Pile esauste e accumulatori: raccolta in crescita

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Le pile esauste raccolte sono il 31,8% delle pile e degli accumulatori portatili nuovi immessi sul mercato. Che fine fanno le altre? Sfuggono alla conta perché probabilmente non vengono raccolte, non in modo organizzato almeno, e finiscono in discarica assieme ai rifiuti indifferenziati o chissà dove. Con un danno ambientale enorme visto che le pile esauste hanno un potenziale inquinante altissimo.

Per fortuna il Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori ci dice che nel 2013 il rapporto tra le pile esauste raccolte e quelle nuove (più gli accumulatori portatili) è aumentato del 4% rispetto all’anno precedente, il che ci fa ben sperare nella possibilità di raggiungere il 45% di raccolta differenziata imposto dall’Europa entro il 2016 per questa tipologia di rifiuti.

Il buon risultato lo si deve soprattutto all’aumento dei punti di raccolta serviti dal CDCNPA, che a fine 2013 hanno raggiunto quota 3.270 cioè quasi il doppio del 2012. Complessivamente, nel 2013 sono stati raccolti 8 milioni e 440mila kg di rifiuti della tipologia pile esauste e acumulatori portatili. Di questo quantitativo, circa 2,8 milioni di kg provengono dalle attività coordinate direttamente dal CDCNPA e circa 5,7 milioni di kg dalle attività di raccolta svolte volontariamente dai sistemi di raccolta istituiti dai produttori di pile e accumulatori.

Italia a più velocità. La raccolta di pile esauste e accumulatori portatili non è uniforme nella Penisola. Alcune regioni brillano, altre inseguono. Nel zona centro-nord Italia, la Regione più virtuosa è la Lombardia con 477.095 kg di pile esauste e accumulatori raccolti nel 2013, poi l’Emilia Romagna con 427.511 kg e poi il Piemonte con 294.755 kg. Va detto che la Lombardia è anche la regione con la maggior concentrazione di punti di raccolta (724), prima del Veneto (369) e del Piemonte (346).

Nella zona sud e isole spicca invece la Campania con 59.351 kg di pile esauste e accumulatori portatili raccolti nel 2013. Dietro ci sono la Puglia con 46.440 kg e la Basilicata con 23.442 kg. Al sud e isole la classifica dei punti di raccolta vede primeggiare la Campania con 141 punti di raccolta, seguita dalla Puglia con 131 e dalla Sicilia con 88 punti di raccolta.