Pianta di papiro: come moltiplicarla
Moltiplicare una pianta di papiro è abbastanza semplice e non richiede particolari abilità. Esistono tre sistemi di riproduzione, ma in realtà soltanto due sono praticati perché il terzo richiede tempi bliblici (in realtà qualche anno) prima di arrivare a una nuova pianta di papiro.
Sistemi per moltiplicare una pianta di papiro
Il terzo sistema, quello che escludiamo per ‘motivi di tempo’, è la riproduzione per seme. Una pianta di papiro produce tantissimi semi fertili che possono essere raccolti e utilizzati. Servono però diversi anni, si può fare una media ma non c’è un tempo preciso, prima che dal seme origini un rizoma di dimensioni sufficienti a creare un nuovo esemplare di papiro.
Messi da parte i semi, il modo più facile per moltiplicare una pianta di papiro è quello di porzionare i rizomi dopo aver estirpato delicatamente la pianta dal terreno. Ogni rizoma sarà una nuova pianta se si avrà l’accortezza di mantenere un po’ di parte aerea e un po’ di radici sviluppate. Quelle che si ottengono da questa operazione sono di fatto delle nuove piantine che si possono rinvasare singolarmente. Il periodo giusto è l’autunno.
Un poco più complessa, ma nemmeno tanto, è la riproduzione per talea. Il procedimento è questo: si sceglie un fusto robusto e lo si taglia 10 cm circa al di sotto del ciuffo apicale di foglie, che poi si procede ad accorciare con una forbice per metà della loro lunghezza. A questo punto si capovolge il fusto a testa in giù in un recipiente con acqua di modo che le foglie siano immerse completamente.
Il recipiente va tenuto in un ambiente caldo e l’acqua sostituita ogni cinque giorni. Passate due-tre settimane, dall’ascella fogliare della cima si vedranno spuntare delle nuove plantule che potranno essere separate con delicatezza mantenendole sempre in acqua. Il trapianto in un vaso con terriccio può essere fatto subito dopo la comparsa della terza foglia. Il periodo giusto per moltiplicare una pianta di papiro con il sistema della talea è la primavera-estate.
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Pubblicato da Michele Ciceri il 21 Aprile 2015