Psillio: proprietà e vantaggi più importanti
Lo psillio è una fibra solubile derivata dai semi di Plantago ovata, un’erba coltivata principalmente in India, e utilizzata frequentemente come integratore alimentare sotto forma di granuli, capsule o polvere. Può tuttavia essere anche “ingrediente” di prodotti da colazione e da forno.
Grazie alla sua eccellente solubilità in acqua, lo psillio può assorbire i liquidi e diventare un composto spesso e viscoso che resiste alla digestione nell’intestino tenue, permettendogli così di aiutare a regolare gli eccessi di colesterolo, i trigliceridi e i livelli di zucchero nel sangue. Lo psillio aiuta altresì a gestire il peso e alleviare condizioni di diarrea e di costipazione.
Ma quali sono i principali vantaggi dello psillio? Vediamo i principali!
Allevia la stitichezza
Lo psillio può essere usato come lassativo, poiché aumenta le dimensioni delle feci e, quindi, aiuta ad alleviare la costipazione. Lo psillio è infatti in grado di legarsi al cibo parzialmente digerito, che passa dallo stomaco all’intestino tenue, aiutando l’assorbimento dell’acqua, e quindi incrementando le dimensioni e l’umidità delle feci.
Tratta la diarrea
Lo psillio ha altresì dimostrato di alleviare la diarrea, agendo come assorbente dell’acqua, in grado di aumentare lo spessore delle feci e rallentando il suo passaggio attraverso il colon. Insomma, lo psillio può sia prevenire la costipazione che ridurre la diarrea, aiutando efficacemente a normalizzare i movimenti intestinali in caso di ogni tipo problema, anche particolarmente significativo.
Abbassa i livelli di zucchero nel sangue
L’integrazione alimentare con le fibre ha dimostrato di poter controllare efficacemente la risposta glicemica ai pasti, e di ridurre i livelli di insulina e di zucchero nel sangue. Una verità ben nota e ben accertata, che è ancora più valida nel caso delle fibre idrosolubili come lo psillio, che ha in tal senso un migliore funzionamento rispetto ad altre fibre come la crusca, visto e considerato che le sue fibre gelificanti possono rallentare la digestione del cibo, regolando al meglio i livelli di zucchero nel sangue.
Aiuta la perdita di peso
Le fibre come lo psillio (a proposito, qui abbiamo parlato degli alimenti ricchi di fibre, in un focus che ti consigliamo di leggere!) formano composti viscosi che possono aiutare a controllare l’appetito e, dunque, supportare la perdita di peso. Diversi studi hanno confermato che assumere 10 grammi di psillio immediatamente prima di un pasto ritarda lo svuotamento dello stomaco a partire dalla terza ora dopo il pasto, e prolunga le sensazioni di sazietà fino a sei ore dopo il pasto.
Abbassa i livelli di colesterolo
Lo psillio è in grado di legarsi agli acidi grassi e a quelli biliari, favorendo la loro escrezione dal corpo e, come risultato finale, diminuendo i livelli di colesterolo complessivi e, nel contempo, aumentando i livelli di colesterolo HDL (il c.d. colesterolo “buono”).
Svolge un ruolo positivo per il cuore
L’aggiunta di fibre idrosolubili come lo psillio alla propria dieta potrebbe ridurre i trigliceridi nel sangue, la pressione sanguigna e il rischio di malattie cardiache. Un recente studio ha confermato che 5 grammi di psillio assunti tre volte al giorno per sei settimane sono in grado di ridurre i trigliceridi del 26%, rispetto al placebo. Un altro studio ha invece scoperto che una dieta con ulteriori 12 grammi di fibre da supplementazione di psillio è stata in grado di ridurre la pressione sanguigna sistolica di 5,9 mmHg in 36 persone con pressione alta. Infine, un altro studio in individui obesi ha dimostrato che una dose giornaliera di 7 grammi di psillio per 12 settimane ha portato ad una diminuzione del 7% della pressione sanguigna nelle prime sei settimane di trattamento.
Ha effetti prebiotici
I prebiotici sono composti non digeribili che nutrono i batteri intestinali e li aiutano a crescere. Lo psillio è considerato avere effetti prebiotici, poiché sebbene lo psillio sia in qualche modo resistente alla fermentazione, una piccola porzione di fibre di psillio può essere comunque fermentata dai batteri intestinali, producendo acidi grassi a catena corta, notoriamente ricollegati a benefici per la salute.
Diversi studi hanno confermato che il trattamento con psillio per un periodo di tempo di quattro mesi ha contribuito a ridurre i sintomi digestivi del 69% nei pazienti con colite ulcerosa, e che una combinazione di psillio e di probiotici sembra essere particolarmente efficace nel trattamento della malattia di Crohn. In conclusione, lo psillio è considerato una fibra prebiotica, che può ben promuovere la produzione di acidi grassi a catena corta e ridurre il disagio digestivo nei pazienti affetti da particolari patologie, come le appena rammentate colite ulcerosa e malattia di Crohn, e non solo.
Pubblicato da Anna De Simone il 8 Settembre 2019