Puntura d’ape: cosa fare?
La puntura d’ape o di vespa è una seccatura che, per la maggior parte dei casi, non dovrebbe destare preoccupazioni. Tuttavia, in alcune ipotesi la puntura d’ape potrebbe creare qualche grattacapo in più, che merita di essere fronteggiato adeguatamente.
Insomma, sebbene per la maggior parte delle persone una puntura d’ape non causerà altro che dolore, gonfiore e arrossamento proprio intorno alla puntura, con una reazione tipicamente locale, è anche vero che, tuttavia, una piccola percentuale di persone è allergica alle punture di insetti e soffre di una reazione molto più grave e pericolosa, nota come reazione generalizzata.
Le punture d’ape in queste persone possono causare anafilassi e possono essere fatali, nei casi più seri.
Ecco perché, ancora prima di comprendere come poter rispondere alla puntura d’ape per le persone non allergiche, la prossima volta che tu o un bambino riceve una brutta puntura d’ape, è bene subito andare alla ricerca di segni di una reazione allergica generalizzata.
Quali sono i sintomi di una reazione allergica alla puntura d’ape
I sintomi di una reazione allergica alla puntura d’ape di solito si sviluppano molto rapidamente e possono includere:
- sensazione di disagio, sensazioni di formicolio e vertigini,
- prurito generalizzato e orticaria,
- gonfiore delle labbra e della lingua,
- affanno e difficoltà di respirazione,
- collasso e perdita di coscienza.
Ne deriva che chiunque abbia uno di questi sintomi, deve andare immediatamente al pronto soccorso.
Evidentemente, le persone che in passato hanno avuto una risposta allergica generalizzata alla puntura d’ape, molto probabilmente ne avranno una dopo un’altra puntura. Tuttavia, a volte le persone che non hanno mai avuto una reazione allergica su punture precedenti hanno una reazione allergica generalizzata alla loro prossima puntura. Fortunatamente, questa prima reazione è meno probabile che sia una di quelle fatali.
Detto ciò, le persone che sanno di essere allergiche dovrebbero sempre avere accesso ad un autoiniettore di epinefrina. Si tratta di un piccolo dispositivo portatile, che è in grado di iniettare l’epinefrina quando lo spingi contro la pelle, senza che sia dunque necessario sapere come fare un’iniezione. L’epinefrina (adrenalina) è un farmaco che tratta le reazioni allergiche e può essere un salvavita: bene dunque utilizzare l’auto-iniettore al primo segno di una reazione allergica.
Infine, sottolineiamo come i pazienti e i genitori dei bambini, debbano notare che una reazione locale più grave (dolore maggiore o gonfiore più estremo) non è affatto un indicatore di un aumento del rischio di una reazione generalizzata.
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Cosa fare per una puntura d’ape senza reazione allergica
Fin qui, qualche condivisione per tutte le persone che, purtroppo, sono allergiche alle punture d’api. Per tutte le altre… ci sono tre semplici passi da rispettare.
Rimuovere il pungiglione
Le punture d’ape e le punture di vespa sono relativamente simili, con una sola grande eccezione. Dopo una puntura, le api lasciano un pungiglione spinato (e l’ape muore). Le vespe, invece, hanno un pungiglione liscio che può pungere più volte senza staccarsi dall’insetto.
A seguito di una puntura d’ape, il pungiglione deve essere rimosso il più rapidamente possibile. In molti casi, l’ape lascia anche attaccato il sacco del veleno, che continua a pompare la sostanza velenosa finché rimane intatto. Quindi, prima è possibile rimuovere l’ape e il pungiglione, prima si può fermare il flusso di tossine.
Un oggetto appuntito, come una carta di credito o un coltello da burro, raschiato delicatamente sulla zona colpita è il modo migliore per eliminare il pungiglione. Evita di usare pinzette o qualsiasi altra cosa che possa perforare o spremere il sacco del veleno e peggiorare i sintomi.
Applicare un impacco freddo
Una volta che il pungiglione è fuori, un impacco freddo può aiutare ad alleviare il dolore (basta non immergere l’intera area nel ghiaccio). Un antistaminico preso per via orale o applicato come crema può aiutare ad alleviare il prurito e il gonfiore.
Sollevare l’area con la puntura
A seconda della posizione del pungiglione, l’elevazione della zona può anche ridurre il gonfiore.
In merito, si tenga conto che il livello di gonfiore causato da una puntura può spesso essere sorprendente. Infatti, una puntura sulla mano può provocare un rigonfiamento della mano fino al doppio della sua dimensione normale. Questo gonfiore, insieme alla sensazione di calore e morbidezza dell’area, può a volte essere confuso con altri problemi di salute. Ricordiamo che il gonfiore causato da una reazione locale può diminuire nel giro di poche ore, ma può richiedere alcuni giorni per risolversi completamente.
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Come prevenire le punture d’ape
Il modo migliore per evitare complicazioni da una puntura è… evitare di essere punti! ma come fare? Che cosa bisogna tenere a mente se sai sapete che tu o il tuo bambino potrebbe essere posto a rischio di puntura di api o vespe?
Sebbene non si possa prevenire al 100% il rischio di essere interessati dalla puntura d’api o di vespe, un primo rimedio utile è certamente quello di evitare di indossare colori brillanti, profumo o spray per capelli. Ricorda anche che le api e le vespe sono creature “sociali”. Pungono gli umani solo per proteggere il loro alveare, e non certo perché abbiano la passione per gli attacchi a “animali” molto più grandi di loro. Di qui, la vecchia regola è sempre valida: se non le infastidisci, non ti daranno fastidio.
Infine, rammentiamo come le api e le vespe siano insetti volanti piuttosto lenti: la maggior parte delle persone può allontanarsi da loro semplicemente camminando velocemente!
Speriamo che queste indicazioni ti siano state utili per saperne un po’ di più su come fronteggiare la puntura d’ape!
Pubblicato da Anna De Simone il 22 Dicembre 2019