Piante carnivore: cura e prezzo
Piante carnivore, piante la cui fama è inversamente proporzionale alla vera conoscenza che noi tutti o quasi ne abbiamo. Pochi infatti sanno realmente come sono e come si comportano, al di là delle descrizioni molto cinematografiche e surreali che ci vengono proposte in ogni dove. Un indizio sulla reale natura delle Piante carnivore ce lo da il loro originario nome: erano definite “insettivore”, poi nel 1942 è arrivato il biologo e botanico inglese Lloyd che le ha ribattezzato lasciando immaginare che queste creature sbranassero esseri umani a colazione, pranzo, cena e anche happy hour.
Piante carnivore: cosa sono
Le Piante carnivore sono piante erbacee che si distinguono dalle colleghe per il fatto di nutrirsi anche di insetti e di altri piccoli artropodi, senza disprezzare i “normali” elementi presenti nel suolo. Quelli che le piante non carnivore sintetizzano attraverso una azione congiunta di aria, luce ed acqua. Sono divise in tipologie differenti per morfologia e per genere di animaletti di cui si cibano. Il motivo per cui lo fanno non ha nulla di cannibalesco, né sadico, né stregato.
Queste piante mangiando “carne” di insetto riescono a recuperare i nutrienti per garantirsi la sopravvivenza. Se non lo facessero, vivendo in ambienti poveri soprattutto di azoto, ma anche di potassio e fosforo, come ad esempio le paludi, le torbiere o altri habitat rocciosi, non avrebbero modo di sostentarsi, Gli insetti con le loro proteine animali salvano la vita alle Piante carnivore, ben lontane dall’idea di mangiare noi, o animali di altro tipo.
Piante carnivore giganti
Nell’universo delle Piante carnivore ce ne sono alcune che hanno dimensioni tanti ridotte da sembrare impossibile che mangino insetti: sono quasi piccole uguali. Allo stesso tempo – il mondo è bello perché è vario – altre piante carnivore arrivano a misurare un paio di metri, in altezza, o anche di più. Certo non crescono dietro l’angolo ma in luoghi più esotici e tropicali, nulla ci vieta di andare a trovarle, senza temere la nostra incolumità.
Giganti o microscopiche, sono piante generalmente perenni, tranne qualche caso in cui sono annuali, e hanno radici piccole. Non utilizzano infatti questa loro parte per nutrirsi: dovendo catturare insetti, spesso volanti, sono molto più concentrate ad avere delle foglie che li acchiappino con agilità. Si parla infatti di trappole, e le Piante carnivore ne possono avere di vario tipo, tre sono i principali, che vedremo più avanti, esplorando per specie del genere.
Piante carnivore anti-zanzare
Tra le piante carnivore una delle più comuni è la Dionaea Muscipula, comunemente nota come Venus Acchiappamosche, anche se apprezzata perché cattura le zanzare, oltre alle mosche. Questo genere di pianta è molto diffusa nel sud degli Stati Uniti, si trova bene in un clima temperato e preferisce crescere in pieno sole. Non è certo di quelle giganti, anzi, è piuttosto piccola, il diametro del suo fogliame ha un diametro medio di 15-20 cm, disposto generalmente a rosetta, verde chiaro, attorno al corpo centrale.
Fiorisce a tarda primavera, in bianco, con piccoli boccioli promettenti che fanno capolino attorno al lungo stelo, timidamente. Anche se si tratta di Piante carnivore. Non è difficile, come vi spiegherà coltivare questa acchiappa zanzare e a 4 euro on line se ne possono acquistare 10 semi accompagnati dal loro substrato di coltura.
Piante carnivore: prezzo e dove comprarle
Se la Dionaea muscipula è la più consigliata tra tutte le piante carnivore – e se ne trovano anche 20 semi in offerta a 4 euro, sempre online – ci sono varie altre tipologie con cui sbizzarrirsi in casa propria, magari spaventando gli amici con l’idea che il vostro soggiorno sia abitato da piante carnivore molto aggressive. Può essere un’ottima strategia per tenere lontani vicini curiosi, suocere, amiche ficcanaso e truffatori.
