Poliuretano ecologico: un’alternativa al poliuretano tradizionale
Il termine Poliuretano ecologico potrebbe non suonarci particolarmente familiare e nemmeno quello del poliuretano e basta, anche se si tratta di un materiale molto comune e con diverse tipologie di utilizzo che analizzeremo al termine dell’articolo. Prima fidatevi, è un materiale che ha diversi vantaggi ma presenta anche un problema di smaltimento per cui è necessario andare in cerca di alternative e in tal senso la ricerca e anche la produzione, hanno fatto diversi passi avanti. Oggi abbiamo delle alternative green su cui puntare
Che cosa è il poliuretano espanso e perché fa risparmiare
Facciamo prima un passo indietro per comprendere come mai questo materiale è così prezioso per noi. Si tratta di un polimero estremamente versatile e che quindi ci concede di creare un’ampia varietà di prodotti tra i più diversi, per scopo e anche per caratteristiche proprie. Troviamo il poliuretano in tanti oggetti di uso comune, magari perfino indispensabili.
Diamo uno sguardo alle sue principali applicazioni, ad esempio in edilizia, nell’arredamento, nei giocattoli ma anche nell’abbigliamento. Troviamo oggetti di poliuretano anche negli articoli sportivi, ad esempio nelle suole delle scarpe, oppure nei dispositivi sanitarie come valvole, tubi, guanti chirurgici o sacche di sangue.
Nella maggior parte dei casi quello utilizzato è il poliuretano espanso rigido, un polimero reticolato termoindurente che possiamo ottenere dalla reazione tra polioli e poliisocianati con la presenza di un agente espandente e di altri additivi. Durante tale reazione le materie prime passano dallo stato liquido a quello solido e si forma nel mentre una schiuma che ha la capacità di aderire a quasi tutto. Ecco perché è così preziosa e permette di produrre oggetti molto particolari come i pannelli isolanti con rivestimenti flessibili, sandwich autoportanti per la prefabbricazione e l’industria del freddo, frigoriferi commerciali e domestici e boiler. Tanto per fare qualche esempio.
Chi lo produce si è ovviamente posto il problema del suo impatto ambientale ed è giunto alla conclusione che ciò che viene consumato per la sua produzione viene rapidamente ammortizzato nella fase d’uso ad esempio quando lo si usa in edilizia, perché nelle costruzioni in cui viene inserito arriva a favorire un considerevole risparmio energetico dato che è un isolante termico. Alcuni studi hanno anche stimato il tempo di ammortamento che dovrebbe essere di massimo 50 anni. Risparmio energetico significa anche risparmio economico.
Poliuretano sintetico
Non vogliamo barare e se in questo articolo il titolo parla di poliuretano ecologico dobbiamo subito chiarire che abbiamo a che fare con un materiale che non è prettamente ecologico visto che ha una derivazione sintetica. Abbiamo però visto che quando viene utilizzato in alcuni settori ha dei risultati molto ecologici tanto che vale la pena di utilizzarlo anche se esistono certamente dei materiali nativamente più amici della natura.
Oltre alla sua applicazione virtuosa nell’edilizia, di cui abbiamo appena parlato, dobbiamo affrontare anche alcuni aspetti spinosi come quello del trasporto e della lavorazione in cantiere. Anche in questo caso il poliuretano si dimostra essere vincente perché è molto meno pesante e meno ingombrante rispetto ad altri prodotti tradizionali e resistete a lungo nel tempo per cui produce al netto molti meno scarti se li consideriamo sul lungo periodo.
Smaltimento del poliuretano: perché è un problema
Però gli scarti ci sono e non possiamo fare finta di nulla, dobbiamo tenerne conto e ammettere che la gran parte dei materiali che lo compongono non è assolutamente biodegradabile perché deriva dal petrolio. Ecco perché ce lo troviamo nelle discariche che si accumula anno dopo anno. L’unico modo per uscirne in modo green è quindi quello di ricercare altri materiali alternativi ed eco-sostenibili con caratteristiche simili al poliuretano
Il poliuretano ecologico che non inquina
Vediamo quali sono i materiali che possiamo utilizzare al posto del nostro poliuretano. Partiamo da tre esempi che hanno attirato la nostra attenzione, l’olio vegetale, la cellulosa e lo zucchero.
Nei prodotti di uso comune il poliuretano potrebbe essere sostituito dagli oli vegetali secondo la Washington State University’s School of Mechanical and Materials Engineering, che è riuscita a ricavare materie plastiche da oli estratti dalle piante, ad esempio da quelli di semi di lino, per ottenere un materiale rigido, oppure dall’olio di oliva per risultati più flessibili. L’olio vegetale oltre ad essere più naturale è anche più economico del petrolio e disponibile in natura.
La cellulosa ricavata dagli scarti delle cartiere è un poliuretano ecologico che possiamo impiegare nell’edilizia, per l’isolamento termico, secondo uno spin-off del Politecnico di Torino che trasformando gli scarti della lavorazione della carta ha ottenuto un materiale isolante ma allo stesso tempo ecologico, pulito e sicuro. Immaginiamoli come fiocchi di cellulosa fatti di cellulosa di legno con un 15% da additivi naturali, con un elevato potere isolante e un’elevata capacità termica. Oltretutto sono inattaccabili dalle muffe, dagli insetti e dai roditori e resistono all’umidità, ed infine anche il costo risulta sempre più competitivo, un aspetto da non tralasciare.
La terza alternativa che vogliamo conoscere è lo zucchero che è stato utilizzato negli Stati Uniti per produrre un nuovo tipo di gommapiuma riciclabile che può prendere il posto delle schiume flessibili usate per materassi, divani e poltrone, e anche per i sedili delle nostre auto. Questa scoperta è straordinaria perché il materiale ottenuto si può riciclare quasi totalmente, fino al 97%.
Utilizzi del poliuretano
Li abbiamo già più che intuiti leggendo fino a qui ma possiamo ricapitolare dicendo che questo materiale sintetico che diventa prima una schiuma lavorabile e poi si secca e diventa solido, è molto utilizzato soprattutto per i materassi, quando è flessibile, mentre quando è rigido, per la produzione delle lastre termo-isolanti utilizzate per rendere gli ambienti in cui viviamo ben protetti sia dal caldo che dal freddo. Ottimo quindi sia per pareti che per pavimenti e isolano anche dal punto di vista acustico. Esistono anche molte altre applicazioni, nell’industria automobilistica e in quella medica, e anche nell’abbigliamento e nei giocattoli. E’ un materiale decisamente diffuso e l’idea di trovare una o più alternative ecologiche è allettante. E urgente.
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Pubblicato da Marta Abbà il 8 Ottobre 2020