Psoas e ansia, come intervenire e perché
Lo si conosce poco ma è un muscolo molto “potente” perché ha la capacità di farci stare veramente male se si infiamma perché influisce su un ampissimo numero di articolazioni. Nessun altro muscolo può vantare la stessa situazione e questo rende lo psoas un muscolo davvero speciale. Noto è anche il binomio psoas e ansia perché esistono delle correlazioni anche in tal senso, molto interessanti da indagare.
Psoas infiammato
Quando abbiamo una infiammazione a questo muscolo, ce ne accorgiamo bene ma può capitare di confondere il malessere con un problema al nervo sciatico o con qualche altro problema. Uno dei primi segnali è una variazione del movimento dell’anca che non riesce a fare il suon dovere, non riesce a flettersi. Ogni tentativo di camminare normalmente, ci provoca dolore.
Un classico dello psoas infiammato è il dolore che compare nel momento in cui passiamo da seduti a in piedi, dopo molto tempo fermi. Il dolore può raggiungere anche l’inguine e poi ci sono degli effetti collaterali non certo più piacevoli. Possono insorgere dei problemi sia alle spalle che alle vertebre, anche il nervo sciatico può provocare dolore. Non è finita, ci sono dei sintomi anche più insospettabili come la difficile digestione, il malfunzionamento degli organi dell’addome e le mestruazioni dolorose.
Psoas e ansia, come intervenire
Esistono dei precisi esercizi per allungare lo psoas e far calare il dolore. Sistemiamo un tappetino per lo yoga o una pila di cuscini e sediamoci sopra, sul pavimento, con le gambe distese. Rilassiamo le cosce finché i muscoli sul retro non toccano terra. Se non lo fanno, possiamo distendere il bacino, segnale che il nostro psoas è molto corto. Il secondo passaggio coinvolge il busto che deve essere inclinato all’indietro ma fermandoci quando i muscoli del retro coscia iniziano a sollevarsi da terra. Fermiamoci al limite e sosteniamo testa e scapole in modo da riuscire ad appoggiare queste ultime a terra. Quando sentiamo la tensione dello psoas e ci siamo allungate nel modo corretto, possiamo rilassare le costole lasciando che si abbassino verso terra.
Non prendiamo questo esercizio come un movimento per contrarre i muscoli cercando di far toccare il pavimento alle nostre costole perché non è così. Lo scopo principale è quello di farci rendere conto di quando abbiamo lo psoas contratto, in modo da poterlo rilassare.
Psoas: tempistiche
Non ci sono delle tempistiche standard per far passare il dolore legato ad una infiammazione dello psoas, tutto dipende da quando lo abbiamo contratto e da come riusciamo ad allungarlo con semplici esercizi come quelli che abbiamo mostrato.
Psoas e ansia
Gli antichi anatomisti greci chiamavano questo muscolo “grembo dei reni” perché era molto vicino a questi organi. Col tempo è stato studiato parecchio e oggi possiamo descriverlo come una coppia di muscoli, il grande psoas e l’iliaco, che si collega a tutte le vertebre che si trovano tra il fondo della gabbia toracica e l’osso sacro e sui dischi intervertebrali dell’area lombare, per poi raggiungere l’estremità superiore del femore.
E’ un muscolo molto strano, in un certo senso, ed è forse per questo che non è mai stato molto considerato e sono girate spesso delle false leggende sul suo conto, il nome ne è una prova. Nel XVII secolo, si tendeva a pensare a questi muscoli come a un gruppo unico e l’anatomista francese Riolanus commise un errore grammaticale denominandoli come psoas. A confermare la svista arrivò più tardo, molto più tardi, negli anni Cinquanta del Novecento, John Basmajian, padre dell’elettromiografia. Anche lui sosteneva che lo psoas e il muscolo iliaco fossero imprescindibilmente legati perché avevano lo stesso punto di innesto.
Due muscoli in uno, quindi, definiti con il nome di “ileopsoas”. Oggi sappiamo però che non è così, perché lo psoas ha un sacco di funzioni importanti: flette, adduce ed extra-ruota la coscia, oltre a flettere e inclinare lateralmente il tronco. È infatti l’unico muscolo che collega le gambe alla colonna vertebrale, è fondamentale per determinare la nostra andatura e la nostra postura. Lo psoas scorre tra diverse articolazioni e racchiude uno dei plessi neurali maggiori, è in stretta relazione anche con il diaframma da cui dipende la respirazione.
Altrettanto forte è il ruolo che lo psoas gioca anche a livello emotivo. E’ in questo muscolo che somatizziamo stress, ansia, paura e altre emozioni negative e lo attiviamo quando ci sentiamo in pericolo e vorremmo “darcela a gambe”. Non corriamo chiaramente da nessuna parte ma uno stato di perenne stress e paura ci posta a contrarre lo psoas, infiammandolo in modo continuo. Anche nella Medicina Cinese e nella Kinesiologia troviamo lo psoas collegato al Meridiano del Rene e fa parte della Loggia Acqua. Ciò significa che è in stretta correlazione con stress e paura, quando li proviamo si indebolisce.
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Pubblicato da Marta Abbà il 14 Ottobre 2019