Politica Agricola Comune, le proposte del CdR
Vi abbiamo parlato di una nuova Politica Agricola Comune che salvaguardasse la biodiversità, oggi si torna a parlare di Pac con le proposte del CdR che prevedendo fondi per innovare i territori e altre politiche che possano agevolare la vita degli agricoltori taliani ed europei.
La politica agricola comune ha e deve avere un ruolo strategio per lo sviluppo territoriale ed economico. Il Comitato delle regioni riunito a Bruxelles ha discusso a lungo auspicandosi una Pac più giusta che verti sull’agricoltura sostenibile e su un’attuazione più vicina possibile alle realtà territoriali.
Lo scorso ottobre la Commissione europea ha proposto nuove linee che dovrebbero riformare la Pac a partire dal prossimo 2013. Lo scopo è mantenere la competitività di tutti i tipi di agricoltura e garantire uno sviluppo equilibrato dei territori rurali. Stando ai sindaci e i presidenti di regione membri del CdR, qualcosa della Pac dovrebbe essere rivista.
Il CdR chiede che vengano riesaminate alcune decisioni. Per esempio quella relativa alla soppressione delle quote per il latte e lo zucchero e dei diritti d’impianto nel settore vitivinicolo. Altre richieste riguardano le soglie di degressività e uno sforzo maggiore per le aree con svantaggi naturali permanenti.
Le aree con svantaggi naturali, secondo il CdR, dovrebbero beneficiare fino al 10% dei fondi del primo pilastro della Pac. Si parla ancora di fondi ma questa volta il CdR parla di sviluppo rurale a favore della produzione all’insegna della qualità e dell’agricoltura periurbana. Sempre stando alla voce del CdR, non deve mancare il sostegno alla ricerca e all’innovazione agronomica che dovrebbe avere diritto al 10% dei fondi previsti con il secondo pilastro della Pac.
Bisognerebbe non dimenticare che le grandi industrie agroalimentari schiacciano le piccole e medie aziende agricole che troppo spesso sono costrette a chiudere i battenti. Più che strategie ci vorebbero manovre atte a tutelare i piccoli e medi produttori che, soprattutto in Italia non hanno vita facile.
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Pubblicato da Anna De Simone il 11 Maggio 2012