Se devo scegliere delle piante ornamentali da giardino comincio guardando quelle che mi piacciono di più. È normale, logico, ma è altrettanto logico che questo non può essere l’unico criterio di scelta delle piante.
Tra le piante ornamentali da giardino, come tra le piante in generale, ci sono specie con esigenze molto diverse dal punto di vista del clima, dell’esposizione e del tipo di terreno. Ogni giardino ha le proprie caratteristiche e il buon giardiniere ha il dovere di tenerne conto (pena il fallimento del progetto) salvo piccole modifiche per il proprio gusto estetico.
Nella progettazione ‘scientifica’ di un giardino si possono individuare due livelli di priorità che in scala di importanza condizionano la scelta delle piante ornamentali:
- livello 1: clima, esposizione alla luce, terreno, compatibilità con altre specie preesistenti;
- livello 2: gusti personali, paesaggio circostante, esigenze di manutenzione.
Entrambi i livelli sono importanti su due piani differenti. Il mancato rispetto delle condizioni del livello 1 porterebbe al fallimento del progetto di giardino perché le piante non sopravviverebbero o non riuscirebbero a svilupparsi in salute.
Il mancato rispetto delle condizioni del livello 2 porterebbe invece a un giardino inadeguato sul piano delle emozioni, un giardino che non tocca e non rappresenta il nostro io, oppure che stona nel contesto o ci costringe a una mole di lavoro superiore a quella che siamo disposti a dedicare alla cura del giardino. Al livello 1 ci sono le piante, al livello 2 ci siamo noi.
Clima e microclima. A influire sulla possibilità di crescita di una pianta è soprattutto la presenza o meno di gelo in inverno, e l’intesità con cui esso si manifesta. Contano anche la piovosità e la direzione e forza dei venti.
Parlando di Italia, visto che la penisola è divisa in fasce climatiche (ce ne sono 7) si può inquadrare il luogo del giardino in una di esse e avere subito un’idea delle temperature minime e massime stagionali, delle piogge e dei venti.
Tuttavia la fascia climatica può anche non rivelare per intero le caratteristiche di un luogo. Nella stessa fascia possono esserci forti differenze tra un fondovalle e un punto in altura. E la vicinanza a uno specchio d’acqua, per esempio un grande lago, modifica molto le condizioni. All’interno di una fascia climatica possono esistere insomma diversi microclimi.
La cosa migliore se si deve progettare un giardino e scegliere le piante ornamentali più adatte è quella di osservare il luogo per un anno prendendo nota di tutti i dati rilevanti – temperature, precipitazioni, insolazione – e costruirsi una micro-mappa climatica del futuro giardino. In questo modo si potrà sapere dove collocare ogni pianta con la maggior percentuale di successo e di crescita rigogliosa.
Esposizione alla luce. La luce solare è fondamentale per la vita delle piante, ma non a tutte le piante ornamentali da giardino serve la stessa quantità di luce e alcune gradiscono meno l’esposizione diretta prolungata. Di norma, dove di sole ce n’è tanto si possono preferire alberi rigogliosi, rose e rampicanti chef anno un po’ d’ombra. Dove gli inverni sono più freddi si possono invece preferire essenze basse, che fanno poca ombra e lasciano arrivare il sole a terra.
Terreno. Il terreno può essere argilloso, limoso, sabbioso, torboso o umifero. Conoscere la qualità del terreno è fondamentale perché ci sono piante che bene o male si adattano, ma ce ne sono altre che proprio non riescono a vivere in un terreno che non è il loro. Un altro fattore importante è il pH del terreno.
Alcune piante ornamentali da giardino, come i rododendri e le azalee, sono molto esigenti da questo punto di vista e necessitano di un pH fortemente acido (meno di 5 su una scala da 0 a 14). Così come ci sono piante, tipo il biancospino o il frassino, per cui il pH è ininfluente. E’ comunque importante conoscere il Ph del proprio terreno.
Per un occhio allenato, l’analisi della struttura e della permeabilità di un terreno è abbastanza facile. Per l’analisi del pH ci sono le classiche cartine tornasole o le attrezzature hobbistiche che si acquistano al garden center o su internet (può essere ad esempio utile un misuratore analogico di Ph del terreno ). Diversa è la situazione di un terreno degradato su cui si hanno dei dubbi circa possibili sversamenti o altro.
In questi casi è consigliabile prelevare un campione di terreno e farlo analizzare da un laboratorio specializzato. Le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche di un terreno possono essere corrette fino a una certa misura con l’uso di sostanze ammendanti. Per un terreno inquinato serve invece una bonifica.
Contesto paesaggistico. Qui siamo a cavallo tra il livello 1 e il livello 2 dei criteri di scelta, con una constatazione che prescinde dai gusti estetici: il giardino sembrerà più grande se si inserisce in modo omogeneo nel contesto che lo circonda, viceversa sembrerà più piccolo e limitato se lo stacco è forte.
Premesso tutto questo, per una buona scelta delle piante ornamentali da giardino, ecco di seguito una piccola selezione di alcune delle specie più diffuse in Italia con le relative caratteristiche.
MIMOSA. La mimosa è un albero sempreverde che supera facilmente i 10 metri d’altezza in piena terra e in condizioni ambientali adatte arriva a 25 metri. I fiori, conosciutissimi, sono piccoli e profumati riuniti in capolini globosi di colore giallo.
