Piscina naturale: come creare e mantenere una biopiscina
Piscina naturale: informazioni sul mantenimento dell’equilibrio della biopiscina. La piscina naturale non contiene cloro e la pulizia delle sue acque è affidata alla filtrazione operata da organismi vegetali. Non è facile parlare di biopiscina fai da te, sono moltissime le cose da considerare. La costruzione di una piscina naturale deve essere valutata attentamente.
La piscina naturale è un laghetto che, seppur realizzato artificialmente, non necessita l’aggiunta di prodotti chimici per igienizzare l’acqua, tuttavia bisognerà aggiungere prodotti chimici per altri scopi: evitare la propagazione di alghe, fertilizzare le piante che si vogliono far prosperare…
La biopiscina si “tiene stabile” grazie a un equilibrio naturale, il medesimo che si sviluppa nei fiumi e nei laghi e operato da flora e microrganismi acquatici. Trattandosi, però, di un ambiente chiuso e molto ristretto, l’equilibrio è molto delicato e diventa obbligato l’impiego di prodotti chimici artificiali fino a quando il sistema non sarà ben avviato.
Non è facile parlare di biopiscina fai da te perché una piscina naturale richiede dedizione, pazienza e studio: la piscina naturale è un ecosistema vivo in costante evoluzione, si adatta a ogni stagione ma va curata…. insomma, se non siete in grado di tenere in vita qualche piantina da appartamento, meglio non provare a cimentarsi in un’impresa del genere!
La manutenzione di una piscina naturale è estremamente elevata, deve essere elevate e specifica per garantire il mantenimento dell’equilibrio descritto. Ogni biopiscina ha le sue esigenze in base al clima locale, all’altitudine, all’esposizione e alla presenza di laghi e vegetazione circostante. La manutenzione va eseguita in base alla tipologia di piante presenti e alle condizioni climatiche. Può succedere, soprattutto nella fase di avvio della piscina naturale, che si verifichino eventi poco piacevoli come la massiccia proliferazione di alghe sulla superficie dell’acqua.
Una piscina naturale è costituita da diverse zone. A livello descrittivo possiamo suddividere una biopiscina in:
1) Zona balneabile con discesa di facile accesso
Un’area balneabile di facile accesso, sgombra da piante e possibilmente che raggiunga gradualmente profondità più elevate.
2) Area di rigenerazione realizzata con ciottoli
Una zona perimetrale chiamata anche “area di rigenerazione”, è necessaria per consentire alla microfauna e microflora di svilupparsi tra i ciottolini. E’ una zona fondamentale perché è qui che proliferano i microrganismi “buoni” necessari all’eliminazione di quelli “nocivi” per l’equilibrio del piccolo ecosistema naturale.
3) Piante acquatiche galleggianti
Un’area deputata alla filtrazione vera e propria dell’acqua, costituita da diversi strati di ghiaia con differenti granulometrie. In questa zona non mancano piante acquatiche particolari i cui apparati radicali provvedono alla fitodepurazione. In una piscina naturale, infatti, le piante acquatiche non assolvono unicamente alla funzione estetica ma svolgono il prezioso compito di assorbire azoto e fosforo così da impedire la proliferazione di alghe.
4) Piante acquatiche sommerse
Una zona sommersa destinata alla coltivazione di piante acquatiche. Le piante sommerse contribuiscono all’ossigenazione dell’acqua.
Di notevole importanza, in una piscina naturale, è la fauna. Fino a ora abbiamo parlato esclusivamente di microrganismi vegetali, microfauna, piante sommerse e piante galleggianti ma a fare la differenza sono anche organismi acquatici animali. Nel periodo estivo, infatti, tornano utili dei piccoli pesci d’acqua dolce che si nutrono delle uova e delle larve di dittero: la piscina naturale, nei periodi caldi dell’anno, rischia di diventare un focolaio di zanzare.
Di sicuro una piscina naturale ha un aspetto estetico di elevato pregio. In più, le biopiscine possono essere costruite anche in contesti tutelati da vincolo paesaggistico, là dove non vige il permesso di costruire una piscina tradizionale.
Al pari di una piscina tradizionale, anche la piscina naturale offre la possibilità di immergersi completamente durante la balneazione, tuttavia è bene ricordare che non tutti riuscirebbero a fare il bagno tra alghe e piccoli insetti.
Chi intende cimentarsi nella progettazione di una piscina biologica naturale farebbe bene a iniziare i lavori nel periodo autunnale: avviare l’equilibrio della biopiscina è più facile con le temperature autunnali tipiche del clima mediterraneo. Prima di realizzare una biopiscina fai da te, è importante considerare bene quanto detto in precedenza e accrescere la propria formazione aiutandosi con manuali professionali.
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Pubblicato da Anna De Simone il 15 Maggio 2021