Pietra lavica e pietra ollare: come funziona la cottura, quali differenze ci sono e come scegliere al meglio. Cottura su pietra naturale per Barbecue e fornelli ad hoc.
Anche se molti utenti fanno confusione, la pietra lavica e la pietra ollare sono due materiali diversi. Le modalità di cottura sono analoghe, quindi saper cucinare con la pietra lavica vi renderà capaci di cucinare anche con la pietra ollare. In entrambi i casi si tratta di pietre naturali usate per la cottura dei cibi ma di origine e di caratteristiche diverse.
Per maggiori informazioni sul lavaggio della pietra naturale e di come gestire le cotture, vi invitiamo a leggere la pagina: Piastre di cottura in pietra.
Pietra lavica, che cos’è
La pietra lavica è una roccia effusiva di origine vulcanica; in parole semplici, quando parliamo di pietra lavica facciamo riferimento a quella sostanza che fuoriesce dai vulcani in forma di roccia fusa (magma) e che dopo essersi raffreddata solidifica nuovamente. E’ caratterizzata da un colore scuro.
Pietra ollare, che cos’è
La steatite, meglio conosciuta come pietra ollare o pietra saponaria, è una roccia metamorfica somigliante alla giada. E’ caratterizzata da un colore verde ma ne esistono anche varianti bianche, crema o rosso.
Così come la pietra lavica, anche la pietra ollare assorbe una gran quantità di calore che poi sprigiona gradualmente durante la cottura.
Barbecue con pietra lavica
Innanzitutto dovete acquistare prodotti in pietra adatti per la cottura su barbecue, quindi privi di supporti in legno o altri materiali che potrebbero rovinarsi.
Sul classico fornello a gas è possibile raggiungere la temperatura massima di 250 °C così come anche per la cottura in forno. Grazie alla pietra lavica si possono raggiungere temperature assai più elevate. Un barbecue ben alimentato potrà far raggiungere alla vostra pietra lavica anche temperature di 600 °C. Una volta raggiunte queste temperature, la pietra naturale avrà modo di cuocere per oltre un’ora anche se la fonte di alimentazione (fornello o carbonelle) è spenta.
Cottura su pietra naturale: fattori da considerare
Le pietre naturali offrono una cottura uniforme e a basso consumo di energie. Queste pietre, per restituire ottimi risultati devono essere dotate di un certo spessore: se troppo sottili non riescono a trattenere abbastanza calore!
Per la cottura su barbecue a carbonella, vi basterà porre la pietra naturale direttamente a contatto con la fonte di calore.
Chi vuole cucinare a fiamma spenta dovrà impegnarsi a raggiungere alte temperature, avere pazienza che la pietra abbia accumulato abbastanza energia termica e scegliere una piastra molto spessa. Per rendervi l’idea, vi segnaliamo questo valido prodotto: Piastra in pietra Aenaria.
Petra lavica per fornello a gas
Per uso su fornelli a gas, dovrete impiegare uno spargifiamma altrimenti la distribuzione del calore non sarà uniforme sulla superficie della pietra. Un retino spangifiamma riesce a distribuire uniformemente la fiamma sul fondo della vostra pietra lavica o pietra ollare. Tra le varie proposte del mercato vi segnaliamo un retino spargifiamma realizzato con microfibre minerali e proposto su Amazon al prezzo di 8,73 euro con spedizione gratuita.
Link utili: retino spangifiamma da Amazon
In commercio vi sono diverse piaste in pietra lavica: padelle, griglie, bistecchiere… le più evolute incorporano dei manici in silicone per consentire una più semplice gestione della piastra.
Tra i vari modelli presenti sul mercato vi segnaliamo una griglia con fondo in acciaio (quindi compatibile con il piano di cottura a induzione) e realizzata in pietra lavica. La griglia non manca di manici in silicone e ha dimensioni di 26 x 35 cm. Il prodotto in questione e proposto su Amazon al prezzo di 33,99 euro con spedizione gratuita. Abbiamo segnalato questa griglia perché tra le piastre in pietra lavica è quella che conta una maggiore soddisfazione da parte degli utenti che l’hanno testata.
Link utili: Griglia vulcanica in pietra lavica.
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