- Terreno: leggermente acido (tra 6 e 6,8), umido ma molto ben drenato, assolutamente non calcareo.
- Esposizione: in pieno sole e in posizione ben areata.
- Temperatura: non tollera il freddo; nelle regioni a clima rigido può essere coltivata in mastello e ritirata nella stagione fredda.
GLICINE. È una delle piante rampicanti più belle e vigorose, con grappoli di fiori bianco-lilla profumatissimi in primavera e spoglia in autunno-inverno. Il glicine è adatto per coprire muri, pergolati e inferriate con rami portanti che possono raggiungere I 12 metri di lunghezza.
- Terreno: profondo, fresco e leggero, povero di calcare.
- Esposizione: in pieno sole o in mezz’ombra, considerando che i rami tenderanno al sole.
- Temperatura: è una pianta rustica e resiste bene in tutti I climi italiani senza particolari protezioni.
VITE DEL CANADA (VITE VERGINE). Ha un aspetto ornamentale anche quando ha perso le foglie, che in autunno prendono un bel colore marrone o giallastro. Può oltrepassare i 10 metri ed è adatta a ricoprire muri e pergolati. Non va confusa con il Parthenocissus, che è un genere simile.
- Terreno: fresco, profondo e preferibilmente argilloso. Si può piantare anche in grossi vasi posti alla base del muro da ricoprire.
- Esposizione: gradisce un’esposizione in pieno sole.
- Temperatura: non troppo rigida, dopo la caduta delle foglie va riparata se il clima è troppo freddo.
BOUGAINVILLEA. È una pianta arbustiva con rami lunghi che arrivano fino a 8 metri di altezza che le permettono di arrampicarsi sui muri, colorandoli d’estate. A dare i colori magenta, rosso, arancio e porpora non sono i fiori, insignificanti, ma le brattee lunghe anche più di 2,5 centimetri.
- Terreno: preferisce il terreno argilloso e calcareo, ma è coltivabile anche in terreno neutro o subacido. Cresce meglio in terra fresco e profonda.
- Esposizione: ama il pieno sole, ma la cultivar variegate preferisce la mezz’ombra.
- Temperatura: è una pianta da climi caldi. In inverno la minima deve essere compresa tra i 6 e i 10°C, il che la rende adatta alle zone rivierasche e mediterranee.
CALICANTO. Se volete una pianta ornamentale per colorare e profumare il giardino durante l’inverno piantate il calicanto. È un arbusto alto circa 2,5 metri che rami sottili efoglie verde pallid che in autunno prendono una tinta dorata. I fiori, profumatissimi, compaiono tra gennaio e febbraio.
- Terreno: gradisce tutti i tipi di terreno e tende a preferire quelli poveri non troppo concimati.
- Esposizione: cresce bene ovunque ma in posizione soleggiata (sud-ovest) durante le belle giornate d’inverno.
- Temperatura: tollera bene il freddo, ma è bene collocarlo al riparo di un muro.
AZALEA. Le azalee che si vedono nei giardini sono quasi tutte ibridi della specie Rhodendrum indicum con la specie cinese Rhodendrum simsii. Sono arbusti folti che possono superare il metro d’altezza che in aprile-maggio fioriscono di colori che vanno dal bianco al giallo, al rosa al violaceo.
- Terreno: acido, ammendabile mescolando torba, terriccio di foglie e sabbia. Assolutamente non calcareo.
- Esposizione: buona luce, in pieno sole o in mezz’ombra.
- Temperatura: ama le zone fresche, soprattutto nel periodo di fioritura, ma umide. Tollera bene il gelo invernale ma teme gli sbalzi di temperatura.
RODODENDRO. Vale quanto detto per l’azalea perché il genere Rhodondendrum, costituito da oltre 500 specie di arbusti e alberi sempreverdi a foglie caduche, comprende sia i rododendri propriamente detti sia le azalee, che in floricoltura (ma non sempre in botanica) sono considerate un genere a parte. La differenza ornamentale tra azalea e rododendri è che le prime hanno foglie più piccolo e I secondi foglie e fiori più grandi.
BIANCOSPINO. Ce ne sono circa 200 specie caratterizzate da alberi e arbusti rustici. I fiori sbocciano quasi sempre in primavera e sono bianchi, rosa e rossi. I frutti, tondi e simili a nocciole, arrivano in estate e possono essere di colore rosso brillante ma anche gialli e neri.
- Terreno: si adatta facilmente a tutti I tipi di terreno.
- Esposizione: cresce meglio in pieno sole, ma tollera la mezz’ombra.
- Temperatura: resiste bene al freddo invernale.
FORSIZIA. È un arbusto con rami eretti o leggermente piangenti con foglie caduche che compaiono dopo la fioritura. I fiori spuntano sui rami dell’anno precedente da febbraio a maggio (a seconda delle specie) e sono di un bel giallo intenso.
- Terreno: il substrato non deve essere troppo calcareo, il terreno migliore è quello da giardino con aggiunta di un po’ di sabbia.
- Esposizione: cresce bene in pieno sole o mezz’ombra.
- Temperatura: tollera bene il freddo invernale.
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