Piante officinali, medicinali e aromatiche
Le piante officinali sono specie vegetali coltivate a scopi medicinali, erboristici, alimentari, liquoristici, aromatizzanti, igienici, profumieri, cosmetici… Insomma, grazie ai loro principi attivi si prestano per assolvere molteplici ruoli.
I principi attivi delle piante officinali sono contenuti nei loro organi (foglie, radici, fiori, semi…) e possono avere effetti molto potenti sull’organismo umano.
Piante officinali
L’espressione piante officinali è prettamente italiana, infatti deriva da “opificina“, cioè quel laboratorio in cui le erbe venivano trasformate in preparati pronti all’uso. Oggi, quando si parla di piante officiali si fa riferimento a quelle piante che hanno proprietà e azioni salutari in grado di sostenere e mantenere l’equilibro delle funzioni fisiologiche dell’organismo umano. Per le loro proprietà, le piante officinali sono molto diffuse in diversi settori industriali ma anche in ambito dei rimedi naturali fai da te.
Quali differenze intercorrono tra piante officinali e piante alimentari?
Le piante alimentari si utilizzano soprattutto per le componenti nutrizionali e energetiche come carboidrati, proteine, grassi, vitamine… Al contrario, le piante officinali assolvono solo raramente una funzione energetica, sono per lo più impiegate per i principi attivi “secondari” che influiscono sulla fisiologia di un organismo biologico in vari modi equilibrandone, stimolandone, rallentandone o comunque apportando effetti benefici. In realtà, alcune piante officinali potrebbero essere anche dannose, quando la pianta contiene una sostanza tossica o velenosa.
Piante officinali e principi attivi
I principi attivi sono sostanze prodotte dal cosiddetto metabolismo secondario della pianta e generalmente sono presenti in piccole quantità ma molto “attive” come, per esempio, amari, alcaloidi, flavonoidi, oli essenziali, polifenoli, glicosidi, polisaccaridi…
Per fare un esempio pratico: nella calendula troviamo l’1% di flavonoidi; nella menta l’1 – 3% di olio essenziale e nella melissa solo lo 0,2% di componenti aromatici. Tuttavia, anche se prodotti in piccolissime quantità, queste sostanze sono decisamente suddicienti per svolgere la loro attività. E’ per questo che sono dette sostanze bioattive o principi attivi.
Piante officinali e piante medicinali
Un’altra espressione utilizzata per indicare le piante officinali è “piante medicinali”, in senso proprio del termine, cioè quelle piante utilizzate in modo esclusivo per impieghi terapeutici, cioè per produrre farmaci per curare o prevenire situazioni fisiopatologiche. Socondo l’organizzazione mondaile della sanità (Oms), le piante medicinali sono quelle che contengono in uno o più dei suoi organi (foglie, fiori, gemme, radici, semi, frutti…), sostanze che possono essere utilizzati a fini terapeutici o preventivi o in grado di svolgere precise e definite modifiche nella fisiologia dell’organismo. Data questa definizione, in teoria, qualsiasi pianta officinale è anche medicinale.
Piante officinali e piante aromatiche
Quando una pianta officinale contiene sostanze biochimiche di particolare sapore e odore, si parla anche di piante aromatiche: le piante aromatiche sono erbe officinali. Le piante aromatiche sono particolarmente apprezzante anche in cucina, come condimenti o per la produzione di liquore. Sono molto amate anche nel settore dei profumi, per la produzione di oli essenziali e preparati salutistici.
Per approfondire è possibile consultare l’Elenco delle piante officinali e aromatiche.
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Pubblicato da Anna De Simone il 6 Marzo 2015