Un sito come giardinocarnivoro.it, ad esempio, è un ottimo modo per vagliare le tipologie “Coltivabili” in ambito domestico e con un click ottenerle. Ce ne sono molti altri, oltre ai vivai e ai negozi specializzati che, almeno nelle città di media e grande dimensione, non mancano. Le Piante carnivore scatenano la curiosità di sempre più persone.
Piante carnivore: cura
Ecco alcune indicazioni di base per chi si vuole dedicare da neofita alla coltivazione delle piante carnivore. La tipologia da cui partire per non cadere subito in fallo ma, al contrario, potersi vantare di essere un pollice verde abilitato alle carnivore, è quella della Dionaea muscipula.
Fondamentale è la scelta della posizione: ben illuminata, con sole diretto ma protetta dalle violente correnti d’aria, un po’ umida ma non troppo. In casa queste Piante carnivore stanno bene sul davanzale di una finestra, al solem altrimenti in terrario: l’importante è che le loro radici abbiano lo spazio vitale per espandersi anche se non lo fanno molto.
Il terreno deve essere preferibilmente composto da buona torba di sfagno di elevata acidità e sabbia, essenziale in quota 1/3 per il drenaggio. Altro accorgimenti riguarda l’acqua: usiamo o la piovana o la distillata, zero calcare perché è dannosissima per le Piante carnivore.
Mi permetto anche di suggerire che non è il caso di imboccare la propria creatura: sarà pur molto suggestiva l’idea di sfamare con insetti, porgendoli alla pianta nella sua trappola, uno a uno, ma possiamo causarle una fastidiosa indigestione. Se non ne possiamo fare a meno, limitiamoci alle zanzare che sono piccole, gradite e digeribili.
Piante carnivore: nomi e varietà
Finalmente possiamo dare una occhiata alle varie tipologie di Piante carnivore, distinguiamole subito per le trappole che usano nel nutrirsi: a tagliola, adesive, ad ascidio. Di volta in volta dipende dalla dimensione della pianta e dal tipo di preda, le più comuni sono e prime. In questo caso vediamo come le foglie assomiglino a un libro o una bocca semi aperti, con piccoli dentelli.
Questa trappola così fatta si chiude a scatto intrappolando il malcapitato insetto poi digerito grazie a un enzima che le Piante carnivore secernono apposta, in grado di rendere commestibili anche insetti di dimensioni relativamente grandi. Un esempio di questa categoria è proprio la già nota Dionea.
La trappola adesiva è costituita da foglie che producono mucillagine di tipo colloso capace di intrappolare le prede. Lo fanno attraverso ghiandole visibili, come nel caso della Pinguicula, o invisibili, come la più timida Drosera. Il terzo tipo di trappola è detto ad ascidio e ci presenta una delle foglie delle Piante carnivore con una forma “a caraffa” che le permette di catturare insetti volanti di grandi dimensioni. Perché si fanno catturare? Irretiti dal colore della foglia o dal profumo del nettare. Una delle Piante carnivore che si comporta così è la Nepenthes.
Meno comuni ma che è comunque doveroso citare, sono altri tipi di trappole come quelle ad aspirazione o a nassa: li troviamo nelle più rare piante carnivore anfibie come l’Utricularia e la Genlisea.
Piante carnivore: set da regalo
Per chi volesse sorprendere o sfidare un amico o mandare un messaggio provocante ad un conoscente, c’è un set regalo completo per coltivare piante carnivore, a 30 euro. Una idea originale per un compleanno o un anniversario, o per una amica vegana, basta che non sia permalosa.
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Pubblicato da Marta Abbà il 16 Luglio 2016