Piccione viaggiatore: la storia e gli impieghi dei colombi viaggiatori. Usi passati e moderni. Dalla consegna della posta al contrabbando dei narcotici, a cosa servono oggi i piccioni viaggiatori.
Molti di noi odiano i piccioni: sono portatori di germi, sporcano, infastidiscono l’orto e, come se non bastasse, defecano sul balcone e sulle auto parcheggiate… eppure i piccioni, con i loro voli, hanno scritto un pezzo della nostra storia.
Il piccione viaggiatore è una varietà derivata dal piccione selvatico orientale e selezionata per la sua abilità a ritrovare la strada di casa.
Il suo nome scientifico è Columba livia domestica, ed è famoso per il suo spiccato senso dell’orientamento e per la capacità di tornare al proprio nido sfruttando un fenomeno ancora oggi studiato in biologia animale e in fisica, la magnetoricezione.
Il piccione viaggiatore non è un ricordo passato. E’ vero che in tempi antichi venivano usati i piccioni per comunicare a elevate distanze ma è anche vero che oggi esistono competizioni colombofile che hanno fatto registrare voli pilotati fino a 1800 chilometri di distanza!
Corvo viaggiatore
Esistono i corvi viaggiatori? Anche se Game of Thrones (Il Trono di Spade) cerca di convincerci del contrario, non esistono corvi viaggiatori e nella storia non sono mai esistiti. I corvi, infatti, non hanno la stessa abilità dei piccioni e non sono mai stati selezionati per recapitare messaggi.
Storia del piccione viaggiatore
L’uso dei piccioni viaggiatori è stato fondamentale negli anni passati: i primi impieghi risalgono a oltre 3.000 anni fa, all’epoca di Egiziani e Persiani. Le civiltà greco-romane usavano i piccioni per inviare comunicazioni fino ai lontani confini dell’impero.
Gli impieghi, però, non si limitano all’antichità. Durante la Prima Guerra Mondiale, a causa dell’inaffidabilità del telegrafo (poteva guastarsi nel bel mezzo di una comunicazione o poteva essere facilmente intercettato) l’esercito italiano utilizzo ampiamente i piccioni viaggiatori per le sue comunicazioni.
Nell’immagine in bianco e nero, un’autocolombaia impiegata per il trasporto di 120 piccioni destinati al trasporto dei messaggi in periodo di guerra.
La scelta di usare piccioni viaggiatori durante la prima guerra mondiale fu così vantaggiosa che si riconfermò anche nel secondo grande conflitto. Il 6 giugno 1944, fu la colomba Paddy a portare le prime notizie riguardanti lo sbarco in Normandia. La colomba Paddy percorse circa 370 km nel giro di circa 5 ore.
Oggi, i piccioni viaggiatori da competizione riescono a raggiungere una velocità massima di 160 km/h, anche se la velocità media è di 90-97 km/h.
Non solo impieghi militari, nella storia il piccione viaggiatore è stato usato per:
- Recapitare la posta
- Contrabbando di narcotici
- Recapitare oggetti nelle carceri*
- Per trasportare dati multimediali su supporto USB
- Comunicazione di ogni genere
Tra il 2009 e il 2015, dei fatti di cronaca hanno riportato l’impiego di piccioni per trasportare sim card, piccole batterie telefoniche e cavi usb all’interno del carcere di San Paolo (Brasile).
Nella foto in alto, un bombardiere con due piccioni viaggiatori. In caso di incidente o avaria della comunicazione radio, il piccione viaggiatore avrebbe comunicato l’abbattimento del mezzo o un altro messaggio.
Come fanno i piccioni viaggiatori a recapitare il messaggio?
Proprio come i corvi viaggiatori del Trono di Spade, anche i più reali piccioni riescono a localizzare in punto esatto d’arrivo. Come fanno i piccioni a orientarsi? Semplicemente, nei colombi viaggiatori è innata la propensione a trovare la strada di casa.
Come si orientano?
Noi essere umani abbiamo un sesto senso che ci consente, a occhi chiusi, di individuare l’esatta posizione del nostro naso, o di toccarci un preciso punto del ginocchio. Se abbiamo gli occhi chiusi, come facciamo a sapere dove è posizionato il naso o la bocca? Eppure questa nozione fa parte della nostra consapevolezza corporea, una sorta di bussola interna che ci dice dove trovare cosa.
Anche i piccioni hanno una loro bussola interna, solo che è molto più complessa della nostra. Il piccione riesce a percepire il campo magnetico terrestre, niente di magico, questo sistema è basato sulla posizione del sole! Non solo, il colombo viaggiatore ha uno spiccato olfatto, così da riconoscere gli odori tipici del suo nido d’origine.
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