Pozzo artesiano: cosa è e a cosa serve
Può capitare di sentire parlare di pozzo artesiano e di pozzo freatico ma che differenza c’è? Scommetto che non sono molti a chiederselo, anche perché devo ammettere che per comprenderlo è necessario innalzarsi ad un livello piuttosto tecnico. Senza pretendere di diventare degli esperti, senza voler nemmeno sostituire che se ne occupa per lavoro, proviamo a raccontare come sono fatti questi pozzi, che caratteristiche hanno e a che cosa servono.
Per iniziare a farci un’idea di ciò di cui stiamo per parlare, possiamo dire che il pozzo freatico è in un certo senso il classico pozzo di grande diametro rivestito in pietra o con anelli di calcestruzzo sovrapposti. E il pozzo artesiano? Ha un diametro molto minore e va scavato con una trivella. Dal punto di vista idrogeologico non è il modo perfetto per definirli ma cominciamo con queste due definizioni a capire che siamo di fronte a due tipologie di pozzi diverse che non vanno confusi.
Pozzo artesiano: cosa è
In questo articolo vogliamo dare maggior spazio al pozzo con diametro minore, a quello artesiano. Andiamo quindi a definirlo come un pozzo in cui l’acqua sgorga naturalmente, senza l’aiuto di mezzi meccanici come le pompe sommerse. Magia? No, per nulla, preferire dire umana astuzia, nel senso positivo del termine. I pozzi così definiti attingono l’acqua da una falda denominata artesiana da cui prendono poi il nome. Essa è costituita da uno strato d’acqua posto in profondità e in questo caso il flusso idrico è conseguenza della pressione che viene esercitata sull’acqua dai due strati impermeabili che delimitano la falda stessa, sopra e sotto.
Pozzo artesiano: a cosa serve
Ora che abbiamo visto che non c’è nessuna magia dietro al pozzo artesiano, vediamo come viene utilizzato. Abbiamo visto che ci sono casi in cui l’acqua è in grado di risalire da sola, per lo meno fino a raggiungere la cosiddetta linea piezometrica, ovvero il punto in cui la pressione dell’acqua è nulla. Qui entrano in gioco i pozzi artesiani che sono pozzi di diametro modesto ma che vanno a perforare la parte superiore della falda per provocare la risalita dell’acqua verso l’alto, fino al livello statico della falda stessa.
Praticamente aiutano l’acqua a percorrere “l’ultimo miglio” in modo da permetterle di sgorgare nel suolo. Tutto è calcolato, tutto deve essere calcolato di volta in volta anche perché la risalita dell’acqua è condizionata dalla pressione nella falda. Funziona così: l’acqua risale in superficie con maggiore facilità se la pressione è alta.
Pozzo artesiano e pozzo freatico
Torniamo sulla differenza tra pozzo artesiano e pozzo freatico correggendo ciò che in un primo momento abbiamo affermato solo per iniziare a mostrare che si tratta di due pozzi diversi. Li abbiamo illustrati soffermandoci sul loro diametro ma non è questo l’elemento distintivo come nemmeno lo sono le modalità costruttive e la profondità della perforazione. La reale differenza tra i due pozzi in oggetto sta nelle caratteristiche dell’acquifero intercettato.
Vediamo meglio come funziona, non è poi così difficile come può sembrare. Quando si va a “pescare” acqua che circola tra due strati impermeabili di terreno, si parla di pozzo artesiano, quando invece si è in presenza di un acquifero in cui sono presenti rocce porose e l’acqua circola uniformemente in tutto il terreno, allora il pozzo è decisamente freatico.
Il diametro, e le altre caratteristiche prima elencate, sono mere conseguenze di questa distinzione. Possiamo ora dire però cosa si intende quando si parla di pozzo di grande diametro o di piccolo diametro. Nel primo caso si tratta di pozzi che non superano i 10-20 metri di profondità e vengono utilizzati per captare falde superficiali. I pozzi di piccolo diametro, quelli artesiani, possono invece scendere anche di oltre 100 metri proprio per andare a raggiungere la falda in cui l’acqua si trova.
Pozzo artesiano fai da te
Non è per nulla banale costruire un pozzo artesiano da soli, ci vogliono attrezzature particolari ma soprattutto è necessario conoscere le tecniche specifiche e le caratteristiche che esso dovrà avere a seconda di dove lo vogliamo realizzare.
Vediamo a grandi linee come si dovrebbe procedere. Prima di tutto si dovrebbe effettuare una perforazione di prova per individuare la falda, scavando con una macchina trivellatrice che effettui un foro di piccole dimensioni. Quando l’aria inizia a risalire in superficie, con essa arriva anche del materiale solido molto utile per valutare la stratigrafia e scegliere le attrezzature specifiche per fare il pozzo.
Di solito si usa una macchina trivellatrice munita di uno scalpello dentato in grado di perforare anche le rocce. Mentre si scava viene pompato del fango bentonitico prelevato da una vasca scavata nel terreno che, risalendo in superficie, evita che le pareti del pozzo cedano. Quando scavando si raggiunge la falda nel foro viene inserito un tubo, per completare l’opera da un lato si mette del ghiaino siliceo nell’intercapedine tra le pareti del foro e il tubo, dall’altra, in superficie, si mette del cemento per evitare la penetrazione nel pozzo delle acque di scolo di superficie. Ultima operazione: lo spurgare il pozzo estraendo il fango bentonitico per poi inserire l’elettropompa sommersa con la sua tubazione di mandata.
Pozzo artesiano: prezzo
Non si può stimare il costo per la realizzazione di un pozzo artesiano a priori senza conoscere la composizione del suolo, i materiali e la profondità dello scavo da effettuare. Il prezzo può inoltre variare da azienda ad azienda e da zona a zona. Proviamo a fare delle stime precisando che sono solo indicative e non pretendono di essere una indagine di mercato.
Un pozzo poco profondo potrebbe costare dai 2mila ai 3mila euro, se il terreno non crea problemi e nemmeno la burocrazia. Le cose si possono complicare, e i prezzi possono salire, se è necessario scavare ad una particolare profondità per raggiungere la falda utile, oppure se il terreno in cui si opera è particolarmente roccioso. Per dare un’idea dei prezzi, nei casi peggiori un pozzo artesiano può anche avere un costo di trivellazione di 90 euro al metro.
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Pubblicato da Marta Abbà il 15 Dicembre 2018