Picchio Rosso Maggiore: un uccello da proteggere

Picchio Rosso Maggiore

Il Picchio è un animale che tutti pensiamo di conoscere per via di quella sua presunta abitudine di “bussare” nei tronchi degli alberi. Lo immaginiamo quasi in forma di cartone animato e in pochi andiamo oltre, approfondendo la conoscenza del vero Picchio Rosso Maggiore, in piume e ossa, un uccellino da proteggere.



Picchio Rosso Maggiore: caratteristiche

Pesa meno di un etto un esemplare di Picchio Rosso Maggiore, anche se maschio, e può anche arrivare a soli 60 grammi. E’ un uccellino di piccola taglia, lungo dai 21 ai 26 centimetri e con un’apertura alare che non arriva a 45 centimetri.

I maschi e le femmine di questa specie non mostrano forti differenze nel piumaggio che in entrambi i casi è bianco e nero, con il sottocoda rigorosamente rosso. Se vogliamo provare a riconoscere il maschio, dobbiamo guardare la nuca e cercare una macchia rossa, i giovani esemplari invece hanno addirittura tutto il capo rosso, che con l’età verte al bianco e nero. Nero è anche il becco, molto robusto rispetto all’esile corpo, ma non sproporzionato, e appuntito. Il Picchio Rosso Maggiore è un uccellino in grado di “arrampicarsi” in verticale sui tronchi, per cui è munito di zampe forti e munite di artigli, poi si aiuta anche con la coda.

Picchio Rosso Maggiore: dove vive

L’Italia è una delle tante zone in cui il picchio abita. Vive in Eurasia dalle isole britanniche al Giappone, e in Nordafrica dal Marocco alla Tunisia. Evita le zone aride o con temperature troppo rigide, ma per il resto è un uccellino ampiamente diffuso nel mondo. Abita nelle aree boschive in cui trova anche più da mangiare ed un clima che si adatta alle sue caratteristiche fisiche. Non ha pregiudizi di sorta per quanto riguarda la tipologia di alberi, sta tra le latifoglie e anche tra le conifere, in foreste artificiali o in uliveti e giardini creati dall’uomo e vicini a centri abitati. Anche in Italia, come altrove, è presente a livello del mare ma anche ad alta quota, fino a 2000 m in Europa, 2200 in Marocco e 2500 in Asia centrale.

Abbiamo parlato di dove abita ma, trattandosi di un uccello, è lecito anche chiedersi se si sposta e come si sposta nell’arco dell’anno. Non è un gran migratore, a dir la verità, ma ogni tanto si sposta, soprattutto se gli mancano le pigne di pini e pecci, oppure ci sono le popolazioni che vivono ad alta quota che raggiungono altitudini inferiori, nella stagione fredda.

Picchio Rosso Maggiore

Picchio Rosso Maggiore: riproduzione

Il processo di riproduzione inizia con il corteggiamento che prevede un rituale piuttosto lungo. Inizia a febbraio, quando il maschio inizia a “tambureggiare” sui tronchi per segnare il territorio e attirare l’attenzione della compagna. Quando la coppia si forma, poi nidifica in cavità scavate nel tronco o in rami particolarmente robusti. E’ difficile da immaginare come sono fatti i loro nidi d’amore. Dall’esterno si vede un’apertura di massimo 5 centimetri di diametro ma all’interno del tronco c’è una cavità di una decina di metri d’altezza. In questo enorme spazio la femmina depone 4-6 uova, in una sola volta, ogni anno. I piccoli vengono al mondo dopo due settimane di covata.

Picchio Rosso Maggiore: muta

Un altro fenomeno che segna la vita dei picchi è quello della muta che avviene dopo la stagione della riproduzione, dura 120 giorni ed è completa. Nelle diverse zone del mondo, inizia in momenti diversi ma ha caratteristiche molto simili.

Picchio Rosso Maggiore: voce

Anche se probabilmente il rumore che associamo al picchio è il tamburellio che produce in fase di corteggiamento, ha anche una sua voce, un richiamo, che suona come un kik acuto. Se viene disturbato produce qualcosa di più simile ad un krrarraarr mentre se il maschio vuole corteggiare una femmina, fa gwig.

Il tamburellare con il becco su alberi e rami morti è tipico di entrambi i sessi e serve per corteggiamento ma anche per mantenersi in contatto con il partner e per dichiarare il possesso del territorio. Entro i confini del suo areale, quello rosso maggiore è il picchio che tamburella più velocemente, al ritmo di circa 10-16 colpi al secondo.

Picchio Rosso Maggiore: alimentazione

Mangia un po’ di tutto questo uccellino, larve di coleotteri, interi invertebrati come formiche e ragni. Se vive vicino al mare non disdegna crostacei, molluschi e carogne, pur di mangiare va anche a fare razzie di uova e pulcini nei nidi di altri uccelli che nidificano nelle cavità degli alberi, come le cince.

Durante l’inverno, la sua dieta è basata soprattutto su alimenti vegetali ricchi di grassi, come le noci e i pinoli, molto energetici. Altre sostanze vegetali amate dal Picchio Rosso Maggiore sono gemme, bacche e linfa.

Picchio Rosso Maggiore: predatori e parassiti

I maggiori nemici del nostro picchio rosso maggiore sono rapaci della foresta, come lo sparviero eurasiatico e l’astore. Oltre ai predatori, “preferiti”, ha anche degli animali parassiti, come la mosca ematofaga Carnus hemapterus e l’acantocefalo Prosthorhynchus transversus. In alcuni casi questi uccelli possono ospitare anche protozoi, tra i quali anche il potenzialmente letale Toxoplasma gondii, che causa la toxoplasmosi. Il picchio rosso maggiore è l’ospite preferito del cestode Anomotaenia brevis.

Pubblicato da Marta Abbà il 19 Settembre 2019