Pomelo: cosa è, caratteristiche e come si mangia
Il pomelo è uno dei rari “agrumi originari“, quindi non frutto di incroci inventati dall’uomo. Non è ancora molto diffuso anche se negli ultimi tempi sta prendendo piede. Il pomelo è un frutto originario del Sud e Sud Est Asiatico comparso in Giappone solo attorno a fine Settecento, in seguito agli scambi commerciali con il continente asiatico.
Pomelo: cosa è
Il nome scientifico del pomelo è Citrus maxima o Citrus grandis, lo possiamo trovare indicato anche con altri termini quali ad esempio pummelo, pompaleone, pommelo e pamplemousse, oppure in inglese shaddock o shaddok. La particolarità di questo frutto è che produce esperidi, ciò significa che ha una particolare struttura che presto andremo a conoscere e appartiene al VII gruppo fondamentale degli alimenti – frutta e verdura ricca di acido ascorbico.
Alla vista possiamo rischiare di confonderlo con un limone ma a ben guardare la sua forma è più simile a quella di una pera ed è molto più grande dei limoni a cui siamo abituati noi, perché è di dimensioni simili a quelle di melone. La buccia solitamente è di un verde che sfuma verso il giallo durante la maturazione mentre la polpa è di un colore giallo tenue e traslucido.
Pomelo: proprietà e benefici
Già questa classificazione ci svela una delle sue tante proprietà, ovvero l’abbondanza di vitamina C, ma non è la sola, ce ne sono altre meno ovvie e preziose da conoscere. Questo frutto non è particolarmente zuccherino e nemmeno molto energetico visto che fornisce massimo 40 Kcal all’etto. La sua parte edibile è composta soprattutto di glucidi solubili, contiene molte fibre (tra cui pectine) e in minima quantità anche proteine e lipidi. Non c’è traccia di colesterolo e nemmeno di lattosio e glutine se gli allergici se lo stanno chiedendo, ma contiene buoni livelli di minerali alcalinizzanti, come ad esempio il potassio, e di antiossidanti, in particolare vitamina C e polifenoli.
Pomelo: come si mangia
Come accade per la maggior parte degli agrumi, se vogliamo conservare intatte le sue proprietà dobbiamo consumare il pomelo da crudo e di solito lo si trasforma in succo, semplicemente spremendolo, oppure lo si utilizza per preparare golose marmellate, o invitanti gelatine di frutta. Questo se vogliamo un alimento solo a base di pomelo o quasi, altrimenti possiamo impiegarlo in alcune ricette di cucina, sfruttando il suo particolare sapore e le sue proprietà.
La parte esterna della buccia, molto ricca di oli essenziali, può diventare un ingrediente ottimo per aromatizzare varie ricette sia salate che dolci, la polpa può essere invece adatta per bevande dolci, gelati e granite. Certo è importante mettere subito in chiaro che il sapore del pomelo non è adatto a tutti ed è certamente più difficile trovare chi lo ama essendo amarognolo e aspro, molto più di quello di altri agrumi quali arance e mandarini. Potrebbe ricordare il pompelmo, ma forse è ancora più di nicchia.
Pomelo nella dieta
Ricercato e di sapore molto deciso, perché dobbiamo introdurre il pomelo nella nostra alimentazione? A noi la scelta ma è bene sapere alcune sue caratteristiche interessanti. Prima di tutto è molto adatto a tutti coloro che hanno problemi di obesità oppure che soffrono di patologie metaboliche, viene consigliato inoltre a chi ha il diabete mellito tipo 2 e l’ipertrigliceridemia.
Tutti lo possono consumare tranquillamente, se ne amano il sapore, perché non influisce sulla terapia nutrizionale contro l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia, l’intolleranza all’istamina, la celiachia, l’intolleranza al lattosio e la fenilchetonuria. E’ però necessario tenere a mente che questo agrume contiene molecole che possono interagire con molti tipi di farmaci alterando il normale decorso farmacocinetico quindi prima di farne una scorpacciata è bene consultare il proprio medico.
Tutte le fibre che contiene lo rendono un frutto che concorre alla diminuzione diminuzione dell’indice glicemico e alla riduzione della captazione di colesterolo, più banalmente previene anche la comune stipsi e tutte le complicanze ad essa collegate e contiene prebiotici che nutrono efficacemente la flora batterica del colon.
In estate può essere un valido modo per integrare la propria idratazione mentre l’abbondanza di vitamina C lo rende prezioso nei mesi anche invernali in cui il nostro corpo è spesso chiamato a rinforzare il sistema immunitario. Se avete voglia di assaggiare questo frutto anche essiccato potete procurarvelo molto comodamente anche attraverso Amazon. 500 grammi di pomelo secco possono costare circa 15 euro, e vi dureranno parecchio.
Come tagliare il pomelo
Non è semplicissimo tagliare il pomelo e la prima cosa che va fatta è sbucciarlo in modo da liberarsi di tutte le parti amare e arrivare alla polpa, da separare facilmente con le dita in circa 15 o 16 spicchi. Ricordiamoci che nulla deve andare sprecato: la buccia può essere usata per ottenere dei golosissimi canditi, oppure possiamo ricoprirla con del cioccolato e sgranocchiarla come snack.
Quanto pesa un pomelo
Dal paragone fatto con il melone abbiamo probabilmente compreso che il pomelo ha delle dimensioni piuttosto fuori dalla norma per essere un agrume. A seconda della stagione e del clima di solito ha un diametro medio che va dai 15 ai 25 centimetri ed un peso che può arrivare anche ai 2 chilogrammi. Ma temiamo presente che una porzione media è di circa 200 grammi, tutti di polpa però.
Come capire se un pomelo è maturo
Non avendo molta familiarità con il pomelo, per lo meno per il momento, potremmo trovarci in difficoltà nella situazione in cui ci toccasse scegliere “il migliore” da comprare per assaggiarlo. Prima di tutto, se è possibile, possiamo avvicinarci e annusare l’aroma emesso, se è maturo sarà forte e penetrante.
Spesso i frutti non si possono avvicinare così tanto se in vendita per ovvie ragioni igieniche, per cui ecco altre interessanti tecniche per saggiarne il grado di maturazione. Guardiamone il colore che deve essere verde chiaro o meglio ancora giallo-rosa, meglio se uniformemente colorato e non a chiazze. Sarebbe molto utile ma purtroppo è cosa poco fattibile, poter controllare lo spessore della buccia che dovrebbe essere anch’esso uniforme. Ce ne accorgeremo una volta a casa, sperando di averci imbroccato.
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Pubblicato da Marta Abbà il 1 Settembre 2020