Prurito acquagenico, può sembrare assurdo, vero, ma accade che anche l’acqua, così apparentemente innocua, crei dei problemi di intolleranza. Vediamo come nascono queste reazioni inaspettatamente negative, come si manifestano nella pratica e come possono essere curate o limitate. Oppure evitate.
Prurito acquagenico: cosa è
Non essendo una problematica particolarmente nota, meglio iniziare a dare una definizione del prurito acquagenico. E’ un disturbo effettivamente piuttosto recente, allergico, e di origine neurologica. Lo si può chiamare molto più semplicemente allergia all’acqua ma un nome così, a chi non è un esperto, può sembrare scherzoso perché l’acqua è spesso intesa come un liquido innocuo.
Chi soffre di prurito acquagenico prova una sensazione di forte prurito e di formicolio al solo contatto con l’acqua. Spesso non cambia molto, se si tratta di acqua dolce, oppure salata, e neppure la temperatura è un fattore che conta.
Non è una patologia grave, molto peggio è ad esempio l’orticaria acquagenica, sempre scatenata dal contatto con questo liquido ma che mostra sintomi alquanto fastidiosi come delle grandi macchie rosse sulla cute che arrivano a compromettere la qualità di vita quotidiana di una persona che ha questo disturbo.
Prurito acquagenico: sintomi
Di solito il prurito acquagenico si fa sentire poco dopo una doccia, magari anche apparentemente rilassante e piacevole, di primo acchito, o dopo un bagno. Ma se la forma di allergia all’acqua che abbiamo, è particolarmente acuta, allora anche solo lavando le mani possiamo trovarci ad avvertirne i sintomi. Lo stesso vale per un episodio di sudorazione eccessiva, figuriamoci se andiamo a fare un bagno in mare o in piscina.
Ciò che accade quando una persona che soffre di prurito acquagenico viene a contatto con l’acqua è che la sua pelle inizia a produrre un’eccessiva quantità di acetilcolina, un trasmettitore nervoso che fa sì che la cute diventi più sensibile che mai. Ecco quindi che inizia poi a manifestarsi un forte prurito, spesso inizia sugli arti, superiori e inferiori. Il prurito col tempo diventa sempre più intenso, come se addirittura indossassimo una maglia fatta di spine, molto dolorosa.
Prurito acquagenico: cause
Le cause del prurito acquagenico sono ancora da definire con esattezza perché ci sono ancora degli studi in corso essendo un disturbo nuovo e meno conosciuto rispetto ad altre allergie più classiche. Una delle prime cause individuate, ma non certo l’unica, è l’ipersensibilità che la pelle di una persona può mostrare, rispetto a delle sostanze che compongono l’acqua.
La cute sarebbe così sensibile da poter essere considerata allergica all’acqua e rendere necessario evitare ogni contatto diretto con questo liquido quasi
onnipresente.
Prurito acquagenico: cura
Se le cause cono poco note, anche le cure lo sono. Rimedi efficaci non ce ne sono, almeno, ad oggi non sono stati scoperti, quindi ci si trova costretti a prevenire il prurito o a cercare di attenuare la reazione allergica. Lo stesso vale per la più fastidiosa orticaria acquagenica. Un consiglio di buon senso riguarda l’uso dei detergenti. Meglio scegliere quelli meno aggressivi e più delicati, in grado di ridare alla pelle la giusta idratazione.
Prurito acquagenico: farmaci
Ci sono casi gravi in cui l’allergia all’acqua può richiedere l’uso di farmaci. Di solito il farmacista si trova a consigliare un primo trattamento a base di farmaci antistaminici, specifici per alleviare i sintomi delle allergie in generale, da assumere almeno un’ora prima di avere un contatto diretto con l’acqua.
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