Secondo i dati diffusi dalla Ifoam, federazione internazionale degli agricoltori biologici, l’Italia si classifica prima in Europa tra i paesi produttori bio, con 50 mila aziende. L’agricoltura bio coinvolge più di un milione e 100 mila ettari di terra, quasi il 18,7 per cento della superficie agricola. Il grande successo è avallato anche dai 243 prodotti a marchio DOP, IGP e STG, dai 521 vini DOC, DOCG e IGT e le oltre 4.600 specialità regionali sempre più note nel mondo.
Quanto è stimato il mercato del biologico italiano?
C’è un giro d’affari stimato in 3 miliardi di euro, con circa 1,8 miliardi di vendite al dettaglio in negozi specializzati, supermercati, vendite dirette delle imprese agricole in particolare olio, vino e ortofrutta, vendite a domicilio e gruppi d’acquisto. L’agricoltura biologica nostrana ha mantenuto alte le vendite anche nel quadro internazionale, divenendo anche il maggior esportatore mondiale di prodotti biologici per un valore che nel 2010 ha superato 1 miliardo di euro. Molto positive sono le vendite dirette degli agricoltori: sono infatti oltre 2.000 quelli che offrono direttamente al pubblico i loro prodotti in spacci aziendali e nei mercati.
Dove si consuma maggiormente il prodotto biologico?
Il consumo è maggiore nelle regioni del Nord Ovest e del Nord Est anche se secondo i più recenti dati ISMEA anche il Mezzogiorno registra finalmente un aumento dei consumi. L’Italia è, inoltre, il primo produttore al mondo di ortaggi biologici, cereali e agrumi e olive. Sono molti altri i prodotti biologici italiani di cui andare fieri: vino, olio e formaggi che, nel corso degli anni, hanno avuto il privilegio di essere annoverati tra i prodotti più meritevoli con numerosi riconoscimenti mondiali.
Un altro indice positivo
Aumentano i ristoranti che propongono alimenti biologici: oggi sono oltre 500, in particolare nel centro Italia e nelle grandi città.
A tutto ciò ne corrisponde un minor consumo di fertilizzanti chimici e fitofarmaci.
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