Quale latte bere: dal latte vaccino (intero, scremato, parzialmente scremato, UHT…) fino ad arrivare a quello di asina. Elenco dei tipi di latte animale e confronto con le varie tipologie di latte vegetale.
Stando alla dietista del Massachussetts General Hospital di Boston, la dottoressa Deborah Krivitsky, la gente sceglie il tipo di latte da bere in base alla tollerabilità personale (allergia alle proteine del latte, eventuali intolleranze…), al gusto e alle credenze circa gli eventuali effetti benefici.
Tipi di latte animale
Il latte è un prodotto ottenuto dalla mungitura completa dell’animale in buono stato di salute. Dal punto di vista merceologico per latte s’intende principalmente quello che deriva femmina di bovino, conosciuto come latte vaccino.
Dal punto di vista legislativo, il regolamento europeo 1308/2013 stabilisce, che solo la bevanda ottenuta dalla mungitura di un’animale, possa essere denominata come latte e riconosciuta come tale sull’etichette dei prodotti in vendita. I tipi di latte riconosciuti e che posso fregiarsi di quest’appellativo, sono quello di: pecora, capra e vacca. Meno diffuso è il latte di asina e di dromedario o cammello. Per un approfondimento:
La commissione Europea ha concesso, dopo diversi provvedimento, lo stesso trattamento anche a quello di cocco o mandorla, perché il termine era già di uso consolidato.
Le altre tipologie di “latte” a base di cereali e componenti vegetali, come la soia, l’avena, la canapa o il riso, possono essere venduti e denominati come bevande o drink e non come latte.
Quale latte bere o scegliere, però, nonostante le varie denominazioni, potrebbe essere difficile, specialmente se la scelta si fa, in modo indistinto, tra le varie tipologie di latte animale e le diverse bevande a base di latte vegetale.
Quale latte bere: intero, scremato o parzialmente scremato?
Il latte vaccino, anche se trattato come una bevanda, in realtà è un alimento molto energetico. Essendo un derivato animale, il latte contiene grassi, colesterolo e proteine.
Questa bevanda di origine vaccina è anche un’ottima fonte nutrizionale di fosforo, calcio e amminoacidi. Per questo motivo, bisognerebbe consumare il latte in modo scrupoloso e non si dovrebbe in alcun modo abusarne. Eccedere con questo alimento potrebbe dare degli effetti ingrassanti e aumentare l’apporto complessivo del colesterolo giornaliero.
Al fine di limitare i grassi e il colesterolo contenuti al suo interno, il latte vaccino viene spesso trattato, ciò porta a distinguerlo in: intero, parzialmente scremato e scremato.
La scrematura è un processo industriale che si avvale di macchinari che usano la forza centrifuga, facendo circa 6500-7000 giri al minuto. In questo modo, grazie agli innumerevoli giri compiuti, l’acqua e i soluti idrofili si separano dal grasso e dalle restanti componenti lipofile. Grazie a questo processo è possibile poi distribuire sul mercato il latte scremato e parzialmente scremato.
Queste tre tipologie di latte vaccino, si distinguono l’uno dall’altro per il diverso contenuto di trigliceridi e colesterolo. Maggiore è la scrematura più bassa è la quota lipidica e del colesterolo presente nei valori nutrizionali del latte.
Il latte parzialmente scremato così come il latte scremato, insieme ai lipidi perde anche gli acidi grassi essenziali, indispensabile per l’organismo.
In generale, quando si deve scegliere il latte vaccino da consumare tutti i giorni, bisognerebbe optare per quello più indicato al proprio stato di salute. Per coloro che soffrono di problemi di colesterolo, aterogenesi ostruttiva o ipertrigliceridemie si consiglia di bere il latte scremato, o parzialmente scremato.
Chi non ha alcuna patologia e per i bambini piccoli si può optare di utilizzare anche il latte intero. L’importante in qualunque caso di limitare l’utilizzo di questo, ad un bicchiere da 200 ml circa, al giorno.
Quale latte bere: UHT, alta digeribilità, senza lattosio…
Il latte vaccino prevede anche altre varianti come: Uht, alta digeribilità, alta qualità, senza lattosio. In generale è consigliabile bere il latte fresco, quindi non uht, per le altre qualità la scelta può essere fatta a seconda del proprio gusto. Mentre i prodotti senza lattosio, sono realizzati per chi è intollerante a questo particolare zucchero.
Latte Vaccino o Latte Vegetale?
Oltre al latte vaccino, sono sempre di più coloro che oggi scelgono di bere bevande di origine vegetale, simili a questo.
Le qualità di latte vegetale più famose sono: la soia, l’avena, il cocco, la mandorla e il riso. Quelle più rare, ma comunque rintracciabili in commercio, sono quelle ricavate dal Kamut, dal miglio, dalla quinoa o dalla canapa.
Per l’elenco completo dei tipi di latte vegetale vi rimandiamo alla pagina: tipi di latte vegetale.
Per gli adulti la scelta tra queste bevande di origine vegetale può essere fatta controllando i vari valori nutrizionali che offrono. Per i bambini piccoli, il latte vegetale non è un’alternativa a quello vaccino. Il latte vaccino è generalmente definito un alimento completo, in grado di apportare una buona parte dei costituenti necessari alla crescita del bambino piccolo.
Quale latte dare a un bambino
Al fine di sostituire il latte materno o vaccino, nella dieta del bambino, non si può optare per un latte di tipo vegetale, ma si devono impiegare specifiche bevande, consigliate generalmente dal pediatra.
Per gli adulti, il discorso è completamente differente. Un uomo o una donna intolleranti al lattosio, o che desiderano seguire una dieta priva di prodotti di origine animale, possono optare per le diverse varianti vegetali proposte in commercio.
Tra le varie proposte di latte vegetale, anche se nessuno può essere paragonato per contenuto di grassi e proteine al latte vaccino, sicuramente il più nutriente è il latte di soia, mentre il più sano è il latte di mandorle senza aggiunta di zucchero.
Infine, bisogna considerare che chi soffre di diabete, dovrebbe evitare di bere il latte vegetale, perché spesso a queste bevande vengono aggiunti degli zuccheri (come lo sciroppo d’agave) per dargli un gusto più gradevole. Inoltre, le bevande vegetali che provengono dai cereali, anche se non prevedono zuccheri aggiunti, hanno comunque un indice glicemico molto alto e non adatto a chi soffre di problemi di glicemia.