Puntura di zecca, cosa fare?
Dei vari tipi di zecche che possiamo incontrare nel nostro Paese, alcune sono in grado di trasmettere delle infezioni anche serie. Il rischio di sviluppare queste infezioni dipende dalla posizione geografica, dalla stagione dell’anno, dal tipo di zecca e, per la malattia di Lyme, anche da quanto tempo la zecca è stata attaccata alla pelle.
Ad ogni modo, è bene non cedere ai falsi allarmismi. Anche se molte persone sono preoccupate dopo essere state morse da una zecca, il rischio di ottenere una grave infezione da zecca è piuttosto basso. Le zecche trasmettono l’infezione, infatti, solo dopo che si sono attaccate all’organismo e hanno assunto un pasto a base di sangue dal loro nuovo ospite. Una zecca che non si è attaccata (e quindi non si è ancora ingrossata grazie al suo pasto di sangue) non può aver trasmesso l’infezione.
Si tenga anche conto che il tempo di nutrizione è piuttosto lungo. Alcune zecche per esempio devono rimanere attaccate per almeno 2 giorni prima della trasmissione della spirocheta. Dunque, il rischio di contrarre patologie come la malattia di Lyme da un morso di zecca è più basso di quanto si possa ipotizzare.
Cosa fare in caso di puntura di zecca
Se una persona viene morso da una zecca che può portare la malattia di Lyme, un operatore sanitario consiglierà di osservare se si sviluppano segni o sintomi di infezione e, di conseguenza, procederà al trattamento immediato con un antibiotico preventivo.
Invece, non vi è alcun beneficio di un’analisi del sangue per la malattia di Lyme al momento del morso della zecca. Anche le persone che si infettano non avranno infatti un test del sangue positivo fino a circa due – sei settimane dopo che l’infezione si sviluppa.
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Come rimuovere una zecca
Il modo corretto per rimuovere una zecca è quello di utilizzare un set di pinzette sottili e afferrare la zecca il più vicino possibile alla pelle. Non usare fiammiferi o sigarette fumanti, smalto per unghie, vaselina, sapone liquido o cherosene, perché possono irritare la zecca e far sì che si comporti come una siringa, iniettando liquidi corporei nella ferita.
La tecnica corretta per la rimozione delle zecche comprende pertanto di usare delle pinzette sottili per afferrare la zecca il più vicino possibile alla superficie della pelle, e tirare all’indietro delicatamente ma con decisione, esercitando una pressione uniforme e costante. Non scattare o torcere le pinzette, né spremere, schiacciare o perforare il corpo della zecca, poiché i suoi fluidi corporei possono contenere organismi che causano infezioni.
Dopo aver rimosso la zecca, lavare accuratamente la pelle e le mani con acqua e sapone. Se alcune parti della zecca rimangono nella pelle, devono essere lasciate: i tentativi di rimuovere queste parti potrebbero infatti provocare un significativo trauma della pelle.
Cosa fare dopo aver rimosso la zecca
E’ importante fornire al personale sanitario informazioni sulle dimensioni e sul colore della zecca, oltre che condividere se era effettivamente attaccata alla pelle, se era ingrossata (cioè piena di sangue) e per quanto tempo è stata attaccata.
Le zecche che sono marroni e delle dimensioni approssimative di un seme di papavero o di una punta di matita; tuttavia, la dimensione può cambiare con l’alimentazione. Le zecche possono trasmettere B. burgdorferi (il batterio che causa la malattia di Lyme) e una serie di altre infezioni da zecche, tra cui (ma non solo) babesiosi e anaplasmosi.
Ricordiamo ancora una volta che solo le zecche che sono state attaccate e hanno finito di alimentarsi o sono vicino alla fine del loro pasto, possono trasmettere la malattia di Lyme. Ancora, anche se una zecca è attaccata, deve aver assunto un pasto di sangue per trasmettere la malattia di Lyme. Almeno 36 a 48 ore di alimentazione sono in genere necessario per una zecca al fine di alimentarsi congruamente e poi trasmettere il batterio che causa la malattia di Lyme.
Come trattare la puntura della zecca
Per comprendere quale trattamento risulterà essere più efficace, il medico ascolterà la descrizione della zecca, insieme ad eventuali sintomi fisici, per decidere la linea d’azione più opportuna da seguire. Il trattamento preventivo con antibiotici è generalmente raccomandato alle persone che sono state morse da una zecca attaccata al corpo per almeno 36 ore (si stima la tempistica di nutrimento in base a come appare la zecca ingrossata). L’antibiotico può essere somministrato entro 72 ore dalla rimozione della zecca.
Per quanto concerne i principi attivi somministrati, alcune volte si consiglia l’assunzione di doxiciclina, con dose singola di 200 mg per gli adulti, e 4 mg/kg, fino a una dose massima di 200 mg, nei bambini di età superiore agli 8 anni.
Se invece la persona non ha necessità di prendere doxiciclina, spesso è sconsigliato un trattamento preventivo con un antibiotico alternativo, considerato che non ci sono dati a sostegno sull’efficacia di un breve ciclo di un altro antibiotico, di un ciclo più lungo di antibiotici (che può avere effetti collaterali) e del fatto che il trattamento antibiotico è altamente efficace se la malattia di Lyme dovesse svilupparsi, e il rischio di sviluppare una grave complicazione della malattia di Lyme dopo un morso riconosciuto è estremamente basso.
Purtroppo, infatti, molte persone hanno informazioni errate sulla malattia di Lyme. Ad esempio, alcune persone sono preoccupate del fatto che la malattia di Lyme sia “incurabile” se gli antibiotici non vengono somministrati in anticipo (questo non è vero, anche successivamente, infatti, le caratteristiche della malattia di Lyme possono essere efficacemente trattate con antibiotici appropriati).
Per poterne sapere di più ti consigliamo evidentemente di ricorrere alla consulenza del tuo medico curante.
Pubblicato da Anna De Simone il 25 Dicembre 2019