Pieris Andromeda o Pieride: coltivazione e fioritura
La Pieride è una pianta che arriva dall’Oriente: ha un aspetto decisamente gradevole, produce fiori ma decora anche quando non li ha per via delle sue bellissime foglie e per le forme un po’ stravaganti che richiamano le sue origini.
Andiamo a conoscere le sembianze della Pieride e anche tutte le attenzioni che dobbiamo rivolgerle per farla crescere al meglio.
Pieris, pianta perenne
Con il termine di Pieris si va ad indicare non una sola pianta ma una decina di piante e non tutte si possono coltivare nei giardini, l’unica, che è poi quella che troviamo anche dalle nostre parti, è la Pieris japonica, originaria del Giappone e della Cina. Più che una pianta si tratta di un arbusto di medie dimensioni, dall’aspetto decorativo e piacevole, sempreverde.
Pieris Andromeda: caratteristiche
Immaginiamoci una pianta dalla forma di arbusto, tondeggiante e piuttosto ampia, che produce molti rami sottili. Le foglie con cui sono adornati sono sempreverdi e dalla forma ovale o lanceolata, dalla consistenza coriacea e dall’aspetto lucido. Quando arriva la bella stagione, piuttosto prematuramente rispetto ad altre piante, la nostra Pieride produce i suoi fiori.
Alla fine dell’inverno iniziano a spuntare dei fiori di piccole dimensioni e dalla forma a campanula, bianco candido e dalla consistenza cerosa. Affianco ai boccioli primaverili spuntano anche delle foglie che hanno un colore diverso dalla altre e tendono maggiormente al rosso, o addirittura sono rosso acceso. Abbiamo parlato di fiori bianchi ma in verità possiamo vederne sbocciare anche di altri colori, a seconda degli ibridi e dei cultivar che incontriamo. Ce ne sono con la foglia dai colori variegati, ce ne sono che producono fiori rosati oppure di dimensioni ancora più ridotte della media. La pianta non supera mai il mezzo metro di altezza ed è per questo che può essere utilizzata molto facilmente per decorare delle bordure.
Pieride: coltivazione
Preferiscono non stare al sole diretto, di solito vengono coltivati in mezz’ombra oppure in piena ombra, certo senza esagerare nel metterle in un posto buio. Se le poniamo al sole dobbiamo stare molto attenti che possa avere dei momenti di ristoro, senza raggi che la colpiscono, soprattutto nelle ore più calde della bella stagione.
Per quanto riguarda il terreno, dobbiamo tener conto che queste piante hanno bisogno di quello adatto alle piante acidofile, povero di calcio. In generale si tratta di arbusti resistenti e rustici, in grado di sopravvivere sia in piena terra in giardino, sia in vaso. Resistono al gelo e alle intemperie, all’esterno, e quando vivono all’interno devono essere trattate con maggior cura anche perché hanno uno spazio più ridotto per le proprie radici.
E’ molto importante, in vaso o in terra piena che sia, non far formare dei ristagni idrici. Questo non significa che non debba essere mai annaffiata, dobbiamo farlo con regolarità soprattutto nei mesi che seguono la messa a dimora controllando che il terreno non resti mai asciutto ma nemmeno che si accumuli troppa acqua tanto da far marcire le radici.
Il saper dosare correttamente l’acqua è molto importante perché ci permette di far crescere un arbusto sano, fiorifero e rigoglioso. Per potenziare la sua fioritura, verso la fine dell’inverno, quando comincia a tornare il bel tempo, possiamo spargere un concime granulare a lenta cessione e nel caso che le foglie iniziassero e diventare gialle, si può sempre utilizzare anche un rinverdente.
Pieris terreno
Abbiamo finora parlato di terreno per piante acidofile senza approfondire ma ora è venuto il momento di farlo. Appartenendo alla famiglia delle ericacee la Pieride ama i terreno acidi e quindi senza troppo calcare. Non è il massimo per noi che abitando in Italia molto probabilmente ci troviamo ad avere a che fare con un terreno ricco in calcare e come se questo non bastasse, anche l’acqua del rubinetto che potremmo utilizzare per annaffiarla è in media ricca di calcio.
E’ difficile liberarsi di questo problema perché anche quando mettiamo in piena terra una Pieride con il terreno per acidofile, dopo un po’ di tempo il terreno attorno alle radici accumulerà lo stesso il calcare che andrà a danneggiare le radici e la pianta stessa. Un rimedio può essere quello di fornirle un concime rinverdente, ricco in ferro in forma disponibile alla pianta, oppure mettendo la pianta in un’ampia buca da riempire con torba e terriccio per acidofile e poi innaffiarla con acqua piovana oppure con acqua priva di calcare. Con questo trucchetto riusciamo a far restare acido più a lungo il terreno attorno alla pianta, questo vale per molti anni ma dobbiamo comunque tenerci pronti ad un eventuale espianto con il successivo ricambio del terreno attorno alla pianta, sempre con lo stesso metodo.
Se siamo in una zona più che mai calcarea, è meglio però abbandonare l’idea di mettere la Pieride a terra, è meglio rinunciarci e piantarla in un vaso in modo che il terreno possa essere tenuto sotto controllo.
Pieris Japonica in vaso
Tra le tante specie di Pieris c’è la Japonica che è quella che viene maggiormente coltivata nei giardini. Arriva dalla Cina e dal Giappone e forma dei cespugli di medie dimensioni che crescono con molta lentezza. I rami sono molto fitti, le foglie che vi spuntano sono color verde scuro ma vicino ai germogli diventano bronzo e arrivano addirittura ad assumere un colore rosso acceso che rende variopinti gli arbusti anche prima che spuntino i fiori, bianchi, piccoli, abbondanti.
Pieris Floribunda
La Floribunda è una Pieris che arriva a noi da oltre oceano, dagli Stati Uniti d’America e forma dei cespugli meno compatti rispetto a quelli della Japonica. Sono composti da moltissimi rami, sottili, coperti da foglie sempreverdi ma di un colore più chiaro e non cambiano colore nelle vicinanze dei germogli. I fiori sbocciano all’apice dei fusti, in pannocchie erette e sono molto profumati.
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Pubblicato da Marta Abbà il 9 Agosto 2020