Purussaurus, un caimano estinto e molto pesante

Purussaurus caimano

Animali come il Purussaurus spuntano fuori dal nulla, o per meglio dire dal passato, e ci si mette a studiarli non per pura passione per la storia ma per interessanti scopi scientifici. Se si riesce infatti a comprendere le loro caratteristiche e la loro evoluzione, si può comprendere come alcuni animali possono cambiare la loro forma quando aumentano di massa in maniera notevole. E’ un passaggio che serve per guardare sotto una nuova luce non solo gli animali del passato ma anche quelli del presente.



Purussaurus, caimano pesante

C’è anche un italiano, Massimo Delfino, del Dipartimento di Scienze della Terra dell’università di Torino, nel team di ricercatori che ha firmato lo studio intitolato ”Giant extinct caiman breaks constraint on the axial skeleton of extant crocodylians” in cui vengono svelate alcune scoperte riguardanti resti fossili di un caimano, il Purussaurus mirandai.

Questo animale aveva delle caratteristiche certamente piuttosto singolari a partire dal suo peso che raggiungeva le 3 tonnellate. Se non riusciamo ad immaginarlo, possiamo fare il paragone con un elefante asiatico. Tre tonnellate di animale significa un caimano lungo ben 8 metri, quindi un autobus! Una domanda è subito nata nelle menti dei ricercatori, immaginandosi alla guida di un autobus loro stessi: un animale di queste abnormi dimensioni come faceva a spostarsi?

Le ricerche realizzate da un team internazionale guidato dal dottor Torsten Scheyer dell’Istituto Paleontologico e Museo dell’università di Zurigo e con ricercatori del Royal Veterinary College, dell’Universitat Autònoma de Barcelona e del Museo Paleontológico de Urumaco in Venezuela, sono proseguite per vario tempo ma hanno trovato una risposta a questo quesito.

E’ stato scoperto che il Purussaurus riusciva a sostenere il suo enorme peso grazie al fatto che aveva una vertebra situata nella regione dell’anca. Questa presenza nel suo scheletro aveva comportato poi un adattamento da parte delle proprie ossa, le spalle si erano orientate diversamente, facendo in modo di essere allineate all’azione della gravità.

Purussaurus: habitat e caratteristiche

Il purussaurus è nato e vissuto circa sei milioni di anni fa nelle terre che oggi appartengono allo stato del Venezuela. Siamo quindi in sud America e possiamo immaginare questo enorme animale aggirarsi soprattutto nelle vicinanze dei fiumi o delle paludi anche se si è mostrato benissimo capace di muoversi sulla terra ferma.

La sua caratteristica principale che ci resta alla memoria, oltre alle sue straordinarie dimensioni, è certamente la sua vertebra in più che non è scontata e dal punto di vista genetico corrisponde alla presenza di modifiche ai “geni Hox” che controllano dove si formano determinate parti del corpo. Anche oggi, nei rettili che ancora abitano assieme a noi la terra, possiamo trovare delle malformazioni legate al gene Hox, ci sono coccodrilli che mostrano proprio una vertebra extra come il nostro caimano gigante in corrispondenza del loro osso sacro.

Purussaurus: significato dello studio

Non è immediato comprendere l’importanza di questo studio perché ci si può in effetti chiedere cosa diavolo ci interessa che un animale che è vissuto milioni e milioni di anni fa avesse o meno una vertebra in più. E’ una scoperta che sembra decisamente di nicchia, per quelli che sono interessati alla storia o ai dinosauri.

Ci viene in aiuto uno degli autori dello studio stesso, il britannico John Hutchinson, specialista in biomeccanica evolutiva del Royal Veterinary College, che ai tempi in cui è stato pubblicato ha spiegato che quanto scoperto dal team è importante perché mostra come lo sviluppo degli animali può essere cambiato per fare in modo che ci siano delle modifiche biomeccaniche dal momento che degli animali diventano con gli anni di dimensioni maggiori. Ancora una volta le magie dell’evoluzione e della capacità di adattamento che gli essere viventi riescono ad avere.

Tutto questo è potuto accadere grazie alle tantissime ossa di Purussaurus da studiare a disposizione dei ricercatori nei calanchi del Venezuela e che oggi testimoniano cosa gli animali da sempre possono fare nell’evoluzione.

purussaurus

La ricostruzione 3D di un Purussaurus eseguita da Robert Fabiani, creatur artist. Sito personale: https://robertfabiani5.artstation.com/projects/Y25R6

Purussaurus: come si sposta

Sempre attorno ai coccodrilli, ai coccodrilli di considerevoli dimensioni, sono stati fatti altri studi per capire come si muovessero. Nel “Divergent evolution of terrestrial locomotor abilities in extant Crocodylia”, pubblicato su Scientific Reports, un team di ricercatori del Royal Veterinary College e del St Augustine Alligator Farm and Zoological Park della Florida sempre guidato da Hutchinson ha osservato le modalità con cui si possono muovere alcune specie di coccodrilli scoprendo che ci sono quelli che galoppano come dei cavalli, addirittura. Tra alligatori e caimani, invece, nessuno è in grado di farlo. Malgrado la diversa andatura, tutti più o meno hanno la stessa velocità che si aggira attorno alle 11 miglia all’ora.

Per approfondire le capacità motorie di questi animali, con mezzi moderni i ricercatori britannici sono riusciti a installare videocamere al St Augustine Alligator Farm e Zoological Park per studiare l’andatura e la velocità di 42 individui di 15 specie di Crocodylia. L’abilità atletica diminuiva con l’aumentare delle dimensioni, in modo abbastanza prevedibile, ma si è scoperto anche che sono numerose le specie di coccodrilli che galoppano, almeno 8 tra cui il coccodrillo delle Filippine (Crocodylus mindorensis) in pericolo di estinzione.

Restano molti interrogativi aperti su cui indagare, ad esempio non è chiaro perché a parità di andatura ci sono coccodrilli che galoppano e alligatori che non lo fanno. Non hanno entrambi l’esigenza di fuggire in caso di pericolo? Sembra che i coccodrilli siano quelli che fuggono mentre alligatori e caimani tendano a resistere maggiormente.

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Pubblicato da Marta Abbà il 11 Febbraio 2021