Ci sono delle piante che molti di noi hanno davanti agli occhi ma non se ne si conosce la storia e nemmeno se ne sanno le caratteristiche se non quelle estetiche che possiamo catturare con i nostri occhi. Una di esse è la Phyrcantha, una pianta di origine asiatica ma che da secoli cresce anche nel bacino Mediterraneo come anche in Cina e vicino all’Himalaya. Il suo nome deriva dal greco Pyra significa fuoco e akanta spina, è una “spina di fuoco” e poi capiremo come mai come impareremo anche a riconoscerne le diverse varietà. E’ importante perché cambiano le bacche e proprio le bacche sono la ragione per cui nel 1500 si inizio a coltivare questa pianta capendo che i frutti, cotti, potevano essere un ottimo ingrediente per marmellate e salse.
Pyracantha: varietà
Esistono diverse varietà di Pyracantha, oggi ne vedremo i principali, ma prima è necessario raccontare alcuni aspetti comuni a tutte e che caratterizzano questo arbusto sempreverde, detto anche agazzino, in grado di raggiungere anche i 3 metri di altezza, per lo meno nel suo habitat originario.
Se ad esempio la Red Column produce bacche rosse, mentre la Soleil d’Or produce bacche gialle, tutte le varietà hanno un portamento eretto con fusti sottili e marrone scuro che si intrecciano in modo irregolare dando forma ad una chioma tondeggiante. Le spine però sono piuttosto aguzze, fate attenzione. Questo è però il motivo per cui la Pyracantha viene spesso usata per costituire siepi di difficile penetrazione ma esteticamente apprezzabili.
Le foglie sono piccole e verde scuro, dalla forma ovale, mentre i fiori quando spuntano, in primavera, hanno una forma stellata e sono bianchi, così profumati da essere molto amati sia dall’uomo che dagli insetti impollinatori. I frutti, preziosi, arrivano più tardi, in autunno, già in grappoli, ma sono tondi e commestibili.
Le principali specie di Pyracantha sono le seguenti, in ordine alfabetico
- Angustifolia: alta 3-4 m con bacche arancio.
- Atalantioides: alta massimo 6 m, poco spinosa e con bacche rosso scarlatto.
- Coccinea: alta massimo 3 m con bacche rosso vivo.
- Crenatoserrata: alta massimo 6 m, con fiori bianchi e bacche rosso vivo molto persistenti.
- Crenulata: alta 3 m, con bacche gialle, arancio o rosse. Cresce molto lentamente e solo nei climi miti.
- Rogesiana: alta massimo 3 m, con bacche di colore giallo intenso, molto spinosa e compatta.
Pyracantha: come coltivarla
Non è difficile coltivare questa tipologia di piante, premesso questo è importante seguire alcune indicazioni per metterla nelle condizioni di fiorire e produrre abbondanti bacche. Prima di tutto dobbiamo metterla a dimora in luogo soleggiato perché gradisce il sole anche se non soffre per nulla il freddo. Nella semi ombra di adattano ma dobbiamo assicurare loro alcune ore di piena luce per non vederle crescere troppo lentamente e senza molti fiori.
Pyracantha: terreno
Quando la mettiamo a terra controlliamo bene che il terreno sia ben drenato perché i ristagni idrici possono essere pericolosi, per il resto siamo di fronte ad una pianta che è rustica per cui tende ad adattarsi a tutti i tipi di terreni, basta che non siano esageratamente compatti.
Quanto annaffiare la Pyracantha
Anche i lunghi periodi di siccità vengono ben tollerati da questa pianta per siepi che molto spesso da adulta se la cava benissimo con l’acqua piovana senza che ci sia un nostro intervento. Nei suoi periodi di maggiore sviluppo e anche durante la primavera è meglio annaffiarla però, per favorire l’attecchimento e la crescita ma sempre controllando che il terreno sia asciutto, per evitare possibili ristagni d’acqua che potrebbero pregiudicarne la salute. Se abbiamo una Pyracantha in vaso oppure in formato bonsai il discorso cambia e dobbiamo impegnarci ad annaffiare regolarmente
Pyracantha: potatura
Per non interrompere anzi per favorire lo sviluppo della nostra pianta è bene intervenire con la potatura a primavera togliendo eventuali frutti ancora presenti e regolando i fusti che mettono in disordine la chioma. Se il ritmo di crescita è veloce, spesso siamo costretti ad intervenire anche in estate per dare forma e limitarne altezza e larghezza. Se poi un giorno volessimo moltiplicare la Phycantha, possiamo scegliere tra diverse tecniche tra cui quella delle talee legnose, in primavera o in autunno, oppure quella per seme, a fine inverno.
Pyracantha: malattie
Essendo rustica e resistente, questa pianta non è particolarmente soggetta ad attacchi di parassiti o a forti malattia ma dobbiamo comunque restare in allerta perché gli afidi e la cocciniglia possono crearle dei problemi e se non si interviene tempestivamente con l’utilizzo di prodotti insetticidi specifici, si rischia anche la morte della pianta. Se ci sentiamo più sicuro, possiamo anche intervenire con un trattamento prevenivo alla fine dell’inverno con l’impiego di prodotti insetticidi mirati che aiutino ad evitare l’insorgere di malattie.
Pyracantha: prezzo e dove comprarla
Non è complesso procurarsi qualche seme di Agazzino per iniziare a coltivarlo nel nostro giardino, e comporre un bel cespuglio oppure una siepe di separazione. Su Amazon a pochi euro sono in vendita pacchetti di 50 semi e poi basta seguire le nostre istruzioni.
Per realizzare una siepe invidiabile possiamo sperimentare anche alcuni abbinamenti interessanti come ad esempio quello con le Clematis, piante rampicanti con una bella fioritura, oppure con il Berberis, creando così dei contrasti cromatici molto interessanti. Ai piedi di questi cespugli possiamo piantarne anche altri di piccole dimensioni per non lasciare il senso di vuoto, ad esempio dell’Erika.
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