La potatura delle rose è uno di quegli argomenti che animano le discussioni tra appassionati. Alcuni sostengono la potatura bassa ed energica delle rose, altri invece sono per la potatura alta (sul legno dell’ultimo anno) o moderata. La verità è che la scelta di un sistema o dell’altro dipende dal tipo di rosaio, dal clima e dal risultato estetico che si vuole ottenere, ma è un discorso molto tecnico.
Comunque la si intenda, tutti siamo d’accordo che il momento più adatto per la potatura delle rose è la fine del riposo vegetativo, quando la circolazione della linfa è ancora rallentata ma le nuove gemme si apprestano a gonfiarsi. In Italia, a seconda delle regioni, questo periodo arriva indicativamente tra febbraio (al sud) e marzo (al nord).
Nella potatura delle rose in inverno, la più importante, la scelta del momento giusto è fondamentale. Una potatura troppo anticipata esporrebbe il rosaio al rischio delle gelate, mentre una potatura troppo tardiva rischierebbe di sovrapporsi alla ripresa vegetativa facendo perdere troppa linfa alla rosa, indebolendola.
La potatura invernale delle rose è la più importante dell’anno, ma non è l’unica. A questa operazione ne va fatta seguire una seconda in estate, detta anche potatura verde, che ha lo scopo di rivitalizzare il rosaio dopo la prima fioritura. Il momento per la potatura delle rose a verde coincide di solito con la fine di giugno, quando le rose si riposano dopo aver dato i primi abbondanti fiori e si riorganizzano per la fioritura successiva.
Nelle rose la potatura verde è un intervento più leggero rispetto alla potatura invernale. Concentriamoci su quest’ultima e vediamo quali sono le regole di base per una buona potatura delle rose.
La prima regola vale non solo per le rose e riguarda l’età: più la pianta è vecchia e meno va potata, più è giovane e più va potata. Inoltre, la potatura invernale deve essere più corta (meno incisiva) sui rosai non ancora radicati e più lunga su quelli radicati.
Usiamo l’attrezzo giusto. Le forbici più adatte alla potatura delle rose sono quelle a due lame contrapposte, che danno un taglio più netto rispetto alle lame a incudine. Queste ultime però sono più adatte al taglio dei rami secchi. Averle entrambe è una bella idea.
Il taglio di potatura va fatto con un’inclinazione di 45°per evitare che la pioggia e la rugiada ristagnino sulla ferita causando marciume. Inoltre il taglio deve essere netto, senza sbavature, ed effettuato almeno 0,5 cm sopra la gemma per evitare ri rovinarla.
Tutti i rami secchi, deboli o troppo vecchi vanno asportati sempre e per tutta la lunghezza. Per distinguere un ramo sano da uno morto si guarda il midollo: quello dei rami sani è chiaro, quello dei rami morti è bruno scuro.
Pensiamo alle rose mentre le potiamo. A parte tener conto della varietà di rosa su cui si opera, bisogna fare in modo che le rose non soffrano mai l’umidità e l’oscurità, due nemici dei rosai. Serve che la luce e l’aria possano penetrare tra i rami perché le rose ne hanno bisogno.