazionale ma se andiamo in alcune precise regioni, vedi Liguria e Sardegna, due a caso, i numeri cambiano parecchio e in meglio.
La vecchiaia occuperebbe troppi anni della nostra vita, ufficialmente, quindi meglio spostarla, oppure ridefinirla introducendo due “tipologie” di persone in là con gli anni. Quelle appartenenti alla terza età, tra i 65 anni e i 75 anni, ancora in buone condizioni di salute, in grado di essere considerate una risorsa a livello sia lavorativo che sociale, e quelle oltre i 75, che spesso subiscono un visibile e inevitabile decadimento fisico che li rende dipendenti, dalle macchine, dalle medicine, da altre persone come ad esempio badanti, figli, compagni di vita. Dopo i 99 anni si dovrebbe passare ad una terza categoria, quella dei centenari, ancora non numerosissimi ma… ne riparleremo tra una decina di anni!
Quando si diventa anziani e quando ci si sente anziani
Il titolo di questo paragrafo dovrebbe farci riflettere perché l’età anagrafica può essere decisamente differente dall’età che effettivamente ci sentiamo.
E’ possibile quindi essere “anagraficamente anziani ma non essere anziani nel corpo e nello spirito”.
Secondo un’indagine presentata alla London School of Economics, condotta intervistando oltre 12mila over 65 in diversi Paesi, due ultrasessantacinquenni italiani su tre dichiarano di non sentirsi affatto “anziani”. Quattro su dieci pensano che la vecchiaia inizi davvero solo dopo gli ottant’anni. Ciascuno può farsi la sua idea ma dubito che si tratti di una massa di persone che utopisticamente pensano di non essere invecchiati e di non dover invecchiare mai.
Semplicemente un buono stato di salute condiziona la nostra mente e ci percepiamo più lontani alla morte, più in grado di vivere al 100%, meno dipendenti da cure, farmaci e persone che si possono prendere cura di noi.
Senza diventare troppo ansiosi, è bene prepararsi ad affrontare questo shift della vecchiaia per non esagerare e non lasciandosi andare e non dando per scontato che tanto fino a 75 anni saremo giovani e scattanti. Dobbiamo pensarci molto prima per fare in modo che accada così. Anche a livello mentale: manteniamoci attivi mentalmente e fisicamente, coltiviamo i nostri interessi, prendiamo la misura con i nostri nuovi limiti in modo da non diventare patetici.
E’ necessario trovare un proprio equilibrio, personalizzato, rispetto alla nostra precisa situazione fisica e mentale, in modo da non sfociare nel “giovanilismo” ma nemmeno nel cosiddetto “ageismo”, la rassegnazione di fronte all’età che avanza.
Ho amici che fanno maratone, camminano, vanno in montagna, viaggiano per il mondo senza particolari limitazioni e vi assicuro che non sono incoscienti. Semplicemente la medicina e, più in generale, il progresso scientifico, li ha aiutati a invecchiare meglio e quindi a ritrovarsi in forma a questa età.
Come restare giovani, nel corpo e nella mente
Le teorie per restare giovani o addirittura per cercare di ringiovanire anima e corpo sono tantissime e molti libri sono stati scritti con le più disparate raccomandazione.
Noi di IdeeGreen vi raccomandiamo questi semplici 5 consigli, basati sulle ricerche scientifiche di diversi studiosi:
- Siate ottimisti e “pensate positivo”. Proprio cosi’, saper guardare il bicchiere mezzo pieno è forse la prima raccomandazione per restare giovani e non incattivirsi verso gli imprevisti della vita e le difficoltà che possono presentarsi sul nostro cammino.
- Tenete allenata la vostra mente anche quando andate in pensione individuando un hobby che vi dia gioia: possono essere gli scacchi, la dama, le parole incrociate, partite a carte fino ad arrivare ad esercizi specifici di “brain training” disponibili tramite diverse App per Smartphone. Si, proprio così, perché ormai anche gli anziani sanno utilizzare e sapranno sempre più utilizzare uno Smartphone!
- Continuate a svolgere attività fisica moderata con regolarità e se ne avete fatta troppo poca in passato non esitate ad iniziare proprio ora! Non si è mai troppo vecchi per svolgere attività motoria commisurata alla propria età e condizione fisica. Pensate ad esempio che Giuseppe Ottaviani ha iniziato a correre alla veneranda età di 83 anni (perchè “si annoiava”, sue testuali parole!) e a 95 anni ha stabilito il record italiano Master 95 sui 100 metri con un tempo di 26 secondi e 33 centesimi! … e sappiate che se vorrete cimentarvi su distanze più lunghe per battere il record dei 5km su strada dovrete fare meglio di Andrea Corvetti che a 85 anni detiene il primato italiano con un tempo di 31 minuti e 45 secondi!
- Curate la vostra alimentazione, ricordandovi di assumere le giuste dosi di frutta e verdura.
- Mantenete per quanto possibile attiva la vostra vita sociale. Vedere altre persone, chiacchierare, avere amicizie anche quando si è avanti con gli anni aiuta lo spirito e motiva a condurre una vita attiva.
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