La portata di un fiume non centra nulla con quella che ci servono al ristorante, si tratta di un parametro che ci aiuta a capire quanta acqua scorre in un fiume e a che velocità. E’ molto utile per chi si occupa di rischio idrogeologico o per chi costruisce e progetta ponti ma anche nel linguaggio comune di parla di portata di un fiume ed è meglio capire esattamente di cosa si tratta e perché non va confusa con la portata di un ascensore, ad esempio, o con quella di un camion.
Portata di un fiume: cosa è
La portata è il volume di acqua che attraversa una sezione del corso d’acqua in una unità di tempo, varia quindi anche a seconda del punto in cui la si misura. Pensiamo ad un fiume che scorrendo attraversa tratti che hanno sezioni molto diversa, ovvio che la portata non può mantenersi costante, curva dopo curva, dalla sua sorgente alla sua foce. Spesso si considera la portata media, calcolata con una media delle portate misurate nei vari tratti dove la pendenza varia da massima a minima.
Per avere una idea dell’entità della portata di un fiume, quella del Po è di 1540 m³/s, quella del Rio della Amazzoni è di di circa 100000 m³/s.
Portata di un fiume: formula
La portata di un fiume si misura m3/s per cui si tratta di una portata volumetrica. Se proviamo a calcolare quella V di un fluido che transita in un tubo la cui sezione ha un’area A è pari, allora
V=A v cos (θ)
dove v indica la velocità del fluido, considerata uniforme e con un certo angolo θ rispetto alla perpendicolare della sezione. Va da sé che se il flusso è perpendicolare all’area considerata, allora V=A v.
Possiamo trovarci di fronte ad altre formule per il calcolo della portata ma si riferiscono ad altri tipi di portata. Quella ponderale è espressa in Newton al secondo, quella di massa in Kg al secondo, quella molare in moli al secondo.
Portata di un fiume: calcolo
Per il calcolo basta la formula ma per il calcolo di quella media, ad esempio, che è poi quella che serve per un fiume, è necessario misurare la portata di un fiume in vari punti. Muniamoci di correntometro, quindi, e individuare di volta in volta i punti in cui effettuare le misure, quelli in cui l’acqua non fluisca in maniera turbolenta.
Azzerato il correntometro e messo in acqua, muovendolo lateralmente si rileva dopo mezzo minuto la velocità media, intanto si prende anche la misura della profondità dell’acqua nella zona selezionata. Con un metro va registrata poi la distanza tra una riva e l’altra del fiume. Ripetendo questo procedimenti in vari punti si hanno più misure di portata con cui calcolare la portata di un fiume media.
Portata di un fiume strumento
Abbiamo citato il correntometro. Questo strumento è formato da un sensore e da un processore uniti da un’asta. Il sensore è costituito da un’elica che si adatta facilmente alla velocità dell’acqua generando un impulso in un sistema formato da una piccola massa magnetica e un interruttore e che viene elaborato dal circuito digitale, il processore, che trasforma la frequenza in velocità.
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Google+, Instagram
Ti potrebbero interessare anche: