Molto diffuso in Italia il cappero è originario del Mediterraneo come anche della zona centro meridionale dell’Asia ed è una pianta che possiamo coltivare tranquillamente a patto di esserci informati sulla potatura del cappero, un momento decisivo per il successo di questa pianta. Andremo ad imparare anche tutte le altre fasi della sua crescita ma non prima di aver conosciuto un po’ meglio le caratteristiche di ciò che stiamo andando a piantare nel nostro orto.
Cappero: caratteristiche
Disordinate e dense, molto ramificare, le piante di cappero non superano il metro di altezza e possono crescere sia sul terreno come coprisuolo, sia sui muri o nelle crepe delle rocce. Alto massimo un metro, questo arbusto è retto da dei tronchi legnosi con tanti rametti secondari erbacei ricoperto di spine ma anche di foglie verde scuro, dalla forma arrotondata, lucide e dalla consistenza coriacea.
In alcuni ambienti le foglie sono persistenti, l’importante è che le temperature non scendano sotto i 3°C. In estate spuntano anche i fiori decisamente appariscenti sia per la loro dimensione considerevole sia per il loro bel colore bianco con sfumature rosate o lilla sui bordi. Iniziano a spuntare a maggio e proseguono fino ad ottobre quindi coltivando e imparando la potatura del cappero vi guadagnate anche una pianta decorativa.
Conosciuto da tempi molto antichi questo arbusto appartiene alla famiglia delle Capperaceae e al genere capparis ed è coltivato in maniera estensiva oltre che in Italia, anche in Spagna e Marocco per raccogliere i boccioli fiorali usati nella preparazione di salse e prodotti tipici. Li si conserva sott’aceto o sotto sale, hanno un sapore molto intenso e piccante
Potatura del cappero
Abbiamo visto che è molto prolifica come pianta, produce fiori e fruttifica sui suoi rami, è quindi essenziale continuare a favorire la nascita in modo che la ramificazione si mantenga buona e anche la crescita vegetativa. Per quanto riguarda i rami giovani che spuntano nelle piante messe da poco a dimora, essi vanno cimati sempre per fare in modo che avvenga l’accestimento e vengano prodotti tanti rami secondari.
La potatura del cappero nelle piante adulte prevede invece un intervento già in inverno per accorciare i rametti ad un centimetro dalla base sempre per favorire la crescita di nuovi. Più si va avanti con una corretta potatura del cappero, più le nostre piante con il tempo produrranno sempre più rametti.
Come coltivare la pianta di cappero
La posizione perfetta per il cappero è quella soleggiata, ama il caldo e resiste anche a temperature superiori ai 35-40°C. Passati i primi delicati mesi di vita poi diventa resistente anche se è meglio tenerlo al riparo dal vento a godersi il sole. Cresce molto lentamente ma vive a lungo, non richiede grandi quantità di acqua, è una pianta abituata alla siccità e teme terribilmente i ristagni idrici visto che è vittima spesso di marciumi nelle stagioni piovose come la primavera e l’autunno.
Per piantarlo serve un terreno povero, asciutto, molto ben drenato che ci aiuterà anche per la potatura del cappero quando crescerà. La sua messa a dimora va sempre effettuata in primavera inoltrata, facendo molta attenzione all’apparato radicale molto fragile e da maneggiare con delicatezza e da proteggere appena la temperatura si abbassa lievemente sotto i -5°C coprendo l’intera pianta con uno o più strati di tessuto non tessuto e magari coprire il piede con una buona quantità di paglia o corteccia di pino. Per crescere rigoglioso, inoltre, le potature del cappero non bastano ma serve l’apporto di nutrienti, anche se come pianta è abituata a terreni molto poveri
Potatura del cappero e moltiplicazione
Il processo di moltiplicazione del cappero avviene per seme. E’ necessario per avere maggiori probabilità di successo avere tra le mani dei semi freschi in grande quantità perché hanno una scarsissima resa. Se abbiamo a disposizione solamente semi secchi possiamo farli rinvigorire in una tazza di acqua tiepida per un paio di ore. Un altro metodo può essere quello delle talee in cui la potatura del cappero è essenziale perché proprio dai rametti potati si può procedere con la propagazione, verso la fine dell’inverno
Cappero: parassiti e malattie
Non siamo di fronte ad una pianta particolarmente colpita da parassiti o da malattie ma certo è bene stare sulla difensiva e in guardia soprattutto dai peggiori nemici del cappero che sono gli afidi e le chiocciole. In presenza dei primi, si può ricorrere ad un trattamento con insetticidi a base di piretro naturale, con le seconde invece si possono distribuire delle trappole a base di birra oppure spargere intorno alla pianta dei gusci di uova oppure ancora utilizzando esche specifiche.
Potatura del cappero e raccolta
Il momento della raccolta non coincide con quello della potatura e questo va ben chiarito. La prima inizia da giugno in poi e si può effettuare con una scadenza programmata organizzandosi per farlo la mattina presto, momento ideale, e scegliendo quelli più voluminosi. Per non far disperdere l’aroma è importante agire prontamente lavorando questi germogli in breve tempo. Dopo una giornata in cui li lasciamo appassire, li possiamo mettere sott’aceto, sotto sale o in olio. C’è chi raccoglie anche i frutti del cappero, non sono la stessa cosa, hanno un aroma più intenso rispetto al bocciolo ma possono essere utilizzati in cucina per dare sapore mentre le foglie, anche se di rado, possono essere utilizzate, fresche, all’interno di gustose insalate.
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