Pirite, proprietà chimiche e cristalloterapia. La pirite è un minerale molto comune e il suo valore economico può dipendere da molti fattori. In questa pagina esamineremo le proprietà della pietra e le sue caratteristiche.
La pirite è una pietra mineraria data da disolfuro di ferro (II) con formula chimica FeS2. Nonostante il suo colore, la pietra non ha nulla a che vedere con l’oro. In passato, poiché gli inesperti potevano confonderla con l’oro, era stata soprannominata come l’oro degli stolti.
Pirite, valore economico e forme
Chi cerca di fare fortuna con la pirite è in cattive acque. La pirite è una pietra molto comune e per questo, al contrario dell’oro, non ha un un prezzo al grammo o al chilo!
Dato la sua abbondanza, il suo costo non è scandito dai carati così come succede con le altre pietre preziose e tanto meno dal grammo. Il prezzo della pirite e quindi il suo valore economico, è determinato dalla richiesta dei collezionisti e può crescere in caso di forme particolarmente ricercate.
In linea di massima è possibile affermare che i cubi di pirite (pirite grezza) sono meno costosi della pirite lavorata in forma sferica. Delle sfere di pirite dal diametro di 5 – 7 cm, si possono pagare dai 40 ai 60 euro. In ogni caso, la pirite lavorata avrà un prezzo di gran lunga inferiore in caso di pirite grezza dalle forme ricercate.
In natura, i cubi di pirite sono molto comuni e si sviluppano in diverse dimensioni, altrettanto comuni sono i critalli pentagonododecaedrici o ottaedrici. A volte presentano striature triglife o in altri casi vi sono geminazioni che innescano forme particolari. Molto comune è la forma di croce in cui due cristalli pentagonododecadrici vanno a formare la cosiddetta “croce di ferro”, in questo caso la pirite può assumere con valore commerciale maggiore. Anche altre formazioni caratteristiche possono attirare l’attenzione di collezionisti. Altro caso interessante è quando una formazione di pirite ospita un’altra pietra.
Il suo valore può aumentare di molto quando la pietra è rinvenuta come minerale di sostituzione di fossili sedimentati in ambiente povero di ossigeno.
Industrialmente la pirite è usata per la produzione di anidride solforosa usata dall’industria della carta e per la produzione di acido solforico. Il valore economico della pirite potrebbe aumentare in quanto questo materiale sta trovando applicazione per la produzione di catodi per le batterie al litio non ricaricabili. Si tratta infatti di un materiale semiconduttore con un intervallo di banda di 0,95 eV.
Pirite, dove trovarla
La sua formazione è sedimentaria o magmatica. In Italia non mancano giacimenti di questo minerale, soprattutto in Toscana, in Provincia di Grosseto, nella zona delle Colline Metallifere che oggi non sono più sfruttate. La miniera più recente della zona è stata chiusa nel 1996 ed è quella di Boccheggiano.
In Italia, la località più ricca di pirite è l’isola d’Elba. Nelle zone costiere è ancora possibile trovare questo minerale nella sua forma grezza.
La pirite è un minerale composto da zolfo e ferro, uniti con un legame prevalentemente ionico. Non possiede proprietà magnetiche.
Pirite, proprietà in cristalloterapia e chakra
Anche se il suo valore economico è irrisorio, in cristalloterapia la pirite è una pietra molto apprezzata.
Rappresenta l’elemento fuoco e riguarda la sfera dell’energia e della forza maschile. Le sue caratteristiche spirituali sono legate al coraggio, alla conquista, alla volontà e alla purificazione.
Le sue proprietà sono legate al terzo chakra Manipura. Il chakra dell’Ombelico e del Plesso solare.
In passato, la pirite è stata usata per la produzione di amuleti protettivi, per riscaldare l’organismo e contrastare affezioni legate al raffreddamento (febbre, raffreddori, infiammazioni.
Considerato il chakra di collegamento, la pirite può essere custodita da chi tende a soffrire di crampi allo stomaco, digestione lenta e problemi all’apparato respiratorio.
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