Pulsossimetro da dito: a cosa serve e valori
Il pulsossimetro da dito è uno strumento molto importante per chi ha la necessità di monitorare la percentuale di emoglobina satura di ossigeno rispetto alla quantità totale di emoglobina presente nel sangue.
Il pulossimetro (chiamato anche ossimetro o saturimetro) può tornare anche utile per monitorare lo stato di forma fisica monitorando l’evoluzione delle pulsazioni prima, durante e dopo uno sforzo fisico controllato.
Pulsossimetro da dito: come funziona
Il pulsossimetro, che vedete raffigurato nell’immagine di apertura di questo articolo, è una sonda a forma di pinza, composta da due diodi che generano fasci di luce nel campo del rosso e dell’infrarosso e da una fotocellula che riceve la luce dopo che i due fasci hanno attraversato la cute.
L’apparecchio si può applicare al dito indice della mano e mostra su un display la saturazione dell’ossigeno in corrispondenza di ogni battito cardiaco e il numero di pulsazioni al minuto.
Pulsossimetro: valori normali
Una persona in condizioni di buona saluta presenta una percentuale di emoglobina satura di ossigeno maggiore del 95%, con valori ottimali intorno al 97-98%.
In seguito a particolari malattie o dopo interventi chirurgici i globuli rossi riducono la loro capacità di trasportare l’ossigeno all’organismo portando la saturazione d’ossigeno sotto il 95%.
Il Coronavirus, COVID-19, ha tra i suoi effetti negativi un rapido peggioramento della saturazione di ossigeno tale da portare il valore al di sotto del 90%.
In questi casi è indispensabile recarsi immediatamente in una struttura ospedaliera affinché siano avviate le necessarie cure.
Pulsossimetro: a cosa serve
Nei casi sopra citati indossare un pulsossimetro permette di evidenziare immediatamente eventuali cali ulteriori che possano portare ad ipossiemia con valori inferiori al 90% che richiedono un immediato intervento.
Alcune delle malattie che possono portare a ipossemia sono ad esempio: polmonite, enfisema, edema, enfisema e fibrosi polmonare, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), anemia, apnee del sonno o altre malattie che possano portare all’ostruzione delle vie aeree.
Il pulsossimetro può tornare utile anche a persone che non soffrono di alcuna patologia per monitorare lo stato di forma.
Io ad esempio lo utilizzo ogni mese quando verifico il mio stato di forma nella palestra che frequento, il Tonic di via Mestre, a Milano, fissandolo al dito indice mentre effettuo una serie di saliscendi a ritmo controllato su un cubo alto circa 50 cm.
Nel mio caso il valore che mi limito a considerare assieme al mio coach è il numero di pulsazioni rilevate prima, durante e dopo l’esercizio.
Al migliorare del livello di allenamento, dopo aver terminato l’esercizio, le pulsazioni dovranno tornare a un valore prossimo a quello di riposo nel minor tempo possibile. Nel mio caso, come potete vedere dal valore mostrato dal pulsossimetro che indosso sul mio indice 52 battiti al minuto.
Un’alternativa al pulsossimetro per scopo per cui lo utilizzo io è data dalle fasce cardiache associate a un rilevatore di battiti o da uno dei moderni orologi che comprendono sensori per rilevare i battiti direttamente dal polso, senza bisogno di utilizzare una fascia.
Io ad esempio utilizzo un TomTom Multisport Cardio ma devo dire che il pulsossimetro è molto più preciso e sensibile nel misurare le variazioni istantanee del battito e in aggiunta, come vedremo in seguito, decisamente meno costoso! :-)
Pulsossimetro da dito: dove comprarlo e a quale prezzo
Nella foto di apertura di questo articolo potete vedere il pulsossimetro che ho acquistato su Amazon a questo indirizzo che ritengo caratterizzato da un ottimo rapporto qualità / prezzo.
Si tratta di un prodotto venduto a un prezzo decisamente contenuto (28,90 Euro) che presenta le seguenti caratteristiche:
- monitor a colori che mostra contemporaneamente la percentuale di emoglobina satura di ossigeno e il numero di pulsazioni medie al minuto con tanto di grafico che evidenzia l’andamento in tempo reale.
- precisione SpO2 della misurazione: ±2%
- precisione della misurazione della frequenza del polso: 2 BPM (battiti per minuto)
- funzionamento a batterie (2 batterie AAA incluse nella confezione)
- Auto-spegnimento dopo 16 secondi di inattività per risparmiare le batterie
- laccio e custodia
- libretto di istruzioni in italiano e ben scritto
- Certificazione CE; 93/42/EEC;
- Due anni di garanzia da Etekcity.
Pulsossimetro da dito: come utilizzarlo per una misurazione perfetta
L’utilizzo è semplicissimo: è sufficiente inserire il dito nell’apposito vano premendo e rilasciando la “pinza” e quindi premere il bottone azzurro per iniziare la rilevazione.
Ovviamente la rilevazione è del tutto indolore e l’alloggiamento in cui inserire il dito è “saldo e confortevole” allo stesso tempo, l’ideale per utilizzarlo anche in movimento, per quanto riguarda la rilevazione delle pulsazioni.
Per quanto riguarda la rilevazione la percentuale di emoglobina satura di ossigeno rispetto alla quantità totale di emoglobina presente nel sangue è bene adottare le seguenti accortezze per evitare una misurazione falsata:
- lavarsi le mani con sapone e acqua calda prima dell’utilizzo cosi’ da pulirle e da aumentare leggermente la temperatura del dito (il freddo può infatti causare un rallentamento del flusso sanguigno o una scarsa perfusione con la possibile conseguenza di rilevazioni erroneamente basse)
- assicurarsi di non avere dello smalto per unghie sul dito utilizzato per la misurazione (assorbendo la luce lo smalto falserebbe la rilevazione del sensore)
- evitare di effettuare la misurazione in un ambiente con luce troppo intensa in particolare allontanarsi da luci all’infrarosso.
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Pubblicato da Matteo Di Felice, Imprenditore e Managing Director di IdeeGreen.it, Istruttore di corsa RunTrainer e Mental Coach CSEN certificato, Istruttore Divulgativo Federazione Scacchi Italiana e appassionato di Sostenibilità, il 2 Novembre 2020