Ponti tibetani in Italia

Ponti tibetani

Ponti tibetani ma percorribili anche in Italia e in Europa tutta perché con questo termine si descrive una tipologia di ponte che magari nelle nostre passeggiate in montagna abbiamo incontrato a nostra insaputa. Se soffriamo di vertigini, certamente non ci siamo saliti.

I ponti tibetani arrivano a noi dall’Himalaya, come prevedibile essendo essa la regione con le montagne più alte del mondo, sono caratterizzati da una struttura di collegamento composta da una fune che fa da marciapiede, e da due funi/mancorrenti laterali, a distanza di circa un metro.

Queste tre funi sono disposte a triangolo, gli stralli laterali le rendono più solide e si va così’ a creare un meccanismo in cui la tensione riduce le oscillazioni laterali. I ponti tibetani sono per questo piuttosto stabili, più di quanto non appaiano.

Ponti tibetani

Ponti tibetani cosa sono

In Italia i ponti tibetani sono sempre identici a quelli descritti per la loro zona di origine, il concetto che sta alla base di queste strutture di collegamento è sempre lo stesso, di solito gli strali sono a 50 o 100 cm di distanza.

L’oscillazione di questo ponte risulta inversamente proporzionale al carico di tensione quindi più tese sono le funi, più stabile è il ponte, in quanto si riducono le oscillazioni laterali, in particolar modo nella sezione centrale. Chi volesse acquistare un piccolo ponte tibetano per il proprio giardino o per quello di una scuola, lo può fare su Amazon con 50 euro e ottiene una struttura 235 x 150 x 75 cm.

Ponti tibetani

Ponti tibetani in Italia

In Italia, con tutte le montagne che ci sono, si hanno varie occasioni per incontrare ponti tibetani. Di recente è stato realizzato quelli a Castelsaraceno (PZ), con un finanziamento della Regione Basilicata, e ce ne sono altri in varie zone, spesso in Parchi Nazionali, realizzati o previsti, come quello che dal settembre 2016 possiamo percorrere nelle Prealpi vicentine presso Valli del Pasubio.

Ponti tibetani in Lombardia

In Lombardia in Alta Valtellina, vicino al ghiacciaio dei Forni, possiamo passeggiare su ponti tibetani godendo di magnifici paesaggi se imbocchiamo il sentiero glaciologico del Ghiacciaio dei Forni, realizzato nel 1995 per il centenario della fondazione del Comitato Glaciologico Italiano. Ad oggi questo percorso ad anello permette di osservare da vicino uno spettacolo naturale quasi unico nel suo genere anche grazie ai ponti tibetani che lo compongono e che ci conducono in luoghi inaspettatamente belli.

Ponti tibetani Svizzera

Per incontrare un ponte di questo genere a due passi dall’Italia ma fuori confine basta andare nel Canton Vallese della Svizzera, a Randa, dove è stato recentemente inaugurato il ponte sospeso per pedoni più lungo del mondo, o così pare. Si tratta di un percorso di circa 500 metri a più di 80 metri sopra il suolo, è stato battezzato “Europe Bridge” ed è a 1600 metri di altitudine sopra il livello del mare, con l’altezza massima dal suolo che in alcuni punti raggiunge gli 85 metri.

Vietato salire a chi soffre di vertigini perché ci si sente appesi a un filo nel camminare su passerelle larghe appena 65 centimetri.

Ponte tibetano Claviere

Uno dei più noti ponti tibetani è quello tra Cesana e Claviere, composto da un primo tratto di 70 metri seguito da un ponte sospeso della lunghezza di 408 metri a cui è stato aggiunto un ulteriore tratto di 90 m per un totale complessivo di 560 m circa.
Fa a gara per il titolo di ponte più lungo tibetano con quello tra il promontorio di Santa Margherita a Procida e l’isolotto di Vivara che sarebbe però lungo “solo” 362 metri.

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