Pianta di lenticchie nell’orto
La pianta di lenticchie c’è da sempre, è una coltivazione davvero antica ma che non smette mai di essere in voga forse anche perché viene collegata all’idea di denaro vista l’usanza che se ne fa a Capodanno. Anche tutti gli altri giorni dell’anno però, anche se magari non porta soldi, porta comunque salute.
Come vedremo è infatti ricca di sostanze e importante per la nostra dieta e allo stesso tempo non è pretenziosa tanto che da sempre è stata considerata il cibo tipico delle classi più povere, perché facile da reperire e poco costosa. E facile anche da coltivare, come avremo fra poco modo di verificare.
Negli ultimi anni però è riuscita a conquistare tutte le tipologie di persone e a diventare un ingrediente importante anche in piatti di alta cucina. Fioccano ricette sofisticate che la vedono protagonista affianco a chef stellati.
Come coltivare una pianta di lenticchie nell’orto
Far crescere una pianta di lenticchie nel proprio orto non è una impresa difficile e non c’è bisogno nemmeno di grandi strutture perché essa non raggiunge altezze difficili da gestire. Solitamente non va oltre i 40 centimetri e ha un portamento semi-prostrato. Il suo aspetto è molto ramificato e gracile, le sue radici sono dei fittoni ma non scendono di molto, al contempo presentano numerosi radicali piccoli e lunghi. Le foglie hanno un verde piuttosto chiaro e spuntano alternate sui piccoli fusti, sono in verità delle composizioni di piccole foglioline unite in gruppi di 10-14 ma che hanno in fondo un cirro che può essere semplice oppure bifido.
Prima delle lenticchie compaiono i fiori verso maggio e restano sulla pianta fino ad estate inoltrata. Sono per lo più delle infiorescenze bianche che possono avere delle sfumature rosa oppure azzurre e nascono nell’ascella delle foglie. La cosa curiosa da sapere prima di coltivare una pianta di lenticchie nel proprio orto è che questo tipo di leguminosa ha uno sviluppo che si potrebbe definire un po’ casuale, nel senso che in uno stesso istante una parte della pianta sarà in fioritura ed un’altra piena di frutti già maturi.
Quando si parla di frutti si intendono ovviamente i legumi che si presentano a noi all’interno di un piccolo baccello piatto e non molto lungo. In ciascuna di queste piccole tasche ci sono solo due lenticchie con la loro forma un po’ bombata ma tondeggiante, con diametri che variano da 2 a 9 millimetri.
Terreno ideale per le piante di lenticchie
Il terreno migliore per coltivare una pianta di lenticchie, stenterete a credere ai vostri occhi ma è proprio quello a bassa fertilità e dalla tessitura sabbiosa. Se non ne siete in possesso non fatevi troppi problemi perché le lenticchie crescono bene anche su terreni argillosi o limo-sabbiosi, l’unica cosa importante è che non vi siano ristagni idrici. Non lasciate mai che ci sia un elevato tasso di umidità attorno alla pianta perché potrebbe intaccare la qualità del prodotto finale. Lo stesso vale per la quantità di sostanza organica. Si può ben dire che la pianta di lenticchie si trova bene e cresce con vigore quando si trova in quelle che per qualsiasi altra pianta sarebbero considerate delle condizioni difficili. Sempre per questo motivo è una specie che non necessita né di concimazione, né d’irrigazione. Certo per preparare il terreno però qualche cosa va fatta, ad esempio serve una lavorazione abbastanza profonda che è la premessa per poi proseguire con una semina corretta.
A proposito di terreno va anche precisato che le leguminose migliorano il terreno. Questo è legato ai tubercoli radicali delle radici e al rapporto simbiotico con dei batteri del genere Rhizobium che fissano l’azoto atmosferico nel terreno, trasformandolo in forme che risultano assimilabili con facilità dalle piante. Ciò significa che ciò che coltiveremo dove c’era una pianta di lenticchie potrà godere di un terreno ricco di azoto. Questo è molto apprezzato ad esempio se si vogliono coltivare olivi, frutta o uva.
Semina della pianta
Per la semina delle lenticchie il periodo migliore sono i mesi di ottobre e novembre soprattutto per quello che è il clima del Centro-sud Italia mentre se ci spostiamo in zone più umide possiamo realizzarla anche nei mesi di marzo e aprile andando a scegliere varietà con un ciclo più breve.
Quando si procede è necessario essere ordinati e seminare in file regolari, in piccole postarelle che ospiteranno 5-6 semi, distanziate di 15 cm l’una dall’altra. Tra due file serve una distanza di mezzo metro e il seme va interrato a circa 1-2 cm di profondità: quasi nulla.
Pulire la pianta di lenticchie
Non serve annaffiare o prendersi troppa cura di queste pianticelle ma alcuni passaggi sono fondamentali come ad esempio quello della pulizia dalla erbe infestanti che, se lasciate crescere, possono diventare un serio problema per la nostra pianta di lenticchie. Dobbiamo vegliare su di essa soprattutto nella fase iniziale del suo ciclo di crescita quando procede in modo molto lento e ha scarso potere soffocante. Poi possiamo impegnarci a fare una periodica pulizia a mano.
Per proteggere la pianta non è consigliato nel periodo invernale di usare la pacciamatura perché può provocare un eccesso di umidità, nelle coltivazioni primaverili, è invece ottimo sistemare uno strato di paglia leggero. L’importante è togliere spesso le erbacce a mano oppure, in primavera, usando la tecnica della rincalzatura, ovvero zappettando con mano leggera il terreno tra le file e riportando un po’ di terra alla base della pianta.
Origine delle piante di lenticchie
L’origine della pianta di lenticchie è antica ed è legata alla storia del Medioriente. Nasce nella regione compresa tra gli attuali stati della Siria e dell’Iraq e si è da lì diffusa in tutte le coste del Mediterraneo conquistando anche il palato di Greci e dei Romani. Il nome scientifico di questa pianta è Lens culinaris e appartiene alla famiglia delle Leguminosae (o Fabaceae) proprio come le fave, i piselli, i ceci.
Raccolta delle lenticchie
A partire dal mese di maggio, nella tarda primavera che volge verso l’estate, possiamo iniziare a cogliere i nostri frutti se abbiamo seminato regolarmente in autunno mentre se abbiamo scelto di seminare a primavera, i primi frutti del nostro lavoro li potremo vedere solo in estate.
Il modo migliore per procedere è estirpare la pianta in tutta la sua interezza appena comincia a disseccare e i baccelli sono abbastanza duri e ingrossati. Un tempo le piante una volta estirpate venivano lasciate lì sul terreno a seccare e poi venivano battute con forza per ricavare il legume. Questo è il metodo manuale, antico, che è stato sostituito da pratiche più moderne e prudenti. Oggi si preferisce lasciare la pianta ad essiccare in luoghi protetti per evitare attacchi di parassiti.
Parassiti e malattie delle lenticchie
A proposito di parassiti, ecco quelli che più se la prendono con la nostra pianta di lenticchie. Troviamo tra i suoi nemici gli afidi, da sconfiggere usando i macerati naturali come l’ortica e l’aglio. Anche il sitona del pisello (Sitona lineatus) è pericoloso, questo piccolo coleottero molto simile all’oziorrinco mangia infatti sia le radici e che le foglie della pianta. Per prevenire questi ed altre tipologie di infestazioni la cosa migliore è stare molto attenti alla pulizia dell’orto, senza scordare di non esagerare con l’acqua e l’umidità perché un forte problema della pianta di lenticchie sono proprio i marciumi radicali.
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Pubblicato da Marta Abbà il 1 Dicembre 2020